La maggior parte dei wurstel di pollo venduti in Italia è preparata con carne separata meccanicamente pagata 0,50 euro al chilo, ottenuta spremendo le carcasse degli animali macellati. L’esito è una “pasta omogenea dal colore rosa” con cartilagini e piccole ossa ridotte in polvere miscelata ad acqua e aromi.
Come spiegato nell’articolo pubblicato su Il Fatto alimentare, sulle etichette deve essere citata, ma le aziende spesso cercano di farlo in modo poco evidente, attraverso caratteri tipografici microscopici, oppure impiegando asterischi a fianco della scritta “carne di pollo” che rimandano a zone remote della confezione.
Ecco un video che spiega meglio di cosa si tratta:
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
mi pare che il problema non sussista. la qualità del prodotto non è in discussione, acqua e aromi sono aggiunti alla maggior parte di cibi e bevande, e criticarne il prezzo (basso) mi pare atteggiamento farisaico.
Il miglior sordo è colui che non vuol sentire!
A prescindere dalla bontà e integrità igienica della carne di pollo e di tacchino su cui non credo sussistano dubbi, sia essa macellata o separata meccanicamente, io sono dell’opinione, strettamente personale, che dopo tante menate sui prodotti DOC e DOP, auspico un disegno di legge che dichiari la DOP dei Wurstel come nella ricetta classica confezionati con carne di solo suino, tutto il resto non dovrebbe poter contenere in etichetta la parola WURSTEL, tanto per evitare confusioni e miopia incipiente a forza di dover leggere i caratteri microscopici degli ingredienti in etichetta prima dell’acquisto.
Un buongustaio romano, nipote di una bisnonna austroungarica.
da un punto di vista esclusivamente nutrizionale lo ritengo un prodotto ineccepibile. presentarlo come una spremuta di carcasse è un sofisma indice di un approccio manicheo. che poi sia meglio una costata di Kobe siamo tutti d’accordo.