Con un approccio che ricorda quello dei dolcificanti di sintesi, l’azienda olandese Fooditive, specializzata in ingredienti di base sostenibili e pensati per alimenti privi di derivati animali, ha presentato LowSalt. Si tratta di un’alternativa al sale da cucina che conferisce il gusto salato con una potenza che è pari al 2-300% di quella del cloruro di sodio, e che permette di utilizzarne il 50% in meno. L’idea è di mantenere intatto il sapore con dosaggi molto più bassi di ‘sale’.
Il prodotto, per cui è stata fatta richiesta di brevetto, secondo quanto riferisce FoodNavigator è composto da cloruro di sodio e di potassio, più acido citrico. Il tutto è supportato da un trasportatore (carrier) di cui, per ora, non si conosce la natura (ma che non si trova nel prodotto finale). Alla fine della reazione, che prevede un passaggio di disidratazione, ciò che si ottiene è una polvere che ha come unici ingredienti appunto i due cloruri e l’acido citrico.
I benefici di un prodotto come questo sono evidenti: in tutto il mondo le autorità sanitarie richiamano continuamente alla necessità di mangiare alimenti meno salati, perché la quantità di sale assunta mediamente – soprattutto attraverso i piatti pronti e prodotti industriali – è molto più alta rispetto a quella consigliata, a volte doppia. E questo si traduce in migliaia di casi di infarti, ictus e decessi per patologie cerebro- e cardiovascolari. È stato per esempio calcolato, per il Regno Unito, che passare dal consumo medio attuale di 8,1 grammi a 6 grammi ridurrebbe gli ictus del 22% e gli infarti del 16%, mentre i benefici della sostituzione del sodio con il potassio sono emersi anche in un grande studio pubblicato sul New England Journal of Medicine nel 2021, condotto in Cina su oltre 20 mila abitanti di 600 villaggi.
Ma modificare le abitudini alimentari delle persone non è affatto semplice. Per questo le campagne di riduzione del sodio non riescono a sortire gli effetti sperati, e alcune start up e aziende come Fooditive stanno cercando di affrontare il problema con un approccio completamente diverso. La nuova proposta è di usare composti che permettono di mantenere il sapore integro, ma con una concentrazione di sodio molto più bassa, e una di potassio più alta. Quanto all’etichetta, dovrebbe contenere la dicitura “a ridotto tenore di sodio”. Nelle intenzioni dei produttori, il LowSalt dovrebbe avere un mercato internazionale per i professionisti e i produttori.
© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, i Stock
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista scientifica
Interessante, molto interessante: solo cloruro e niente sodio!
Certo che se ha una capacità di salare pari al 2-300% in più del normale sale da cucina, occorrerà pesarlo con la bilancia dell’orefice.
Non mi sembra una grande novità… i sali alternativi a base di sali di potassio al posto del sodio ci sono e pure da tanto tempo
“… which is made by modifying potassium chloride by adding citric acid and mixing it with a carrier to result in an end-product that is spray dried to reach low sodium salt to be twice as salty compared to natural salt. Fooditive is tackling the side-effects of salt and provides a low sodium salt future which is also a greener alternative for the environment.”
Qui la pubblicità del produttore non dice che il “carrier” viene eliminato. Dice solo che, alla fine il prodotto contiene meno Na.
Se volevano insospettirmi ci sono riusciti! Se non dichiarano “nome, cognome ed indirizzo ” di questo fantomatico “carrier” preferisco mangiare…pane sciocco!
La lista finale degli ingredienti non prevede il carrier, che quindi si suppone non ci sia più
buona notizia con buone finalità
Da bambina ebbi un inizio di nefrite,il medico in via precauzionale mi tolse completamente il sale,anche l’acqua di cottura della pasta doveva esserne priva.Inizialmente fu un vero disastro, non riuscivo a mangiare quasi niente,poi mi abituaii.A sessant’anni di distanza ringrazio ancora quel dottore,la mia dieta non è priva di sale aggiunto…ma quasi,alcuni cibi,formaggi stagionati ,salumi non riesco proprio mangiarli. Concludo il sale,come lo zucchero è come una droga più ne metti, più ne metteresti.Se si vuole usarne di meno si deve adottare un uso a scalare,diminuire poco a poco,all’inizio sarà fastidioso ma poi diventerà naturale.
Esperienza interessante, seppur originata da una sofferenza.
Condivido il metodo a scalare; funziona, anche con altre sostanze, come ad es. il caffè.