
Gli animali da compagnia, principalmente cani e gatti, sono in continuo aumento nella maggior parte dei Paesi più sviluppati. E, con loro, cresce l’offerta di alimenti dedicati, di qualità nutrizionale sempre più elevata. Una conferma dell’interesse per questo mercato in espansione arriva da Nestlé, che sta investendo da anni, e che è entrata prepotentemente nel settore fino a diventarne uno dei protagonisti principali, come ricorda un articolo di FoodNavigator.
Una storia che ha radici lontane
Il primissimo passo nel mondo del pet food del colosso elvetico ha una data specifica, abbastanza lontana nel tempo: il 1985, anno in cui ha acquisito un’azienda specializzata, la Carnation Company. Il risultato, molto noto a chiunque possegga un animale domestico, sono stati i croccantini Friskies, marchio che in seguito ha incluso prodotti di vario tipo. Dieci anni dopo, nel 1995, ha effettuato un secondo acquisto, quello di Alpo Pet Foods, seguito, nel 1998, da quello della terza azienda, la Spillers.
Poi, nel 2001, Friskies si è fuso con Ralston Purina, e dall’unione è nato un marchio oggi altrettanto noto, Nestlé Purina Pet Care, diventato rapidamente globale, anche se i Friskies sono rimasti come brand dominante nel mercato europeo, mentre Purina è diventato un marchio di riferimento in Nord America.
I trend del pet food in crescita
Oggi il mercato, come detto, è in rapida espansione, e per Nestlé rappresenta ormai la seconda voce più importante dei ricavi, assicurando il 20% delle vendite di tutti i suoi prodotti: un business davvero enorme. Il quale, però, non stupisce se si pensa che, tra cani e gatti, nel mondo se ne contano più di un miliardo, e tutti ovviamente mangiano ogni giorno, più volte. Secondo le previsioni dell’azienda, comunque, sarà soprattutto il mercato degli alimenti per gatti a crescere, visto che sono loro ad aumentare a ritmi più serrati, probabilmente anche per la maggiore facilità di gestione rispetto ai cani. Al momento ci sono più cani che gatti, ma l’inversione nel primato potrebbe avvenire a breve.

I sentimenti dei proprietari
C’è poi un elemento che aiuta i produttori: l’aumentata sensibilità e attenzione dei proprietari verso i propri animali domestici. Attenzione che si esplica in tutti gli ambiti, ma che si manifesta ogni giorno nella scelta di ciò che essi devono o possono mangiare. Secondo un sondaggio effettuato da un marchio inglese di Mars, James Wellbeloved Pet Food, il 79% dei proprietari di cani presta tanta attenzione a ciò che acquista per l’amato animale domestico quanta ne fanno per sé: un dato che la dice lunga su quanto si possa sfruttare, da un punto di vista commerciale, quella sensibilità.
I piani di sviluppo del settore pet food di Nestlé
Un momento così favorevole spiega perché Nestlé, come altri marchi, stia programmando ulteriori espansioni per il futuro prossimo. Da una parte l’azienda è alla ricerca di nuovi mercati, anche nei Paesi che finora non hanno costituito una parte rilevante del business. Dall’altra, però, sta puntando sul valore nutrizionale del cibo proposto e sulla cura globale degli animali domestici, grazie a 500 ricercatori dedicati proprio al settore pet care. L’idea, per il cibo, è quella di spingere l’innovazione nel marchio di prodotti dietetici e speciali ProPlan, lanciato da qualche anno con un immediato successo, nonostante i costi più elevati rispetto a tanti altri.
E non è tutto, perché l’azienda vuole anche entrare nel mercato della nutraceutica per animali. Esattamente come avviene per gli umani, anche per cani e gatti stanno crescendo le proposte di diete studiate fino nei minimi particolari, bilanciate, arricchite con supplementi e quant’altro per essere di supporto per alcune patologie. Nestlé vuole essere in prima fila, e già oggi ha prodotti specifici per animali con epilessia, malattie cardiache e ansia.

Un ulteriore sguardo ai proprietari
Dal momento che la presenza degli animali domestici è sempre più una costante nelle case, l’azienda ha pensato anche ai proprietari e, in primo luogo, alle allergie che i gatti possono indurre negli esseri umani. La responsabile del 95% delle reazioni allergiche è la cute che, desquamandosi, disperde allergeni, che poi si ritrovano anche nella saliva dei gatti. Per cercare di limitare o ridurre la quantità, Nestlé sta sperimentando delle crocchette ricoperte da anticorpi specifici, che neutralizzano gli allergeni contenuti nella saliva. Secondo i test effettuati, dopo tre settimane di queste crocchette, la quantità di allergeni attivi nella saliva diminuisce del 47%. Resta da capire quale sarebbe il prezzo delle crocchette, visto che la produzione di anticorpi è piuttosto costosa.
Tutto ciò conferma comunque il grandissimo interesse verso un mercato che ha tuttavia i suoi lati oscuri, dal momento che la carne da allevamento da destinare al pet food rappresenta tra un quarto e un terzo di tutta la produzione, a seconda delle stime. Con tutti i danni ambientali che questo comporta.
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Giornalista scientifica
Forse qualche parola poteva essere spesa sul rapporto qualità/prezzo…. cui la Nestlė ė particolarmente sensibile. Spesso il cibo per pet é sensibilmente più caro dell’equivalente a consumo umano (tonno)
Ricordiamoci anche di valutare oltre alla qualità del cibo il ‘dietro le quinte’ che potrebbe essere legato a VIVSEZIONE e ricerca animale invasiva