Aggiornamento del 04 novembre 2016
In un comunicato Coop precisa che “Non intendiamo fare demonizzazione gratuita, ma abbiamo applicato il principio di precauzione a tutela dei nostri soci e consumatori (dopo la pubblicazione del rapporto Efsa nel marzo 2016 sulla presenza di contaminanti cancerogeni e genotossici nell’olio di palma-ndr), per noi è un impegno importante su cui abbiamo investito importanti risorse necessarie per procedere alla sostituzione e alla riformulazione nutrizionale dei prodotti. Per Coop la sostituzione non è stata banale, bensì un processo complesso su cui la catena ha investito importanti risorse necessarie per procedere alla riformulazione nutrizionale dei prodotti. Un discorso a parte meritano anche i benefici in termini ambientali generati dalla nostra scelta”.
Coop toglie l’olio di palma
A distanza di 6 mesi da quando Coop ha annunciato di avere bloccato oltre 120 prodotti con il proprio marchio perché contenevano olio di palma, buona parte dell’assortimento è tornato sugli scaffali riformulato senza olio tropicale. Diciamo pure che Coop pur essendo partita con qualche ritardo si può considerare a tutti gli effetti la prima catena di supermercati palm free. Il lavoro è stato frenetico assicurano gli addetti ai lavori, e c’è a crederci visto che un’azienda come Barilla ha impiegato 18 mesi a sostituire l’olio di palma e non ha ancora finito.
Per essere precisi Coop aveva già un centinaio di referenze delle linee destinate ai bambini “Crescendo” e “Club 4-10” e dei prodotti “Viviverde” realizzati senza il palma. Con questa operazione la catena di supermercati completa un progetto deciso in virtù del principio di precauzione che imponeva un atteggiamento chiaro dopo la segnalazione dell’Efsa sulla presenza nell’olio tropicale raffinato utilizzato in Europa di sostanze cancerogene e genotossiche (2 e 3 MCPD e esteri del glicidolo ) in quantità elevate.
L’olio di palma è stato sostituito con oli e grassi vegetali monoseme e con olio di oliva e extravergine, materie prime che non presentano le criticità del palma. Attualmente le altre catene di supermercati che hanno in corso la conversione dell’assortimento comprende Esselunga che ha sostituito il palma nella maggioranza dei prodotti a marchio, Carrefour con oltre 50 referenze, Pam (60) Unes U2 (50). Altri come Pam Panorama hanno iniziato più tardi e comunque la lista si allunga ogni giorno.
Gli altri marchi senza olio di palma
Dopo questa notizia possiamo aggiungere un altro importante tassello alla mappa delle aziende che non usano l’olio di palma. Attualmente l’elenco comprende 15 nomi: Alce Nero, Bonifanti, Colussi, Coop, Duca d’Alba, Friulbaker, Galameo, Gentilini, Grondona, Le dolcezze di Nanni, L’Isola della salute (prodotti senza glutine), Loacker, Orlando Panificio, Ronci Vito, Valledoro Spa (vedi tabella a lato).
Di seguito riportiamo i link per accedere all’unica banca dati italiana sui prodotti senza olio di palma redatta da Il Fatto Alimentare e dai lettori. La stima complessiva è di oltre 800 prodotti includendo anche quelli delle aziende palm free.
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Si però nei tramezzini c é l olio di colza…..è forse migliore?
L’olio di colzanon presenta problemi lo abbiamo scritto e detto decine di volte e ribadito in altri articoli http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-colza-esperto-acido-erucico.html
Veramente sono ormai molti mesi che il pane per tramezzini coop contiene olio di oliva
Nei loro prodotti di pasticcieria fresca ho trovato in alcuni dolci olio di palma
Lavoro in una COOP e posso dirle che i prodotti di pasticceria pronti che trova al banco non sono a marchio COOP. Di solito sono altre aziende che li mandano parzialmente cotti e surgelati e gli addetti al reparto pane/pasticceria li finiscono di cuocere. Un po’ come succede in altri supermercati e ipermercati col pane (non dove lavoro, da me c’è ancora il banco con gli addetti che servono il pane che si arriva giornalmente)
Ok ma nei Loaker c’è olio di cocco che è anche peggio del palma visto che è più saturo.
Nei prodotti venduti sfusi al banco pasticceria si trova in molti casi l’olio di palma (anche dove fino a poco tempo fa non era presente!).
Ciò non solo rappresenta una evidente contraddizione rispetto alla dichiarata assenza di olio di palma nei prodotti a marchio coop, ma risulta particolarmente grave proprio perché lo slogan relativo all’assenza di tale olio induce il consumatore (spesso poco attento) a riporre un oggettivo affidamento nei prodotti coop (ancora di più se non confezionati) che invece viene tradito quando acquista taluni prodotti freschi.
Si aggiunga, peraltro, che spesso nei prodotti freschi non confezionati non vengono analiticamente riportati gli ingredienti, rinviando al famigerato “cartello unico” (che difficilmente viene letto)!
Ma la coop non eravamo noi?
Non ho mai visto prodotti sfusi al banco pasticceria di marca coop
Non so tu, c’è chi li vede tutti i giorni…
http://www.coopfirenze.it/informatori/notizie/torte-e-prezzi-5574
http://www.coopfirenze.it/informatori/notizie/le-mani-in-pasta-7997
Felice della notizia, l’ultima volta che ho fatto la spesa alla coop, sono stata tentata nell’acquisto di una vaschetta di gelato. La lista di ingredienti conteneva l”olio di palma: ho pensato che fosse una confezione precedente a questo cambiamento epocale e ho ripiegato su confezioni coop con scritto “senza olio di palma” ma ho avuto comunque una brutta sorpresa poiché contenenti olio di cocco raffinato. È praticamente la stessa cosa, mi sbaglio? È pur sempre un palmisto…