Etichetta nutri-score A su sfondo azzurro

In questi anni abbiamo visto i nutrizionisti italiani firmare appelli, scrivere lettere, proporre riforme. Ma sul Nutri-Score – un tema che riguarda milioni di consumatori e il futuro dell’etichettatura alimentare europea – non una parola. Non un comunicato, non un editoriale, non una voce. Un silenzio assordante, inspiegabile, e francamente imbarazzante. Per questo abbiamo inviato una lettera aperta alle società scientifiche italiane per capire i motivi di questo atteggiamento. Ecco qui il testo:

Uno strumento efficace ignorato

Nel 2019, molte delle vostre organizzazioni hanno aderito con convinzione alla raccolta firme promossa da Il Fatto Alimentare per introdurre una tassa del 20% sulle bevande zuccherate, sottoscrivendo un appello inviato all’allora Ministra della Salute Giulia Grillo. Tra le firmatarie figuravano la Società Italiana di Diabetologia (SID), l’Associazione Nazionale Dietisti (ANDID), la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), l’European Childhood Obesity Group (ECOG), Slow Medicine, la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), l’Associazione Nazionale Specialisti in Scienza dell’Alimentazione (ANSISA), la Società Italiana Obesità (SIO), l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana Medicina Estetica (SIME). ​Oltre alle società scientifiche hanno aderito 340 professionisti come Walter Ricciardi (ex presidente dell’Istituto Superiore di Sanità), Giuseppe Remuzzi (direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri) e Francesco Branca (allora direttore del Dipartimento di Nutrizione per la Salute e lo Sviluppo dell’OMS).

Dottoressa tiene tra le mani a forma di cuore una mela verde; concept: nutrizionista, dietista, medica, medici
I nutrizionisti italiani non prendono posizione sul Nutri-Score

Sei anni di silenzio imbarazzante

In questi sei anni, a fronte di una questione cruciale per la salute pubblica come l’etichettatura nutrizionale fronte-pacco che sarebbe dovuta essere approvata e diventare obbligatoria in tutta Europa nel 2023, le vostre società scientifiche si sono chiuse in un silenzio incomprensibile. L’etichetta a semaforo Nutri-Score – sostenuta da organismi scientifici come l’EFSA, l’OMS Europa, e il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea – considerata uno strumento per aiutare i consumatori a fare scelte più sane, in modo semplice e immediato è stato da voi praticamente ignorato.

È assurdo che nessuna società scientifica italiana – né di nutrizione, né di medicina preventiva – abbia ritenuto opportuno esprimere un parere pubblico su uno strumento adottato in Francia, Germania, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera e Lussemburgo, e sostenuto in sede europea da una vasta comunità scientifica. Esistono oltre 150 studi e ricerche che esprimono un parere favorevole all’impiego del Nutri-Score, ma la comunità scientifica italiana sembra ignorare del tutto il problema. È paradossale che proprio chi dovrebbe difendere la salute pubblica attraverso la scienza e l’evidenza resti in silenzio.

Critiche infondate su olio e formaggio

Questo accade mentre il dibattito è stato monopolizzato da campagne lobbistiche e slogan di politici che raccontano bugie e fake news senza pudore. Le critiche mosse in Italia al Nutri-Score – come quella che penalizzerebbe l’olio extravergine di oliva o il Parmigiano Reggiano – sono state smentite dai fatti. Oggi l’olio extravergine riceve un’etichetta verde (B), mentre i formaggi stagionati si collocano in fascia arancione, che non equivale certo a un bollino di pericolo. In ogni caso, è evidente che il Nutri-Score non dà un giudizio assoluto sul valore culturale di un alimento, ma aiuta il consumatore a orientarsi tra prodotti della stessa categoria, migliorando la consapevolezza e riducendo il rischio di obesità e malattie croniche.

Lollobrigida nutri score
Il Ministro Francesco Lollobrigida diffonde spesso notizie false sul Nutri-Score

Ci chiediamo: perché non vi siete espressi? Perché non avete scritto una riga, pubblicato un comunicato, promosso un confronto aperto? Che cosa frena la voce degli scienziati della nutrizione? È forse la prudenza politica? La vicinanza ai decisori istituzionali? Il timore di smentire pubblicamente le posizioni delle lobby agroalimentari? L’unico documento pubblico è quello della SINU di qualche anno fa che promuove sul campo il Nutri-Score, salvo poi consigliare nell’ultimo paragrafo il modello di etichetta fronte pacco italiano NutrInform Battery senza alcun plausibile motivo.

Scienza fra silenzi e piaggeria

Alla luce dei fatti sembra di essere davanti a un grave problema di conflitto tra rigore scientifico e opportunità politica. Perché una società scientifica può scegliere di non esporsi per diplomazia, ma non può abdicare al proprio ruolo quando è in gioco la salute pubblica e la qualità dell’informazione ai cittadini.

Noi crediamo che chi ha scelto la scienza debba rispondere alla scienza, e non alle convenienze di un governo, di un consorzio DOP o di un’associazione industriale. Vi chiediamo con chiarezza: quali sono, secondo voi, le reali controindicazioni scientifiche del Nutri-Score? Perché non siete scesi in campo lasciando spazio a pochissimi nutrizionisti ‘illustri conosciuti’ apertamente collegati al mondo politico e lobbistico.  È tempo di uscire dal silenzio. Il vostro ruolo è fondamentale, ma se continuate a non esercitarlo, diventate parte del problema.

Qualcuno dirà che per il momento il progetto Nutri-Score è stato accantonato a livello Europeo, ma questo nulla toglie al silenzio di fronte a un problema che si dibatte da 5 anni.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com, Francesco Lollobrigida via X

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

4.5 20 voti
Vota
Iscriviti
Notificami
guest

30 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Tonino Riccardi
Tonino Riccardi
23 Aprile 2025 14:31

Il Nutri Score è VELENO per l’industria. Specialmente quella degli ultraprocessati. E quindi di molti nutrizionisti (?) sponsorizzati.

Claudia Ramacci
Claudia Ramacci
24 Aprile 2025 08:36

Perfettamente d’accordo su quanto scritto! Parlo con cognizione di causa in quanto sono una Dietista iscritta all’Albo e a varie altre associazioni scientifiche di categoria.

Zeljko
Zeljko
24 Aprile 2025 08:44

È veramente imbarazzante in quanto di certe cose qui in Italia non si parla. Credo che anche se uno volesse parlare apertamente facendo le domande alle istituzioni o persone che dovrebbero occuparsi, vera in qualche modo ignorato o addirittura azzittito. Proprio come sta succedendo a voi. Mi dispiace, persino provo disgusto per certe persone e addirittura le istituzioni che rappresentano. Arrivo addirittura a ignorarli, ma non credo che sia un modo giusto per combatterli. Vi auguro di andare avanti e non molare. Grazie per il vostro impegno

Giovanni Grilli
Giovanni Grilli
24 Aprile 2025 09:12

Continuate così a rendere pubbliche le informazioni. Grazie

Franca Troncati
24 Aprile 2025 09:34

Grazie mille per la lettera su l’etichetta Nutri score. Un abbraccio di cuore a tutti voi

Francesco Marcucci
Francesco Marcucci
24 Aprile 2025 10:16

Approvo e sottoscrivo le vs perplessità e domande!
Domanda:
Forse queste “comunità scientifiche “ prendono sovvenzioni e finanziamenti pubblici a cui non vogliono o non possono permettersi di rinunciare?

Lombardi Liliana
Lombardi Liliana
24 Aprile 2025 10:19

Grazie per l’informazione che fate e per la lettera sul NUTRI SCORE, che mi trova totalmente d’accordo!

MILENA
MILENA
24 Aprile 2025 10:46

Penso che,come sempre ,anche in campo di legislazione alimentare, si da la priorità agli interessi delle grosse industrie, a scapito della cura della salute e della prevenzione primaria, che dovrebbe essere il primo obiettivo di una società civile e democratica.
Il nutri-score sarebbe una buona scelta se funzionasse veramente in tal modo,indicando chiaramente in etichetta il cibo spazzatura ed il cibo invece che ci nutre con qualità.
In tal modo la scelta per tutti dovrebbe essere: mangio di meno e più sano, per preservare la mia salute.

MARIA GRAZIA SARTORI AGGIO
MARIA GRAZIA SARTORI AGGIO
24 Aprile 2025 10:50

Ringrazio a nome della salute del mio fisico e di quella di altri che non possono ancora essere consapevoli dei risvolti, puramente economici, che privano tutti dell’abbonda della Natura e dei suoi fenomeni naturali che ci hanno sempre assicurato bontà, salute e buon gusto.
Ricordo di rispettare gli animali che stiamo sfruttando in modo inumano come mai prima d’ora.
Ringrazio per il Vostro lavoro, sempre ottimo e preciso.

Giorgio Massa
Giorgio Massa
24 Aprile 2025 11:40

Credo che il Nutri-Score, una volta stabilito per legge, diventerebbe un vero e proprio documento vincolante, di natura legale: è facile capire allora che, oltre a contrastare e rendere inattuabili gli interessi lobbistici, sarebbe praticamente inconciliabile, sul piano etico e formale, con le manipolazioni persuasive delle pubblicità televisive (un pubblicitario è in grado di rendere un’esperienza unica e indimenticabile bere un bicchier d’acqua), che rappresentano l’anello di congiunzione fra interessi economici e politici, con le società scientifiche nel ruolo di sensali.

