Nessuna assoluzione per l’olio di palma: la bufala corre in rete. Ne consumiamo troppo. Bambini +40% di acidi grassi saturi! La verità in un’intervista esclusiva all’Istituto Superiore Sanità.
Nessuna assoluzione per l’olio di palma: la bufala corre in rete. Ne consumiamo troppo. Bambini +40% di acidi grassi saturi! La verità in un’intervista esclusiva all’Istituto Superiore Sanità.
Sara Rossi 5 Marzo 2016Nessuna assoluzione per l’olio di palma. Il problema dell’eccesso di assunzione dell’olio tropicale esiste e non va sottovalutato, anche se in rete si leggono messaggi tranquillizzanti e assolutori che non rispondono a quanto scritto nel documento dell’Istituto Superiore di Sanità. Per chiarire la situazione abbiamo posto alcune domande al dottor Marco Silano dell’Istituto Superiore di Sanità che ha redatto il documento.
Secondo i dati ufficiali gli italiani consumano in media 12 g di olio di palma al giorno, nella maggior parte dei casi ingrediente dei prodotti da forno dolci e salati. Il valore probabilmente aumenta per i bambini. Questo aspetto emerge dalla vostra analisi? Ci sono dei problemi dal punto di vista della salute?
Secondo l’OMS, la quantità di acidi grassi saturi nella dieta giornaliera non dovrebbe superiore al 10% delle calorie giornaliere totali. La nostra analisi evidenzia che i bambini nella fascia di età 3-10 ne assumono 27.88 g/die, tra il 11-18 % delle calorie totali. Ovvero fino al 40% in più. Di questi grassi saturi, 7.72 grammi derivano da alimenti con olio di palma aggiunto (merendine, biscotti, grissini, cracker, fette biscottate e prodotti da forno…).
Da queste osservazione emerge che il consumo di olio tropicale nei bambini contribuisce in modo rilevante all’assunzione di acidi grassi saturi la cui presenza deve essere “la più bassa possibile”. Cosa si dovrebbe fare per limitare il problema?
Non è solo necessario ridurre la quantità di acidi grassi saturi nella dieta dei bambini, e dei soggetti adulti a rischio (ipertesi, cardiopatici, dislipidemici…) ma contemporaneamente aumentare l’intake di acidi grassi mono-insaturi e poli-insaturi. Dovendo scegliere se ridurre latte, formaggi, carne, prosciutto cotto da una parte e e biscotti e merendine dall’altra, direi che la scelta va indirizzata verso la moderazione dei prodotti da forno dolci e salati e dei cibi venduti nei supermercati che contengono olio di palma.
Ci sono altre possibilità?
Un’altra soluzione per i bambini e ragazzi normopeso è di preferire il consumo di prodotti da forno o altri alimenti in cui sono utilizzati altri oli più ricchi di mono e polinsaturi.
E per quanto riguarda gli adulti?
Anche per gli adulti la quota dei saturi deve essere inferiore al 10% delle kcal. Secondo i nostri conti il consumo giornaliero di saturi è di 27,21 g ovvero il 24% in più del dovuto. Anche in questo caso il valore in eccesso non è trascurabile e merita attenzione.
Ma che problemi può creare una dieta ricca di acidi grassi saturi?
Un consumo eccessivo di acidi grassi saturi modifica il contenuto di colesterolo plasmatico e trigliceridi, aumentando il rischio di eventi cardio-vascolari quali ictus, infarto…..
giornalista redazione Il Fatto Alimentare
C’è un piccolo equivoco numerico: se la frazione di calorie da grassi insaturi accettabile è del 10%, e la frazione realmente assunta in media arriva fino al 18%, ciò significa che la quantità assunta è “fino all’80%” in più rispetto a quella raccomandata. Casomai, la quantità raccomandata sarebbe circa il 60% della quantità massima realmente assunta, in questo senso la quantità assunta sarebbe “fino al 40% in più”, ma è una percentuale fatta sulla quantità massima assunta (18%), il che è scorretto e fuorviante.
