È difficile sostenere che Rocchetta sia “Acqua della salute” come viene raccontato dal 2004 negli spot tv, nella pubblicità sui giornali e sulle etichette delle bottiglie. Vietare l’uso di uno slogan così famoso sarebbe una conquista per i consumatori che non sarebbero più indotti ad attribuire all’acqua Rocchetta caratteristiche non giustificate. L’Istituto di autodisciplina pubblicitaria qualche mese fa chiesto alla Cogedi (proprietaria dei marchi Rocchetta e Uliveto) di dimostrare la veridicità di alcune frasi inserite in diversi spot, e ha ottenuto dal produttore la modifica di alcuni claim non riconducibili ai termini del decreto del ministero della Salute n. 4415 del 2022 ( decreto che autorizza l’affermazione secondo cui Rocchetta è un’acqua che “Contribuisce all’idratazione dell’epidermide e ne mantiene la fisiologica rigenerazione cellulare”). Purtroppo non è dato sapere quale siano le frasi che lo Iap ha ritenuto non essere in linea con le autorizzazioni ministeriali.
La società Cogedi non è nuova a provvedimenti censori per i messaggi di Uliveto e Rocchetta. L’azienda negli ultimi 19 anni è stata oggetto di ben sei provvedimenti e anche lo slogan ‘Acqua della salute’ è stato preso in esame sia dallo stesso Iap, sia da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Si tratta di un record poco invidiabile. Occorre precisare che quando le aziende non rispettano gli impegni o le sentenze con l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria corrono pochi rischi. Non sono previste sanzioni economiche e gli altri provvedimenti per ‘sollecitare’ le imprese a rispettare gli accordi non sono molto efficaci.
© Riproduzione riservata – Foto: Rocchetta.it
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“Purtroppo non è dato sapere quale siano le frasi che lo Iap ha ritenuto non essere in linea con le autorizzazioni ministeriali.”: forse con l’accesso agli atti.
Stabilire dei principi fermi in questa materia mi sembra proprio indispensabile, perché se passa qui si crea un precedente troppo significativo per chi gradisce le manipolazioni informative veicolate dalla pubblicità.
Apprezziamo l’impegno che IlFattoAlimentare pone sulla questione.
Ciò non è tollerabile. Occorrono misure coercitive per impedire che aziende diffondano messaggi pubblicitari fallaci
Finchè non saremo pronti a multare queste aziende non ne usciremo. Come voi dimostrate, non è solo un problema della Cogedi ma di tante altre aziende! Grazie per quello che fate
Se non ci foste, saremmo ancora vittime delle menzogne di cialtroni e corrotti che pretendono persino di “governare” un paese, sempre più ignorante e codardo, quando non sono in grado neppure di governare se stessi! Aldilà delle becere ideologie di parassiti ed opportunisti, questo è un paese disprezzato nel mondo, per il livello di ignoranza, corruzione e della viscida tolleranza che una certa “politica”, continua ad accordare a evasori, delinquenti e criminali, che depauperano questo paese di risorse pubbliche, con la complicità di “patrioti liberali” pervertiti e perversi.
La tocchi piano, però eh?! Comunque, alla fine ti do ragione.
Al terzo avviso inascoltato bisognerebbe impedirgli di continuare a far pubblicità.
Avete tutta la mia stima per il grande lavoro che fate, grazie per il vostro grande servizio.