Gli adolescenti che passano più di tre ore al giorno davanti alla tv vengono bombardati dalle pubblicità di cibi malsani e ipercalorici, che possono portarli a mangiare, in un anno, oltre 500 spuntini – come patatine, biscotti e bibite gassate e ricche di zuccheri – in più rispetto ai coetanei che guardano meno televisione. È quando documenta un rapporto del Cancer Reasearch UK, basato su un sondaggio condotto da YouGov, che ha intervistato 3.348 giovani britannici di età compresa tra gli 11 e i 19 anni, in merito alle loro abitudini televisive e alla dieta.
Il rapporto, che rappresenta lo studio più approfondito sinora condotto sull’associazione tra l’esposizione alla tv e abitudini alimentari, indica che gli adolescenti che guardano programmi con forte presenza di spot pubblicitari hanno più del doppio di probabilità (139%) di bere bevande gassate rispetto a quelli che guardano programmi con bassa presenza pubblicitaria e il 69% di probabilità in più di mangiare più pasti pronti dei coetanei che guardano meno tv. Questo si traduce in una maggior assunzione di zuccheri e di grassi, con un maggior rischio di diventare in sovrappeso od obesi.
L’obesità è la seconda maggior causa di cancro prevenibile nel Regno Unito, dopo il fumo, ed è legata a tredici tipi di cancro, tra cui quelli all’intestino, al seno e al pancreas. La Dr.ssa Jyotsna Vohra, che ha guidato lo studio, sottolinea che sono ormai passati dieci anni dal primo e unico regolamento sulla pubblicità televisiva del cibo spazzatura, che è gravemente obsoleto.
Ci sono programmi molto popolari tra i giovani, come i talent show e le partite di calcio, che sono fuori da ogni regolamentazione ed è lì che la pubblicità del cibo spazzatura va fermata. Quel che il rapporto suggerisce è che la riduzione del marketing televisivo del junk food e snack potrebbe aiutare a fermare il diffondersi dell’obesità.
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studiare i basilari elementi dell’alimentazione nelle scuole dovrebbe essere una regola per gli studenti di tutte le età.