Al momento di fare acquisti alimentari, l’89% degli americani guarda il luogo d’origine del prodotto e il 66% è disposto a pagare di più per comprare cibo locale, innanzitutto per sostenere le imprese locali (64%), poi perché ritiene che il gusto sia migliore e la qualità maggiore (39%). Pur di comprare prodotti locali, il 46% si dichiara disposto a sacrificare la varietà del cibo acquistato.
È quanto emerge da un sondaggio condotto dall’agenzia di pubbliche relazioni e marketing Cone Communications, che ha interpellato un campione demograficamente rappresentativo di mille persone maggiorenni, equamente diviso tra uomini e donne. Tra gli altri risultati del sondaggio emerge che, da una parte, il 74% degli statunitensi vorrebbe che le aziende spiegassero meglio l’impatto ambientale dei loro prodotti e, dall’altra, che fossero migliorate la qualità, il gusto e la salubrità degli alimenti.
Per quanto riguarda gli Ogm, l’84% vorrebbe essere maggiormente informato e il 55% non sa dire se acquistare prodotti genericamente modificati sarebbe una scelta buona o cattiva. Nel dubbio, il 60% cerca di acquistare cibi che indicano in etichetta l’assenza di Ogm.
Beniamino Bonardi
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Tale e quale l’Italia!….
Si svegliano troppo tardi i sempre più avanti a tutti in tutto, danni compresi.
Dopo l’invasione irreversibile dei loro territori ed il mondo intero con prodotti GM, ora cominciano anche a pensarci?
Incredibile!! Il frutto della loro opera scientifica è salito fino a raggiungere anche la loro coscienza? Dopo una ventina d’anni?
Credo che prima di diventare consapevoli su tutti gli inciuci che fanno con il cibo passeranno 50 anni….