halva pasta di sesamo al cacao

Aggiornamento del 23/02/2018: il Ministero della salute ha pubblicato un secondo richiamo per la pasta di sesamo halva a marchio Baskaya, sempre per la presenza di allergeni non dichiarati in etichetta. Sono interessate le confezioni ai gusti cacao, pistacchio e vaniglia che fanno parte di tutti i lotti di produzione precedenti al 31/12/2017.

Il Ministero della salute ha diffuso il richiamo di un lotto di halva, una pasta di sesamo al cacao, a marchio Baskaya per la presenza di arachidi non dichiarate in etichetta. Il prodotto interessato è venduto in confezioni da 350 g e fa parte del lotto 05 2017 con scadenza 01/05/2020.

La pasta di sesamo è prodotta dall’azienda Cògenler Tarim ve Gida Sanayi nello stabilimento di Konia in Turchia (marchio di identificazione: TR-42-K-020436) ed è importato in Italia da Tutto Food Srl di viale Europa 11/C a Grosseto. Il prodotto è stato segnalato attraverso il sistema Rasff.

Si raccomanda ai consumatori allergici alle arachidi che hanno acquistato il prodotto con il numero di lotto segnalato di non consumare il prodotto e di restituirlo al punto vendita d’acquisto, dove sarà sostituito o rimborsato.

Dal 1° gennaio 2018 Il Fatto Alimentare ha segnalato 13 richiami, per un totale di 20 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore.

I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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