Acidi grassi saturi ci sono anche in altri alimenti, non solo nell’olio di palma: questo è un fatto. Nella dieta è importante non eccedere (oltre il 10 % raccomandato) in acidi grassi saturi. Sono gli acidi grassi saturi quelli che, prove alla mano, aumentano il rischio di problemi cardio-vascolari. L’olio di palma, avendo il 50% di grassi saturi, partecipa alla dieta giornaliera e, in quanto tale, il suo consumo, come degli altri alimenti fornitori di acidi grassi saturi, va tenuto sotto controllo. A che serve “demonizzare” un prodotto e assolvere gli altri fornitori di acidi grassi ? Serve piuttosto ribadire di tenere basso (sotto il 10% delle calorie giornaliere) il consumo di acidi grassi saturi, di tutti gli acidi grassi saturi. O no ?
Il suo ragionamento è giusto, ma va altresì detto che gli acidi grassi saturi sono presenti di solito in alimenti come latte, carne, formaggio … che sono basilari elementi della dieta quotidiana di molte persone. Quelli che assumiamo in eccesso sono presenti in biscotti , merendine , snack .. prodotti di cui se ne può fare a meno. In ogni caso si possono produrre questi stessi senza palma.
è incredibile pensare alla potenza del web, che potrebbe permetterci di diffondere notizie, fatti,opinioni, innescare un confronto (civile) a più voci, a segnalare e denunciare.. ed invece siamo invasi da bufale e disinformazione e si perde più tempo a puntualizzare che a leggere con attenzione per poi farsi un’opinione…
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ed infatti si continua a non capire che il problema (ambiente a parte) non è l’olio di palma in sè, ma il consumo eccessivo causato dalla sua presenza in troppi prodotti anche se, come dimostrato anche da Plasmon, è sostituiibile…
essere o non essere?
… essere …
“Secondo l’OMS, la quantità di acidi grassi saturi nella dieta giornaliera non dovrebbe superiore al 10% delle calorie giornaliere totali.”
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Tutte o moltissime di quelle merendine e gran parte di quei biscotti che proliferano nei negozi italiani, a me sembrano solo un’invasione incontrollata di cibi spazzatura, devitalizzati, malsani.
Sono lo specchio di una frenetica civiltà snaturata, artefatta, industriale “corrotta” e miope.
Ovunque nei supermercati c’è questa deleteria invasione, una comodità per le famiglie che inconsapevolmente portano più rapidamente loro ed i loro figli verso alterazioni fisiche, malesseri, instabilità mentale e comportamentale ed a lungo andare verso malattie degenerative.
Non solo per i tipi di grassi contenuti, ma per la farina bianca devitalizzata, per la smodata quantità del deleterio zucchero bianco, la quasi totale assenza di quella necessaria parte naturale ricca di fibre morbide (non la crusca), di vitamine, microminerali ed altri nutrienti vari assolutamente indispensabili per far funzionare bene il corpo e la mente.
Detta cosi’ sembra che la vecchia storia dei grassi saturi che facciano morire di piu’ , perché poi e’ questo che a tutti noi interessa , non sia mai tramontata !!! (peraltro mai dimostrato da nessuno studio scientifico serio!mai! ). La verita’ e’ che parlando di olio di palma si finisce col parlare male di tutti i grassi saturi compresi quelli contenuti principalmente nella carne, uova e anche carni insaccate e (ricordo che i nostri insaccati sono lontani parenti di quelli americani!! dove il loro migliore salume forse si avvicina alla ns mortadella) e latticini . Cosi’ facendo non si parla mai di quello che ormai vanno dicendo gia’ da tanto tempo molti fra i maggiori nutrizionisti al mondo compreso W Willett (finalmente gli americani ci sono arrivati !!) che la causa di tutti i mali si nasconde non sicuramente nei grassi (quelli buoni compresi i saturi) ma nello zucchero in ogni sua forma , sia zuccheri semplici e sia soprattutto complessi (pasta pane fette biscottate biscotti merendine e via discorrendo per il loro alto carico glicemico!!!!… e che il loro consumo smodato sia il vero responsabile delle principali patologie croniche ( sindrome metabolica ,mal. cardiovascolari, diabete, tumori , mal. neurodeg. ecc ecc.) .Certo questo non vuol dire che adesso dobbiamo aumentare la quota dei grassi saturi ma semmai guardare alla provenienza di questi grassi saturi !!..Una cosa e’ la loro provenienza da prodotti da forno e un’ altra la loro provenienza da animali al pascolo per esempio….Quindi avanti tutta addosso all’ olio di palma!!!! ( che per inciso non sta simpatico neanche a me !!) e vogliamoci bene!!!
Non so chi ma avete visto in televisione che fanno addirittura la pubblicità per incentivare il consumo di olio di palma, non esiste un garante dell’alimentazione per multare chi fa pubblicità dannosa? ed anche chi la trasmette?
Gentile Gianni, ne avevamo parlato in questo articolo di pochi giorni fa: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-pubblicita-tv-giornali.html
Mi meraviglio di certe persone che cercano ancora di difendere questa’porcheria’…ma vogliamo parlare della distruzione di foreste primarie? Di espropio con la forza di terre indigene? Di roghi dolosi che aumentano il buco dell’ozono? Guardate gli adolescenti obesi che si ammalano nutrendosi di questi prodotti fino a dove si spingeranno queste mtinazionali che si ingrassano sulla salute delle persone!! Cominciate ad eliminarlo mangiate integrale, frutta, verdura, semi oleosi di qualità… lo stato metta una tassa alta di importazione per disincentivare la vendita!!
Comunque la RAI che non fa pubblicità al referendum sulle trivellazioni, per l’olio di palma si fa paladina ed elogia questo prodotto come salutare, invitando l’ignaro consumatore a consultare sul sito http://www.oliodipalmasostenibile.it le nobili caratteristiche di questa sostanza.
Il sito naturalmente è supportato dalle grandi multinazionali (Ferrero, Nestlè etc.).
Vi invito a consultarlo, è vergognoso.
Non la definirei porcheria, non foss’altro che l’industria alimentare ne ha introdotte parecchie nella nostra dieta.
Dal mio canto in famiglia abbiamo fatto la scelta, da tempo, di limitare, se non eliminare, tutte le fonti di grassi e zuccheri in eccesso, nella fattispecie:
– Niente fritti in casa (qualche eccezione in pizzeria o al ristorante, massimo 2 volte al mese);
– Aumentare le dosi di vegetali e frutta (possibilmente di stagione e a km zero, per lo meno della zona);
– Mangiare pesce due volte a settimana, possibilmente fresco o decongelato evitando gli alimenti già “preparati” o “pre-fritti”;
– Uso esclusivo dell’olio di oliva (prodotto da noi stessi) quindi niente burro o margarine;
– Evitare cibi troppo elaborati e/o sofisticati.
– Nella colazione solo biscotti senza palma (Gentilini soprattutto), solo cereali per i ragazzi e nella merenda a scuola solo pane, formaggio o affettati (evitando i salumi che contengono purtroppo conservanti) e massimo una volta alla settimana la crema di nocciole senza palma.
Chi ha scoperto l’olio di palma in tempi non sospetti ha fatto fortuna nella produzione agroalimentare. Io su l’uso dei prodotti spazzatura mi sono fatto una idea. Fino a quando le GDO contribuiranno al decadimento della qualità intrinseca degli alimenti costringendo i fornitori a “scannare” sempre di più i prezzi dei prodotti, ci sarà sempre la corsa verso ingredienti a basso prezzo per starci dentro. Ormai è ovunque si fa una fatica enorme a trovare prodotti esenti. E per fortuna oggi c’è l’obbligo di indicare alla voce olio vegetale la natura dello stesso, almeno si può discernere. Ma l’olio di palma ha una marcia in più rispetto gli altri prodotti spazzatura; la elevata performance industriale, si adatta in maniera straordinaria alle esigenze dei produttori di alimenti. E’ inodore, insapore, stabile. La produttività per ettaro è spaventosamente alta, questo a determinato lo scempio delle foreste pluviali e delle torbiere. Sarà dura farlo fuori, anzi impossibile. A proposito oltre al sito italiano citato da Mauro Gallazzi consultate il sito RSPO http://www.rspo.org in lingua inglese capirete il perché di tanta attenzione verso questo prodotto industriale.
Poi per i nostri dietologi più rappresentativi e per le istituzioni sanitarie, noi italiani siamo i più sani al mondo perché seguiamo la Dieta Mediterranea?!
Bravo Ezio,
è ciò a cui penso spesso ànchio … ^_^
forse i nostri genitori, o addirittura i nostri nonni, ne erano depositari, oggi non più, vista tutta la pinguedine che c’è in giro…