Giorgio Massa
Giorgio Massa
Reply to  Roberto La Pira
24 Aprile 2025 15:12

Grazie per l’apprezzamento: temo però che se le cose stanno veramente così sarà dura cambiare queste consuetudini, che ormai sono culturalmente accettate, a meno di non modificare in termini di battaglie realmente normative i contenuti delle voci critiche. D’altronde la stessa OMS non sembra andare oltre i buoni consigli. Saluti.

Plinio Romagna
Plinio Romagna
24 Aprile 2025 11:42

Mi piacerebbe una raccolta firme così: “Ci vogliono tutti malati e obesi: dateci questo benedetto nutriscore”. E poi: “Nutriscore: questi sono favorevoli, questi sono contrari.” E via l’elenco… E alla fine il messaggio “Tu cosa dici?”
Dai, facciamolo.

Ornella
Ornella
24 Aprile 2025 13:06

Vivo in Spagna, e seguo con scrupolo le indicazioni nutri-score

MaxTo
MaxTo
24 Aprile 2025 14:05

Io non sono così entusiasta del nutriscore perché capisco attraverso la lettura di questo giornale che potrebbe nascondere moltissimi fraintendimenti. È chiaro che l’Italia e altri paesi hanno tentato con successo di affossarlo.
Non ho mai capito come funziona il sistema alternativo e già il nutriscore è difficile da usare se non sai che devi equiparare alimenti simili. Questa è la grave lacuna del nutriscore: non viene enunciato da nessuna parte che è necessario fare questo raffronto, l’ho sentito solo tra le righe di queste pagine.
ho raccolto nel tempo diversa documentazione fotografica nei supermercati dove vedevo applicato questo criterio e non veniva proprio spiegato questo! per esempio da Carrefour.
Mi piace molto di più il NOVA ma ho capito che anche il NOVA deve essere utilizzato con le debite premesse. I cibi pronti confezionati possono essere dannosi, dalle barrette alle carni.
Ma faccio un esempio paradossale che potete riscontrare con una semplice ricerca su Open food fact app. Inserite nel criterio di ricerca kefir bio, ora se qualcuno pensa che possa essere un alimento dannoso per la salute, e da non assumere spesso, il kefir bio! io francamente mi voterò al digiuno, tuttavia il migliore dei kefir ottiene un nutriscore B, e un Nova 3! È chiaro che c’è qualche cosa che non funziona, quindi non bisogna fare i talebani chi è capace a leggere l’etichetta la legga, possibilmente chiediamo che sia stampata più grossa è più leggibile e gli altri facciano un po’ come vogliono tanto quelli che fumano ci sono al di là delle etichette appiccicate sui pacchetti, e alla domenica c’è la coda dai pasticceri per cannoli e bignole…

Maria Guarna
Maria Guarna
25 Aprile 2025 02:15

Concordo con il beneficio che potremmo avere tutti nell’adottare il nutri-score. Da quando utilizzo l’App YUKA salto a piè pari intere corsie nei supermercati. Affiancando il nutri-score avremmo una lettura più immediata, soprattutto per chi non è avvezzo all’uso del cellulare per altro che non sia la comunicazione verbale. Grazie per le informazioni su argomenti disturbanti, ignorati da chi invece dovrebbe tutelarci.

Carlo Donati
Carlo Donati
25 Aprile 2025 05:40

Ottima iniziativa, Dottor La Pira, i miei complimenti al Fatto Alimentare. Propongo di sottoporre la questione anche alla Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM).

Mara Salviato
Mara Salviato
25 Aprile 2025 11:17

Trovo profondamente scorretto affermare che il Nutri-Score aiuti i consumatori a fare scelte più sane in modo semplice e immediato, soprattutto se si ignora ciò che accade oggi nel settore dell’industria alimentare. Grazie a un sistema algoritmico basato su pochi parametri nutrizionali per 100g di prodotto, l’industria ha imparato rapidamente a “formulare” cibi ultraprocessati in grado di ottenere il bollino verde. Basta ridurre zuccheri o grassi (spesso rimpiazzati da edulcoranti o emulsionanti), aggiungere fibre isolate o proteine vegetali in polvere, e il gioco è fatto, un prodotto industriale con una lista ingredienti lunga e artificiale può apparire più “salutare” di un alimento tradizionale, integrale o artigianale. Il Nutri-Score non tiene conto del grado di trasformazione, né della qualità degli ingredienti, né dell’impatto della matrice alimentare. Le più recenti evidenze scientifiche sottolineano il ruolo nocivo dei cibi ultraprocessati sulla salute metabolica, neuropsicologica e cardiovascolare. Non serve lobotomizzare il consumatore con codici colore, ma renderlo consapevole che la maggior parte dei prodotti che acquista, semaforo verde o semaforo rosso, resta nociva per la salute e fingere il contrario significa allontanarsi dalla prevenzione e dalla responsabilità scientifica.

