Una giovane lettrice ci ha segnalato che le etichette delle acque minerali in vetro San Pellegrino e Panna che le hanno servito nel ristorante di Milano dove si è recata il 10 aprile per festeggiare con i parenti le festività pasquali contengono 45 cl di acqua e non 50 come le bottiglie in plastica vendute al supermercato. La domanda è abbastanza curiosa e per questo abbiamo scritto a Nestlé, proprietaria dei due marchi, che così ci ha risposto.
La risposta di Nestlé
Rispondiamo con piacere alla richiesta di chiarimento in merito alla differenza di volume indicata in etichetta sulle bottiglie dell’acqua minerale in vetro San Pellegrino e Acqua Panna servite in alcuni ristoranti e quelle in plastica Pet vendute a scaffale nei supermercati. La ragione di tale differenza va ricondotta al fatto che le bottiglie di “vetro a rendere” utilizzate per l’acqua minerale San Pellegrino, così come per Acqua Panna, storicamente avevano una capacità nominale di 45cl.
La bottiglia da 45 cl è stata progressivamente abbandonata, sia per Acqua Panna che per San Pellegrino. Tuttavia, poiché nel parco bottiglie di “vetro a rendere” continuano ad essere presenti, anche se in quantità trascurabile, le vecchie da 45 cl, per correttezza, abbiamo continuato ad indicare in etichetta il contenuto nominale di 45cl. In ogni caso, non appena avremo completato il rinnovo del parco bottiglie di vetro a rendere, procederemo alla sostituzione della vecchia etichetta con una nuova che riporterà la dicitura di 50cl, così come già avviene per le bottiglie in plastica Pet.
© Riproduzione riservata Foto inviate dalla lettrice
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E io che vedendo come al bar e soprattutto al ristorante bottiglie e lattine sono sempre più piccole (con l’ovvio obiettivo di farcene prendere e pagare 2 invece di 1) avevo pensato che la bottiglia più piccola fosse quella più recente…. Consumatore malpensante…
Finalmente una risposta chiara da parte di un’azienda che viene sollecitata a esprimersi da un cliente!
Chiara? Secondo me è un po’ ridicola come risposta! Rientra nella strategia nel dare meno prodotto al consumatore MA allo stesso prezzo di prima! vedi le bottigliette in plastica della coca da 450ml! E tanti prodotti in confezioni ridotte! Che presa in giro!
Sarebbe da approfondire perché in realtà al ristorante si trovano anche altre etichette di acqua in bottiglia di vetro che propongono il 45 cl e il 47 cl.
Utilizzare bottigliette da 0,45 o 0,50 costituisce comunque un inutile inquinamento e spreco di risorse.
Che problema c’è a mettere in tavola una normale bottiglia da 1,5 litri, in comune per i commensali, che si presume si conoscano se pranzano assieme?
O forse non è “elegante” far vedere che si beve normalmente, e non da bottigliette che sembrano biberon?
Ritengo anche io che una bottiglietta di acqua da 0,45 o 0,50 l sia una assurdo spreco, ma un po’ anche la bottiglia da 1,5 l.
Al ristorante, come naturalmente a casa, si dovrebbe poter bere l’acqua del Sindaco che è buona tanto quanto l’acqua in bottiglia, con tutto il risparmio che ne consegue.
Una innocente bottiglietta (vetro o plastica usa e getta) comporta costi di produzione, lavaggio, trasporto, logistica, immagazzinamento, smaltimento o restituzione.
Sì bravo l’acqua del sindaco! Purchè non venga fatta pagare come quella in bottiglia con la scusa del microfiltraggio! Una brocca gratis in tavola dovrebbe essere un’abitudine comune dei nostri ristoratori! Ma quando? 😀 Ormai quelli guadagnano più sulle bevande che su altro! e noi paghiamo!