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Nella PepsiCola venduta al di fuori della California c’è ancora una quantità elevata del colorante 4-MEI

A un anno dalla promessa dell’azienda di ridurre il colorante denominato 4-MEI nella Pepsi Cola venduta negli Stati Uniti, la sostanza è ancora presente. Il problema però è un altro, il sospetto è che sia cancerogeno.

 

Tutto inizia negli Stati Uniti diversi mesi fa quando, come riferito da Il Fatto Alimentare, il Center for Science in the Public Interest solleva la questione della pericolosità del colorante sintetico 4-metilimidazolo o 4-MI (in Europa più spesso chiamato 4-MEI), un composto che si forma quando viene utilizzato caramello prodotto in modo artificiale utilizzando alte pressioni e alte temperature, in una reazione che prevede l’impiego di ammoniaca e talvolta solfiti.

 

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Il 4-metilimidazolo è un additivo  sospettato di essere cancerogeno

Secondo alcuni studi, il 4-MEI assunto ad elevate dosi può stimolare lo sviluppo di tumori del polmone, del fegato, della tiroide e del sangue, come conferma anche l’inserimento, da parte dell’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione, della sostanza tra quelle sicuramente cancerogene per gli animali e forse anche per l’uomo. Il parere delle autorità sanitarie non è però unanime (1).

 

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La PepsiCo ha affermato che la trasformazione delle ricette sarà completata entro febbraio 2014

L’elemento interessante della storia è che la California poco più di un anno fa, aveva introdotto una normativa talmente severa da convincere le aziende, in primo luogo Coca-Cola Company e PepsiCo, a cambiare le ricette, oppure a scrivere sulla confezione: “il prodotto potrebbe nuocere alla salute”. Il limite massimo per il colorante è stato fissato in 29 microgrammi per lattina (da 355 ml), quando una formulazione classica ne contiene circa 140. Il rischio di dover scrivere sulle confezioni un “warning” dedicato alla presenza di una sostanza potenzialmente cancerogena, ha avuto come conseguenza la modifica delle ricette per le bevande vendute in California e l’impegno a togliere il 4-MEI anche da quelle vendute su tutto il suolo americano.

 

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Il colorante sintetico 4-metilimidazolo o 4-MI (in Europa 4-MEI) si forma quando viene utilizzato caramello prodotto in modo artificiale

A un anno di distanza, il Center for the Environmental Health lancia l’allarme, sostenendo che nella Pepsi venduta al di fuori della California il 4-MEI c’è ancora. L’ente ha compiuto indagini proprie in dieci stati e ha trovato sempre alti livelli della sostanza nelle lattine e nelle bottiglie di Pepsi, mentre per la Coca-Cola è andata molto meglio: solo in un prodotto su dieci sono state trovate tracce di 4-MEI.

La PepsiCo, interpellata sull’argomento, ha affermato che la trasformazione delle ricette è in corso e sarà completata entro febbraio 2014. Un’altra buona intenzione?

Agnese Codignola

 

 

(1) La Food and Drug Admninistration, a suo tempo interpellata dallo stesso CSPI e da altre associazioni di consumatori, aveva assunto una posizione contraria alle limitazioni proposte affermando che, stando ai dati attuali, non c’erano prove sufficienti della pericolosità del 4-MEI, e che le dosi necessarie a provocare un effetto nell’uomo sarebbero state talmente alte da essere incompatibili con un normale consumo.

L’EFSA, dal canto suo, si è mostrata più prudente, confermando che i dati attuali non sono sufficienti a iscrivere il 4-MEI tra i cancerogeni umani, ma fissando anche una dose massima giornaliera, peraltro facilmente superabile da persone abituate a bere molte bibite o alimenti con questi composti. L’Agenzia si è infatti espressa sulla presenza di 4-MI nel caramello ammoniacale (E150c) e nel caramello solfito ammoniacale (E150d), entrambi artificiali, stabilendo che i limiti attuali sono sufficientemente bassi. Le concentrazioni non dovrebbero superare rispettivamente i 300 e i 100 mg/kg di peso.

 

© Riproduzione riservata

Foto: Pepsibeat.it, wikipedia.org, Photos.com, Brandingmagazine.com

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alessia
alessia
6 Luglio 2013 04:50

e in italia?

Roberto La Pira
Reply to  alessia
6 Luglio 2013 17:48

In Italia la situazione dovrebbe essere quella presene nel resto d’Europa , bibite con elevato tasso di 4-mei. Ma vi aggiorniamo

Mario
Mario
8 Luglio 2013 22:55

Buonasera, il 4-mei non è uno degli intermedi che si forma nel processo di caramellizzazione? Piuttosto è il colorante E150d, contenente il 4-mei, che ha sollevato la problematica. Lo stesso colorante viene anche utilizzato anche nell’ aceto balsamico.

Roberto La Pira
Reply to  Mario
9 Luglio 2013 16:27

Il caramello artificiale è utilizzato come componente di diversi tipi di colorante. Alcuni dei coloranti presenti in commercio contengono questi caramelli artificiali i quali, a loro volta, possono contenere 4-MEI, uno dei derivati indesiderati della reazione di sintesi, che avviene in presenza di ammoniaca e solfiti, sotto pressione. E’ pertanto vero che sotto indagine sono i coloranti indicati, ma in quanto fonte di caramelli artificiali e quindi, potenzialmente, di 4-MEI.
Per una spiegazione esauriente e chiara si può consultare anche http://trashfood.com/?s=caramello+150