Metalli e leghe sono gli “ingredienti” di molti materiali come pentole e utensili da cucina. Il problema per questi imballaggi e contenitori è sempre stato quello di garantire la sicurezza del cibo con il quale vengono a contatto. Il comitato di esperti in materiali da imballaggio per prodotti alimentari e farmaceutici (P-SC-EMB), ramo dell’European Directorate for the Quality of Medicines & HealthCare – Consiglio d’Europa in difesa dei diritti (EDQM), ha studiato nuove linee guida per il metalli usati nel packaging alimentare.
Il nuovo contributo si riferisce alla qualità e ai requisiti che dovrebbero possedere gli oggetti a contatto con il cibo composti da metalli e leghe, compresi elettrodomestici come le macchine per il caffè o i mixer da cucina. Il documento colma un vuoto europeo, poiché non esiste alcuna normativa che regolamenta le caratteristiche di questi materiali.
In Italia sono fissati i limiti di migrazione che riguardano oggetti in acciaio inossidabile, in alluminio e contenitori per alimenti in banda stagnata e cromata. Queste norme hanno tutelato fino a oggi la salute dei consumatori, ma hanno anche penalizzato il commercio di questi utensili che venivano venduti regolarmente nel resto dell’Europa dove non esistevano regole specifiche.
Basta dare un’occhiata al RASFF (Sistema europeo di allerta rapido per alimenti e mangimi) per notare che la quasi totalità dei ritiri o dei fermi doganali per l’impiego di acciaio inossidabile fuori norma negli utensili da cucina, è segnalata soprattutto dall’Italia dove esistono parametri più rigidi. Sebbene si parli di linee guida – non obbligatorie – grazie a questa armonizzazione comunitaria le limitazioni previste sono più restrittive anche rispetto a quelle in vigore nel nostro Paese, ed è possibile che la loro applicazione porti a nuovi problemi a produttori e commercianti.
La normativa fissa dei limiti per un’ampia gamma di metalli sulla base di informazioni tossicologiche fornite da enti come JECFA (Joint FAO/WHO Expert Committee on Food Additives) ed EFSA o organismi specializzati nella valutazione del rischio.
Le nuove regole inoltre stabiliscono in che modo si devono valutate eventuali migrazioni di metalli indesiderati. Bisogna ora attendere come i singoli stati accoglieranno l’invito e se nei prossimi mesi verranno adottate legislazioni su questi materiali o se sarà addirittura la Commissione Europea a sorprenderci con un regolamento armonizzato (creato sulla base di queste linee guida) che uniformerebbe la commercializzazione su tutto il territorio.
Luca Foltran
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