Usa, dopo otto anni e tre rinvii entra in vigore l’indicazione delle calorie sui menu. La norma vale per catene con più di venti punti vendita
Usa, dopo otto anni e tre rinvii entra in vigore l’indicazione delle calorie sui menu. La norma vale per catene con più di venti punti vendita
Beniamino Bonardi 14 Maggio 2018Il 7 maggio la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha reso operativa la norma che obbliga i ristoranti a indicare la quantità di calorie dei piatti standard sui propri menu e a garantire l’accesso dei consumatori alle informazioni nutrizionali dei vari piatti.
Approvata nel 2010, la disposizione avrebbe dovuto entrare in vigore nel 2015, ma è stata rimandata per tre volte, per la pressione degli operatori interessati. L’obbligo riguarda le catene di ristoranti e le strutture al dettaglio con più di venti punti vendita con lo stesso nome, dove si propongono sostanzialmente gli stessi menu, come pizzerie, caffetterie, fast food, supermercati e cinema.
Oltre ad indicare le calorie i gestori dovranno fornire, su richiesta del consumatore, informazioni scritte sul contenuto nutrizionale dei menu standard: grassi totali, grassi saturi, grassi trans, colesterolo, sodio, carboidrati totali, zuccheri, fibre e proteine.
Il primo obbligo sull’indicazione delle calorie sui menu era stato deciso dalla città di New York nel 2006 ed era entrato in vigore due anni dopo. Nello stesso anno lo aveva fatto lo Stato della California e una ventina di contee e città. Ora la norma vale per tutti gli Stati Uniti.
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Le provano tutte pur di togliersi di dosso il primato della nazione più obesa al mondo, e presumibilmente dell’universo.
La norma riguarda gli Stai Uniti d’America.