Il tempo di cottura della pasta è quasi sempre indicato con caratteri tipografici piccoli posizionati nelle aree meno visibili della confezione. Qualche mese fa è addirittura nato un “Movimento Grandi Minuti”, divertente campagna social che invita le marche di pasta a rendere più visibile questa informazione. Garofalo ha risposto all’iniziativa scherzosa con un nuovo pack, in edizione limitata, dove l’indicazione dei minuti viene indicata con grande rilievo sul frontespizio. Esaurita l’edizione limitata è stato deciso di estendere l’iniziativa progressivamente a tutti i formati cominciando con spaghetti e penne rigate, dove compare una scritta in caratteri ben evidenti che recita “Il tempo di cottura è qui”, affiancata da una freccia con i minuti necessari.
Non solo. Adesso c’è un’informazione in più sulle etichette della pasta Garofalo: su ogni singola confezione è indicato il Paese di origine del grano. Per esempio: “Italia”, oppure “Italia e Arizona” quando l’origine è mista. Quest’indicazione viene aggiunta direttamente in linea e caratterizza ogni lotto. Il programma prevede che anche attraverso il codice QR che porta sul sito per risalire all’analisi che l’azienda ha fatto su quel lotto attraverso la data di scadenza.
Sempre sul tema del tempo di cottura della pasta, Barilla in questi giorni ha lanciato una nuova idea insieme a Spotify, la piattaforma musicale. Si chiama “Playlist Timer” e sono otto raccolte musicali che durano il tempo necessario per la cottura. Le playlist, che vanno dai 9 agli 11 minuti, sono state create abbinando i 4 generi musicali più ascoltati in Italia (pop, hip hop, indie e i grandi classici del passato) con alcuni dei formati di pasta più apprezzati (spaghetti, linguine, fusilli e penne rigate). Le playlist hanno incorporato i nomi della pasta: “Mixtape Spaghetti”, “Boom Bap Fusilli”, “Pleasant Melancholy Penne”… I brani musicali in ciascuna playlist verranno aggiornati regolarmente per includere nuovi successi e offrire così varietà e diversità per un’esperienza quotidiana simpatica.
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare