Altroconsumo dopo avere analizzato oltre 100 prodotti che sull’etichetta fanno riferimento agli zuccheri contenuti, ne ha segnalati 40 all’Autorità garante della concorrenza e del mercato ritenendo le diciture ingannevoli.
È normale trovare sugli scaffali dei supermercati vasetti di confettura, pacchi di biscotti, bottiglie di succhi di frutta e anche omogeneizzati per bambini o biologici, con scritte ambigue sull’apporto di zucchero, studiate appositamente per attirare i clienti, che secondo la rivista sono al limite del raggiro.
Gli espedienti pensati dalle aziende sono innumerevoli. Uno dei più usati è differenziare la grandezza delle scritte, impiegando caratteri tipografici minuscoli solo per le informazioni che non si vogliono far notare troppo.
Un altro trucco è quello di esaltare la presenza di un edulcorante come il fruttosio (percepito positivamente dai consumatori), tralasciando di nominare gli altri, quali il saccarosio o il sucralosio.
La tecnica più utilizzata è quella di scrivere “senza zuccheri aggiunti” (con o senza asterisco), uno slogan che non informa correttamente i consumatori. In questi prodotti spesso ci sono gli zuccheri naturalmente presenti nella frutta, ma in alcuni casi contengono succhi concentrati di uva o mela che hanno una funzione edulcorante.
La scelta di Altroconsumo di intervenire sulle diciture ingannevoli non è una novità visto che l’estate scorsa Zuegg e Hero, in seguito alla segnalazione della rivista, sono state multate, rispettivamente di 100mila e 200mila euro, dall’Autorità garante per aver pubblicizzato le loro marmellate come prodotti alimentari “senza zucchero”. La rivista segnala però che ci sono anche delle aziende virtuose che forniscono una corretta informazione, come per i frollini e le merendine della Germinal e di Sottolestelle, su cui è indicata la provenienza degli zuccheri impiegati.
Per riuscire a districarsi tra promesse e frasi ad effetto che compaiono sulle confezioni ma anche nelle pubblicità e nei siti internet, è fondamentale per i consumatori leggere bene le etichette, in particolare la tabella nutrizionale.
Altroconsumo non indica i nomi dei 40 prodotti segnalati all’autorità Antitrust che sarebbe interessante conoscere.
Un altro elemento da segnalare è che nell’articolo e sul sito della rivista sono riportate le foto dello yogurt Yomo con 0,1% di grassi, come uno dei prodotti che non indicano la presenza di zucchero sull’etichetta. Non è vero, Yomo riporta chiaramente nelle diciture la presenza di “un pizzico di zucchero” ben due volte e con una certa evidenza (vedi foto a sinistra), forse anche per questo non rientra tra i 40 prodotti segnalati all’Antitrust.
Aggiornamento: Dopo la nostra segnalazione Altroconsumo ha pubblicato in rete l’elenco delle etichette scorrette e ha ritirato dal sito la fotografia dello yogurt Yomo accusato forse ingiustamente.
Vedi elenco completo delle aziende segnalate.
Foto: Photos.com, Altroconsumo.it
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non ho parole io ho un bimbo diabetico e non so piu come tutelarlo nel mangiare da quello che leggo e vi ringrazio non mi fido piu di niente se per favore mi elencate i prodotti piu sani e fidati che ci sono sul mercato ve ne sarei grata GRAZIE
Leggi il mio commento, forse ti posso aiutare con qualche ricetta almeno.
Io non sono diabetica ma x altri gravi motivi non posso mangiare lo zucchero.
Condivido la tua sensazione che di queste industrie alimentari non ci si può fidare molto!Aiutoooo!
> non so piu come tutelarlo nel mangiare da
> quello che leggo
Oddio oddio come faremo mai a difenderci da queste aziende alimentari potenti brutte e cattive…
Ma leggere gli ingredienti no?!?!?
Diciamo la verità: le aziende alimentari giocano sul fatto che la maggior parte delle persone ha zero voglia di mettersi lì e capire davvero come stanno le cose, ci si ferma alla superficialità (cose scritte in grande) e ci si fida ciecamente senza voler capire davvero le cose (troppo difficile usare il cervello…), quando basterebbero 10 minuti per capire come leggere un etichetta e 30 secondi per leggerla.
Consiglio a tutti: volete acquistare un prodotto (qualunque?). Leggete gli ingredienti come prima cosa e ignorate l’etichetta.
Caro Andrea,
complimenti per il tuo commento, che coglie l’essenza di tutti questi problemi.
Il più delle volte, malgrado i furbetti ne pensino sempre una, leggere (e capire, ma questo è un altro discorso) aiuta, e molto.
La vergogna dei “senza zucchero” fasulli è uno dei trucchi più diffusi: i miei complimenti a voi tutti, in attesa dei provedimenti dell’AGCM.
Teneteci aggiornati.
A. Clerici
credo che la cosa di base sia: come fa a essere dolce senza zucchero? e si può fare una marmellatta senza zucchero? a volte credo che sia preferibile la semplicità dello zucchero ai simil dolcificanti che non mi fanno pensare a niente di buono
Si possono dolcificare gli alimenti con la stevia, e’ una pianta dalla quale si ottiene un dolcificante a 0 calorie, non ci sono contro indicazioni, 1 grammo dolcifica come 100 di zucchero
@Michela: ti suggerisco di approfondire la tua affermazione attraverso qualche libro ad esempio Sugar Blues, perché la questione dello zucchero è molto seria e continuare a vivere nell’ignoranza non solo fa arricchire le multinazionali, ma comporta uno dei danni alla salute umana più grandi della storia.
C’è differenza tra “zucchero” e maltitolo ad esempio. Ed in ogni caso Lo zucchero è UN VELENO per gli umani, tutti gli zuccheri raffinati lo sono. Quindi sapere esattamente con cosa è zuccherato un prodotto è fondamentale. E sì, si può ottenere un prodotto dolce senza l’uno si dolcificanti veleniferi.
Eva, definire lo zucchero un veleno non è corretto, non ci sono veleni nel cibo ma solo dosi e quantità da rispettare
Concordo con Eva.
Anche io non posso mangiare zucchero, e ho anche un blog di ricette senza alcuni ingredienti, tra cui lo zucchero anche.
Di canna o bianco fa male uguale, anche quello che lo zucchero di canna non faccia male è un falso mito.
Ho scritto qualcosa a proposito di questo nel mio blog se vi va ;).
E ci sono anche ricette senza zucchero!
Ciao
Giulia