Donna pensierosa davanti a un menu al ristorante

La lotta all’obesità e alle altre malattie legate a una cattiva alimentazione passa anche attraverso la riduzione del consumo di zuccheri aggiunti, tanto negli alimenti confezionati quanto in quelli serviti nei ristoranti. Tuttavia, mentre la maggior parte degli stati impone ormai l’indicazione degli zuccheri nei prodotti industriali, quasi nessuno ha regole specifiche per la ristorazione, e questo contribuisce ad incrementare le calorie assunte inconsapevolmente. Per questo i ricercatori dell’Università della California di Davis hanno voluto condurre un esperimento che trae ispirazione da ciò che si fa con il sale in città come Filadelfia e New York, ovvero testare l’efficacia della segnalazione sui menu di una quantità eccessiva di zuccheri aggiunti, con icone e brevi messaggi di testo.

A tale scopo hanno creato sei tipi di icone, tutte studiate per richiamare l’attenzione e segnalare un rischio, contenenti un punto esclamativo con o senza un cucchiaio, presentate da sole o con tre possibili testi sull’elevata quantità di zucchero. Come riferito su Preventive Medicine, a quel punto hanno selezionato oltre 1.300 tra uomini e donne adulti, e hanno chiesto loro di rispondere a un questionario sull’efficacia del messaggio e di valutare la qualità del piatto proposto, avendo cura di sottoporre a una parte del campione un’etichetta di controllo con un semplice codice QR che non conteneva alcuna indicazione sugli zuccheri.

Esempi di sugar warning per piatti con eccesso di zuccheri aggiunti sui menu proposte dall'Università della California Davis
A sinistra menu di controllo con QR code, al centro menu con le sole icone e a destra menu con icone e frase di allerta

Zuccheri sul menu: i risultati dello studio

Il risultato è stato molto positivo, perché l’80% di chi aveva visto l’etichetta ha riferito di apprezzare la novità e, soprattutto, il 71% ha classificato correttamente i piatti in menu, contro il 56% del gruppo di controllo. È quindi emersa una differenza significativa tra i menu di controllo e quelli con la segnalazione degli zuccheri, mentre non ve ne sono state di rilevanti tra le icone da sole e quelle accompagnate da un testo, segno evidente che un disegno ben progettato raggiunge già l’obiettivo. Quanto a quest’ultimo, è duplice: non solo aiutare i clienti dei ristoranti a fare scelte più consapevoli, ma convincere i ristoratori ad ampliare la scelta di pietanze a basso contenuto di zuccheri aggiunti o, preferibilmente, senza.

Analogamente – pensano gli autori – vedere sul menu che una bevanda dolce può contenere una quantità di zucchero superiore a quella che si dovrebbe assumere durante tutta la giornata, aiuta a preferire l’acqua o, comunque, bevande meno caloriche. Sarebbe comunque opportuno effettuare studi in situazioni reali, per verificare se davvero l’indicazione sia efficace, e quanto. La città di New York si è già mossa in questa direzione, con una normativa che riguarda le catene più grandi che offrono cibo confezionato, obbligate a indicare la presenza di zuccheri aggiunti, e la discussione è in corso in tutto il paese.

© Riproduzione riservata Foto: iStock, Depositphotos, UC Davis

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