Parmigiano ReggianoIl Consorzio del Parmigiano Reggiano ha lanciato, in occasione di Cibus, un nuovo progetto che mira a rendere più facilmente riconoscibile il formaggio al momento dell’acquisto nel punto vendita. Il problema si pone soprattutto quando si compra  il formaggio presso il banco gastronomia, dove è più difficile distinguerlo dagli altri formaggi a pasta dura. Da una ricerca condotta dall’Istituto di ricerca Ipsos, è emerso che il 40% dei consumatori non riesce a individuare subito il prodotto e quindi a distinguere tra i diversi formaggi. Spesso il packaging del Parmigiano Reggiano venduto a tranci è troppo simile a quello degli altri formaggi a pasta dura.

Le confezioni non sono sufficientemente chiare e solo il 28% riesce a distinguere il Parmigiano Reggiano da altri formaggi. Il Consorzio ha così ideato un sistema per valorizzare il prodotto tramite il logo aggiungendo una una serie di bollini corrispondenti alle principali caratteristiche del formaggio: la stagionatura, l’assenza di conservanti. Capofila di questo progetto, che prevede una seconda etichetta di forma triangolare che l’operatore attaccherà sulla pellicola del prodotto di vendita al banco gastronomia, sono state Esselunga e Basko (Gruppo Sogegross)

Il Parmigiano Reggiano, come previsto dal disciplinare di produzione, deve essere tagliato, confezionato e grattugiato in zona di origine con un’unica eccezione ovvero i soli punti vendita che possono tagliare e imballare sul luogo il formaggio per la commercializzazione diretta al consumatore finale.

© Riproduzione riservata; Foto: Parmigiano Reggiano

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Oetzi
Oetzi
18 Maggio 2022 10:42

“solo il 28% riesce a distinguere il Parmigiano Reggiano da altri formaggi”, il che la dice lunga sull’ignoranza e sulla preparazione/conoscenze dell’italiano medio, ormai…

Roberto La Pira
Reply to  Oetzi
18 Maggio 2022 14:38

Riconoscere nel senso che il pezzo di formaggio porzionato non contiene una parte esterna dove appare il marchio