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Aggiornamento del 21 aprile 2020: il ministero della Salute ha ripubblicato il richiamo originale, che risale al 3 marzo scorso, del lotto di salsa pronta di pomodorini datteri Iper per la possibile presenza di frammenti di vetro All’inizio del mese di aprile il richiamo stranamente era stato revocato perché “trascorso un mese dalla data di esposizione del modulo di richiamo, non ci sono state né altre segnalazioni né resi del prodotto”. Ora è arrivata la revoca della revoca. Viene spontaneo domandarsi se durante questa emergenza sanitaria non ci sia qualche difficoltà nella gestione dei richiami.

Aggiornamento del 10 aprile 2020: il ministero della Salute ha pubblicato la revoca del richiamo della salsa pronta di pomodorini datterini Iper per un motivo curioso. Si legge sull’avviso di revoca che “trascorso un mese dalla data di esposizione del modulo di richiamo, non ci sono state né altre segnalazioni né resi del prodotto.

Il ministero della Salute ha pubblicato il richiamo di un lotto di salsa pronta di pomodrini datterini a marchio Iper per la possibile presenza di vetro. Il prodotto è venduto in bottiglie di vetro da 330 grammi con il numero di lotto D304/19 e i termini minimi di conservazione 31/10/2022 e 31/12/2022.

La salsa di pomodorini è stata prodotta per Iper Montebello Spa da Bottega di Sicilia Srl nello stabilimento di contrada Capraro a Vittoria, in provincia di Ragusa.

Per precauzione, si raccomanda di non consumare la salsa pronta con il numero di lotto segnalato e restituirla al punto vendita Iper dove è stata acquistata.

Dal 1° gennaio 2020, Il Fatto Alimentare ha segnalato 28 richiami, per un totale di 35 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che ogni anno riguarda  almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore. I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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