Il ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di alcuni lotti di alici marinate dolci sott’olio prodotte da Eredi Panico di Panico Filomena per possibile presenza di larve di Anisakis. Sono interessate le alici marinate vendute in vaschette da 150 grammi, 180 grammi e 900 grammi e in vasetti da 314 grammi e 330 grammi, appartenenti a tutti i lotti dal numero 010922 al numero 111122.
Le alici marinate richiamate sono state prodotte dall’azienda Eredi Panico di Panico Filomena nello stabilimento di via Alaia 57bis a Somma Vesuviana, nella città metropolitana di Napoli (marchio di identificazione IT2911).
In precedenza, il ministero della Salute aveva già segnalato il richiamo di un lotto di alici marinate dolci e piccanti a marchio Corcione Ingross e prodotto sempre da Eredi Panico di Panico Filomena (ne abbiamo parlato in questo articolo), e il richiamo diversi lotti di alici marinate sott’olio vendute con i marchi Opramolla Mario Eredi e Artigiana Sud, entrambi prodotti da quest’ultima azienda (clicca qui per tutti i dettagli).
La presenza sul mercato di alici marinate potenzialmente contaminate da larve vive di Anisakis è stata anche notificata dall’Italia al Sistema di allerta rapido Rasff, lo scorso 20 dicembre.
A scopo precauzionale, si raccomanda di non consumare questi prodotti venduti con i formati e i numeri di lotto segnalati.
Dal primo gennaio 2022 Il Fatto Alimentare ha segnalato 180 richiami, per un totale di 322 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos (copertina), ministero della Salute
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
ringrazio il giornale ( il fatto ) per tenerci informati sui prodotti alimentari non conformi alle leggi.
Dovrebbe essere sufficiente riporle nel freezer di casa a -18° pr cinque o sei giorni per uccidere eventuali larve.