Tra pochi mesi, i bambini scozzesi che vanno presto a scuola e fanno lì colazione, non troveranno più cereali ad alto contenuto di zucchero, come i Coco Pops di Kellogg’s e gli Honey Nut Cheerios di General Mills. Sul tavolo a fianco del latte troveranno solo prodotti che contengono meno del 15% di zuccheri. Saranno vietati anche gli yogurt che contengono più di 10 grammi di zucchero per 100, così come spariranno anche per il pasto di mezzogiorno budini, biscotti e muffin con più di 10 grammi di zucchero per porzione. È questa l’intenzione del governo scozzese, che ha avviato una consultazione pubblica sino al 29 agosto sulle nuove misure per rafforzare le norme nutrizionali, basandosi su nuove raccomandazioni scientifiche e dietetiche.
Le misure prevedono anche il divieto di somministrare succhi di frutta nelle scuole primarie e secondarie e l’approvazione di un regolamento per le carni rosse, che indicherà quante a volte a settimana potrà essere servita carne di alta qualità, limitando le carni lavorate.
L’iniziativa del governo scozzese sulle mense scolastiche, è stata preceduta dall’annuncio di misure restrittive sulla promozione del cibo spazzatura e sulle offerte per acquisti multipli, nonché dalla volontà di dimezzare il tasso di obesità infantile entro il 2030. Le nuove disposizioni arrivano dopo che nei primi mesi di quest’anno, nel periodo compreso fra il 2014 e il 2016 più di cinquemila bambini e adolescenti fino ai 18 anni sono stati indirizzati a medici specialisti del Servizio sanitario nazionale a causa delle loro condizioni inerenti il peso. Oltre 500 avevano un’età compresa tra i due e quattro anni. Attualmente, il 29% dei bambini scozzesi è a rischio di sovrappeso (di questi il 14% è a rischi obesità).
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