Bambina mangia panino con burger vegetale, insalata, pomodoro, ravanelli e cavolo

Via via che aumenta il numero di persone che rinunciano, in parte o in toto, alle proteine animali, cresce anche quello dei bambini avviati a seguire le diete vegetariane, nelle loro varie declinazioni, e quelle vegane. Ma far adottare un regime alimentare di questo tipo ha ripercussioni sulla crescita e in generale sulla salute dei più piccoli? Finora la domanda è stata poco affrontata in modo sistematico. Per colmare la lacuna un team internazionale di ricercatori italiani, australiani e statunitensi coordinati da Monica Dinu, del Dipartimento di medicina sperimentale e clinica dell’Università di Firenze, ha condotto una delle più grande metanalisi mai effettuate, e ha appena pubblicato i risultati su Critical Reviews in Food Science and Nutrition.

Bambini di tutto il mondo

Nell’analisi, i ricercatori hanno incluso 59 studi di diverso tipo, condotti in 18 paesi su un totale di circa 48mila bambini e ragazzi di tutte le età (ma sempre inferiori ai 18 anni) che seguivano diversi tipi di alimentazione, e dei quali erano noti i parametri antropometrici, lo stato dei principali micronutrienti e alcuni indicatori come quelli cardiovascolari, al fine di valutare eventuali carenze o effetti negativi in relazione alle diete con esclusioni. Nello specifico, i ricercatori hanno incluso i dati di oltre 40mila bambini e ragazzi onnivori, di quasi 7.300 latto-ovo-vegetariani (che cioè ammettevano nella loro dieta le uova, i derivati del latte ma non la carne, neppure quella di pollo o il pesce) e quelli di poco meno di 1.300 bambini vegani, cioè con un’alimentazione strettamente vegetale.

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Un gruppo di ricercatori ha condotto la più grande metanalisi di studi sui bambini e gli adolescenti vegetariani e vegani

I risultati

I risultati sono stati abbastanza chiari. I bambini che adottano un regime vegetariano con latte e uova hanno un apporto superiore di fibre, ferro, folato, vitamina C e magnesio rispetto agli onnivori, ma hanno anche un apporto inferiore di calorie (e quindi meno energia), di grassi, di vitamina B12, di proteine e di zinco. Lo stesso andamento si vede nei piccoli vegani, anche se i dati sono meno solidi.

Spiega una delle autrici, Jeannette Beasley, docente del Departments of Nutrition and Food Studies and Medicine della New York University: “In particolare, la vitamina B12 non raggiungeva livelli adeguati senza integratori o alimenti fortificati, mentre l’apporto di calcio, iodio e zinco era spesso al limite inferiore dei valori raccomandati, rendendoli nutrienti importanti da considerare per i bambini che seguono diete a base vegetale. I bambini vegani, in particolare, avevano una apporto particolarmente basso di calcio”.

L’effetto si vede anche nelle misurazioni antropometriche: coloro che escludono la carne hanno un indice di massa corporea in genere più basso, cioè tendono a essere più magri, ma anche una statura leggermente inferiore (soprattutto se vegani), e un contenuto di minerali nelle ossa anch’esso inferiore rispetto agli onnivori. Viceversa, hanno un profilo dei grassi nel sangue migliore, con meno colesterolo e meno LDL (il colesterolo “cattivo”), sempre rispetto a chi ha una dieta onnivora.

Madre dà a bambina una pastiglia di vitamina c; concept: integratori
Una dieta vegetariana o vegana durane l’infanzia deve essere adeguatamente supplementata

Bambini vegetariani o vegani? Si può fare

Secondo Dinu non ci sono motivi per sconsigliare un’alimentazione a base prevalentemente o esclusivamente vegetale, perché queste diete che non compromettono necessariamente una crescita armonica. A patto, però, che si adottino alcune precauzioni. “La nostra analisi delle prove attualmente disponibili suggerisce che diete vegetariane e vegane ben pianificate e opportunamente integrate possono soddisfare i fabbisogni nutrizionali e favorire una crescita sana nei bambini.” afferma l’esperta, sottolineando l’importanza assolutamente cruciale di una corretta informazione rivolta ai genitori che, invece, sono spesso destinatari di consigli e informazioni confusi e non di rado contradditori. Secondo Dinu, inoltre, bisognerebbe sempre farsi accompagnare, quando possibile, da un pediatra o da un nutrizionista, e prestare particolare attenzione alle concentrazioni dei nutrienti più importanti per la crescita, intervenendo – in caso di carenze – tempestivamente e con misure adeguate.

Questo, d’altro canto, implica la necessità di linee guida anche per gli specialisti, in modo che possano fornire le indicazioni necessarie basandosi su prove scientifiche solide. Al momento, però, concludono gli autori, a differenza di quanto avviene per gli adulti, per i bambini e i ragazzi non sono stati condotti studi sufficienti che, invece, è urgente progettare e portare a termine, proprio per giungere a indicazioni chiare e fondate.

Nel frattempo, chi desidera avviare il proprio figlio a un’alimentazione vegetariana o vegana può farlo senza timore di ripercussioni negative, ma deve prestare particolare attenzione soprattutto a calcio, iodio, vitamina B12, ferro e zinco.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, AdobeStock

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Domenico
Domenico
18 Dicembre 2025 12:55

Diete pericolose ed inutili, in più controlliamo i bambini e poi le scuole sono piene di macchinette che vendono schifezze. Ipocrisia portami via. Finisco col dire che nessun genitore ha il diritto di imporre una dieta a figli minorenni e non consenzienti. Auguri.

Valeria Nardi
Reply to  Domenico
18 Dicembre 2025 14:25

I ricercatori hanno incluso 59 studi di diverso tipo, condotti in 18 paesi su un totale di circa 48mila bambini e ragazzi di tutte le età. La ricercatrice conclude con “La nostra analisi delle prove attualmente disponibili suggerisce che diete vegetariane e vegane ben pianificate e opportunamente integrate possono soddisfare i fabbisogni nutrizionali e favorire una crescita sana nei bambini.”
Direi che non sono nè pericolose nè inutili

Roberto Pinton
Roberto Pinton
Reply to  Domenico
18 Dicembre 2025 15:21

Del tutto condivisibile la considerazione dell’incompatibilità della maggior parte dei prodotti offerti dalle “macchinette” con un’alimentazioone salutare.

Avrei qualche remora sulla considerazione che nessun genitore dovrebbe avere il diritto di imporre una dieta a bambini che non siano consenzienti: tra i compiti dei genitori, più che fornire ai bambini alimenti su cui questi concordino (è proverbiale lo scarso gradimento dei più piccoli nei confronti degli ortaggi, così com’è diffusa la preferenza per alimenti zuccherati e palatabili, ancor più se promossi con tecniche di marketing pervasive) c’è quella di garantire la loro salute e ormai c’è assoluto consenso scientifico sul fatto che l’alimentazione nei primi anni di sviluppo ha un profondo impatto sulla salute nell’età adulta.

Diete su cui i bambini sono del tutto consenzienti sono tra le cause dell’emergenza sanitaria che vede nelle scuole elementari italiane circa il 20% di bambini sovrappeso e circa il 10% di bambini affetti da obesità (medie nazionali, in Campania e Puglia obesi e in sovrappeso sono compresi tra il 40 e il 45%), che da adulti si confronteranno con problematiche sanitarie anche rilevanti.

Nonostante una generale impostazione libertaria, da tecnico devo ritenere che ai genitori competa proprio l’obbligo di imporre ai figli minorenni una dieta e un’educazione alimentare che contribuisca a costruire la loro salute a lungo termine,

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