Mara Salviato
Mara Salviato
Reply to  Roberto La Pira
29 Aprile 2025 09:33

Ringrazio per la risposta.
Il punto che sollevo è preciso, l’industria alimentare modifica i prodotti per ottenere un buon Nutri-Score, senza migliorare davvero la qualità complessiva.
Studi scientifici (Julia et al., BMJ Open 2020; Monteiro et al., Public Health Nutrition 2019) dimostrano che ridurre zuccheri o grassi e aggiungere fibre o additivi consente di ottenere bollini verdi anche in prodotti ultraprocessati.
Il consumo di cibi ultraprocessati, anche con buon profilo nutrizionale, aumenta il rischio di obesità, diabete e malattie cardiovascolari (Srour et al., BMJ 2019; Lane et al., BMJ 2021).
Non basta semplificare con un semaforo, serve educare alla scelta di alimenti freschi e minimamente trasformati. Frutta, verdura, uova, latte, carne, pesce, burro, olio evo, ecc, non richiedono Nutri-Score.

Ezio
Ezio
Reply to  Mara Salviato
2 Maggio 2025 13:42

Completamente d’accordo con lei: serve educare con informazioni complete e non regolette colorate solo per chi delega le prorie responsabilità ad altri, come fosse ancora un bambino con la mamma, alla quale trasgredire spesso e volentiri per affermare libertà irresponsabili e sconosciute.

Ezio
Ezio
Reply to  Roberto La Pira
4 Maggio 2025 19:38

Si potrebbe iniziare con l’attaccare il semaforo alla tabella nutrizionale, poi anche colorare i valori dei singoli nutrienti con i colori, per creare un collegamento immediato ed educativo…
Il NS deve fare passi avanti verso un’a comunicazione/informazionecorretta che non offre, altrimenti rappresenta solamente i conflitti fra i produttori, lasciando nell’ignoranza i consumatori.

Gabriella Caldarella
Gabriella Caldarella
25 Aprile 2025 13:22

In altri paesi è già stato fatto quello che si tenta di fare in Italia. Ma qui c’è proprio un muro da abbattere

adele Palumbo
adele Palumbo
26 Aprile 2025 20:04

Vorrei precisare che l’olio evo è attualmente in categoria C e solo revisioni in corso “potrebbero” promuoverlo in categoria B. Il parmigiano permane in categoria D (arancione), cioè la penultima categoria nella scala del rischio, dal minore al maggiore. Quindi….
Così come è strutturato il Nutri-score continua an non avere la mia approvazione.

gianni
gianni
29 Aprile 2025 15:02

È ancora lunga la strada delle modifiche da apportare al sistema di etichetta fronte pacco, che verrà eventualmente approvata in futuro tra un caccia e una mina antiuomo, per avvisare i consumatori dei pericoli………
https://www.ajpmonline.org/article/S0749-3797(25)00072-8/fulltext
Mortalità prematura attribuibile al consumo di alimenti ultraprocessati in 8 Paesi
“””Come spiega Eduardo Augusto Fernandes Nilson, principale autore della ricerca e membro della Fondazione Oswaldo Cruz in Brasile, il problema degli alimenti ultraprocessati non risiede solo nell’elevato contenuto di nutrienti critici, come sodio, grassi trans e zuccheri. Anche la presenza di additivi artificiali — dolcificanti, coloranti, aromi sintetici ed emulsionanti — e i cambiamenti strutturali subiti dagli alimenti durante la lavorazione industriale contribuiscono a renderli pericolosi per la salute.
Analizzando i dati, i ricercatori hanno riscontrato una chiara relazione dose-risposta: più cresce la quota di Upf nella dieta, maggiore è il rischio di morte per tutte le cause.””””

Nel frattempo, anche in Italia la diffusione degli Upf è in costante crescita, alimentata da stili di vita sempre più frenetici e da campagne pubblicitarie aggressive. L’esperienza internazionale mostra che ignorare il problema comporta costi enormi in termini di salute pubblica.

È piuttosto alta la montagna di prove che condannano gli additivi industriali ma è , ancora, fuori dalla vista……rendendo le battaglie parziali , punteggi e tasse, soltanto giochi di retroguardia.
Affiancare il listarello nero al semaforo può essere una idea ma non sarebbe meglio una organica integrazione nei punteggi, alla luce della montagna di prove?
In ogni caso bene o male comunque si continua a parlare di cibo industriale, ostinatamente……………pubblicizzando molto meno i cibi che fanno bene e non hanno bisogno di punteggi per essere riconosciuti.

30
0
Ci piacerebbe sapere che ne pensi, lascia un commento.x