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In occasione del World Cancer Day, Yuka, la Lega francese contro il Cancro e l’ONG foodwatch hanno lanciato una petizione, indirizzata alla Commissione europea e agli stati membri, per chiedere di vietare l’aspartame, additivo edulcorante (E951) classificato come possibile cancerogeno per gli esseri umani dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), nel 2023. La petizione è stata lanciata in 11 Paesi europei: Germania, Austria, Belgio, Spagna, Francia, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Regno Unito e Svizzera.

Migliaia di prodotti con aspartame

L’aspartame è presente infatti in oltre 2.500 prodotti light o senza zucchero in tutta Europa, come le bibite di Coca-Cola Zero e Pepsi Max, le bevande energetiche Powerade, le mousse proteiche Müller, le gomme da masticare Vivident e Vigorsol, i latti fermentati Nestlé, Aldi e Milbona Lidl, e persino nelle patatine Lay’s (qui l’elenco dei 300 prodotti con aspartame più scasionati da Yuka). Inoltre, un’indagine di YouGov commissionata da foodwatch rivela che il 40% degli europei consuma prodotti contenenti aspartame con regolarità.

Giovane donna che tiene davanti alla bocca due gomme da masticare
L’aspartame è un edulcorante presente soprattutto in bibite senza zuccheri, energy drink, caramelle e gomme da masticare

Secondo Philippe Bergerot, presidente della Lega francese contro il cancro, non c’è “alcun motivo di lasciare che le persone siano esposte a un rischio di cancro del tutto evitabile. L’OMS e numerosi studi scientifici hanno già messo in luce questo rischio. Non si potrà dire che non eravamo informati. Chiediamo ai nostri decisori politici di assumersi le proprie responsabilità e vietare questo additivo”. Dello stesso avviso, Camille Dorioz, direttore delle campagne di foodwatch Francia, secondo cui “Con l’avvertimento sui possibili rischi cancerogeni legati all’aspartame, l’OMS ha lanciato un segnale chiaro riguardo ai rischi per la nostra salute. Ora è il momento che i nostri decisori europei si assumano la responsabilità di proteggerci”.

Principio di precauzione

I tre promotori della petizioni si appellano quindi al principio di precauzione, alla base della regolamentazione europea. Al momento, infatti, non c’è un nesso di causalità dimostrato tra il consumo di aspartame e cancro, ma solo evidenze limitate. La IARC, infatti ha basato la sua decisione soprattutto sui risultati di tre grandi studi osservazionali sulla relazione tra una tipologia di tumore al fegato (il carcinoma epatocellulare) e l’edulcorante, e su evidenze limitate di cancerogenicità negli animali.

Ricordiamo inoltre che la IARC non stabilisce livelli di assunzione sicuri, né indica ‘quanto’ una sostanza sia cancerogena rispetto a un’altra, ma valuta solo quanto si è certi che sia cancerogena o meno, sulla base degli studi scientifici a disposizione. Secondo il Comitato di esperti congiunto FAO/OMS sugli additivi alimentari (JECFA), non ci sono nemmeno ragioni sufficienti per cambiare la dose giornaliera accettabile (ADI) dell’aspartame, considerato ben al di sopra del consumo abituale. Tuttavia, poiché non esistono prove concrete che sia sicuro per la salute, sostengono le tre organizzazioni, l’aspartame non dovrebbe più essere autorizzato nel mercato europeo.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia

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