Quanto zucchero c’è negli snack in vendita  al supermercato? Günther Karl Fuchs in un articolo pubblicato su Papille Vagabonde prova a dare qualche indicazione.

 

Una delle cose più difficili per molte persone, è avere un’alimentazione equilibrata, capita infatti di non riuscire a valutare correttamente il contenuto calorico di alcuni prodotti e, soprattutto, il loro apporto di zuccheri. Il problema non riguarda i due-tre cucchiaini aggiunti al caffè o al tè, ma piuttosto quello “nascosto” all’interno dei prodotti in commercio.

 

Valutarlo non è facile anche se si tratta di un aspetto importante, soprattutto per chi segue una dieta ipocalorica e non dovrebbe lasciarsi tentare dagli snack tra un pasto e l’altro, rischiando di vanificare tanti sacrifici.

 

L’Organizzazione mondiale della sanità, Oms, raccomanda di non superare 75 g di zucchero al giorno per gli uomini adulti, e 50 g per le donne. La realtà è che in alcuni Paesi occidentali ci sono gruppi di popolazione che ne consumano tre o quattro volte di più. Inutile dire che gli zuccheri in eccesso si trasformano facilmente in grasso, con tutte le conseguenze che ne derivano.

 

Un buon accorgimento consiste nel capire quanto zucchero si trova nelle confezioni che si intendono acquistare. Nella tabella a fianco, abbiamo inserito alcuni prodotti che comunemente vengono considerati snack. La quantità presa in considerazione non si riferisce ai 100 g di prodotto, ma alla porzione singola.

 

Osservando la tabella  è sin troppo evidente il divario tra i vari prodotti. Una lattina di Coca-Cola contiene la metà del fabbisogno di zucchero giornaliero di un adulto e mangiando il dessert Sundae Cacao di McDonald’s, una donna ingerisce la totalità della dose di zucchero prevista. Se non si sta attenti risulta piuttosto facile superare i livelli consigliati dall’Oms. Occorre quindi valutare bene il contenuto di zuccheri dei prodotti che acquistiamo e considerare le possibili alternative sia durante il pranzo ma soprattutto per lo spuntino e la merenda.

 

 

Günther Karl Fuchs