Sono aumentati in Europa i casi delle principali malattie a trasmissione alimentare, mentre quelli di listeriosi hanno raggiunto i livelli più alti registrati dal 2007. Lo rivelano i dati del Rapporto One Health 2023 sulle zoonosi dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e del centro Europeo per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (ECDC), che ha raccolto i dati sulle infezioni trasmesse da animali e alimenti nei 27 stati membri, Regno Unito e altri 10 Paesi extra UE.
Infezioni alimentari in aumento
Lo scorso anno le autorità sanitarie dei Paesi partecipanti hanno registrato oltre 251mila casi di zoonosi. Le prime cinque, per numero di infezioni, sono tutte malattie a trasmissione alimentare e, da sole, rappresentano più di 247mila casi sul totale. I patogeni responsabili di queste infezioni sono Campylobacter jejuni, Salmonella spp., Escherichia coli STEC, Yersinia enterocolitica e Y. pseudotuberculosis, e Listeria monocytogenes. Come nei rapporti precedenti, campilobatteriosi e salmonellosi sono le malattie zoonotiche più frequentemente notificate nell’UE, rispettivamente con 148mila casi (+4,3% rispetto al 2022) e 77mila (+16,9%). In forte aumento le infezioni anche da Escherichia coli STEC, che sono cresciute del 30% nel 2023, arrivando a oltre 10mila casi, e le yersiniosi, con più di 8.700 casi registrati (+13,5%).
Record di casi di Listeria
Sono in crescita anche i casi umani di listeriosi, che nel periodo dal 2019 al 2023 hanno mostrato un aumento costante. Nell’anno in esame, le infezioni registrate hanno raggiunto quota 2.952, il numero più alto dal 2007, con un incremento del 5,8% rispetto al 2022. Secondo EFSA, questa tendenza potrebbe essere legata all’invecchiamento della popolazione europea, che aumenta il rischio di sintomi gravi, ma anche alla crescente diffusione dei piatti pronti. Gli alimenti pronti al consumo contaminati da Listeria monocytogenes, come per esempio il salmone affumicato, sono infatti la fonte più comune di infezione. Alla fine dello scorso anno, proprio il salmone affumicato è stato identificato come causa di un focolaio di listeriosi che tra il 2022 e il 2023 ha interessato Italia, Germania, Austria, Belgio e Paesi Bassi, che hanno segnalato 17 infezioni e due decessi.
Meno focolai, ma più ricoveri e decessi
A questo proposito, il rapporto contiene anche i dati sui focolai di origine alimentare, cioè eventi in cui almeno due persone contraggono lo stesso patogeno dallo stesso alimento. Mentre i singoli casi delle principali infezioni alimentari sono in aumento, i focolai registrati (5.691) sono in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente (-1,2%). Tuttavia il numero ricoveri (2.894) e decessi (65) è cresciuto, tanto che questi ultimi hanno raggiunto il picco più alto degli ultimi dieci anni. Per quanto riguarda i focolai infettivi, Salmonella è la principale causa e le fonti di infezione più comuni sono uova, ovoprodotti, carne di pollo e alimenti composti. Altre cause comuni di focolai sono le tossine di Bacillus cereus e il norovirus.
“L’incremento di esiti severi di questi focolai evidenzia la persistenza della minaccia per la salute pubblica costituita da Salmonella e altri patogeni di origine alimentare. Integrando salute umana, animale e ambientale all’interno di una strategia One Health possiamo prevenire con più efficacia la diffusione di queste malattie e proteggere la salute pubblica”, ha dichiarato Celine Gossner, responsabile della sezione Malattie emergenti, alimentari e trasmesse da vettori dell’ECDC.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.