
Dopo 120 secondi in pentola gli spaghetti Granoro ‘Due minuti’ della linea Dedicato sono pronti per essere serviti a tavola. Così recita l’etichetta. In redazione abbiamo voluto fare una prova, visto che qualcuno nutriva qualche dubbio. I commenti dopo il test in cucina sono stati positivi, anche se con qualche sfumatura. Chi ama la pasta poco cotta ha apprezzato e ha confermato la rapidità dei tempi di cottura, anche se qualcuno ha usato la parola ‘croccante’ per dire che era più al dente di quella abitualmente consumata.
Altri amanti della pasta poco cotta hanno ritenuto ottimale far cuocere gli spaghetti un minuto in più, per apprezzarne appieno il sapore. La cerchia di persone più mature ha decretato che il tempo ideale era di 4 minuti per considerare la pasta veramente cotta. Unanime l’apprezzamento per la qualità visto, che aspetto e consistenza risultano analoghi agli spaghetti tradizionali. Anche la semola è la stessa che utilizza Granoro ottenuta da grano italiano 100% made in Puglia.

Gli spaghetti ‘Due minuti’, come suggerito in etichetta, superano anche la prova di cottura in padella, con il sugo di pomodoro e un po’ d’acqua bollente che ricopre gli spaghetti. Per questo metodo di cottura, che gli chef chiamano ‘risottato’, il condimento deve essere abbondane e molto liquido. Dopo poco più di due minuti la pasta è pronta da servire a tavola.
Il segreto degli spaghetti
Alla fine le prove di cottura sono superate e, pur con le diverse sfumature rilevate in redazione, gli spaghetti cuociono sicuramente in pochissimo tempo rispetto alle altre marche, che mediamente richiedono da 8 a 10 minuti.
Il segreto della cottura superveloce è la sezione dello spaghetto. Osservando con attenzione, si nota che la sezione non è circolare, ma presenta tre scanalature che la fanno assomigliare ad un’elica (vedi foto sopra). In questo modo durante la cottura l’acqua penetra con facilità all’interno e i tempi si riducono drasticamente.
Il prezzo oscilla da 1,15 a 1,20 € per la confezione da 500 g, un prezzo superiore agli spaghetti tradizionali venduti a un prezzo variabile da 0,90 a 1,10 €
© Riproduzione riservata Foto: Granoro, Il Fatto Alimentare
giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Prodotta per persone molto indaffarate, da assumersi con l’ imbuto.
Così finisce anche il piacere della preparazione del pranzo, con i suoi tempi ed i suoi riti.
Sino ad oggi, Quando si annuncia che “si butta la pasta”, tutti corrono a lavarsi le mani per essere pronti a gustarla quando viene scodellata.
Ora non c’è tempo, ci si ingozza e si torna alle proprie attività.
Ma che razza di commento negativo è?
Raramente c’è vera innovazione e ce ne usciamo con ste cose senza senso.
C è chi celebra Barilla al bronzo come innovazione, al bronzo che altri fanno da 300 anni ed ora che Granoro trova sta genialata veramente innovativa, dovrebbe esser premiata come vero prodotto dell’anno.
Manager ?
Scusami, ma “tutti” chi?
Oltre al discorso del tempo che non c’è, va aggiunto che mancano anche le persone per cui buttare la pasta.
Le famiglie in cui “tutti corrono a lavarsi le mani” non esistono più da tempo, vuoi perché i componenti si sono ridotti, vuoi perché il pranzo il più delle volte si mangia fuori casa e in pochi mangiano la pasta alla sera. Probabilmente, gli unici a cucinare e mangiare la pasta a casa sono i pensionati (che vivono da soli, quindi non hanno nessuno per cui buttare la pasta).
Per la maggior parte delle persone cucinare la pasta significa cucinare una sola porzione e impiegare 20 minuti quando possono mettercene 10 mi sembra uno spreco di tempo e denaro.
Infine, se sei uno dei fortunati che ha il tempo per cucinare (e che ama cucinare), nessuno ti obbliga a compare quella pasta 🙂
evviva la diversità di pensiero,dobbiamo omologarci tutti a tutto? senza essere irrispettosi o altro…
Non sono spaghetti.
Sono spaghetti e quando sono in bocca sono praticamente come gli altri
alla fine è simile ad una penna rigata…
che poi i grandi cuochi prediligono le penne lisce in quanto la cottura risulta più uniforme…con questi spaghetti invece lo sarà?
comunque li proverò anche solo per curiosità
Non è come una penna rigata. Il paragone non calza
L’utilità ??? Tutti manager con riunioni con i capi della Terra ogni 2 minuti ?
Magari una persona ha mezz’ora di pausa pranzo e vuole cucinare un pasto dignitoso invece di mangiare il panino.. Che problema hai? Se non ti interessa non la compri
Che strana sezione: sembra la triscele della regione Sicilia!
La trafila particolare di questa pasta fa sì che non cuocia in modo uniforme: alcune parti risultano cotte, altre ancora dure, senza contare l’effetto che fa’ in bocca, Oggi girano tante mode strane legate alla pasta, come la cosiddetta “risottatura”, che molti considerano un pregio, ma in realtà non lo è. Una buona pasta non deve cedere troppo amido, né richiedere trucchi particolari: deve cuocere uniformemente, dentro e fuori. La vera pasta, che non è né rigata né fatta con queste forme strane, solo di tendenza. La vera pasta e quella semplice, capellini, vermicelli, bucatini, reginelli mezze ziti, ziti, zitoni, ovviamente senza rigature trafilate, al bronzo e con una lenta essiccazione.
In redazione abbiamo provato la pasta ma nessuno ha notato una cottura non uniforme
Personalmente, la trovo una buona idea.
Che piaccia o meno, la nostra società è cambiata: la riduzione della dimensione delle famiglie e del tempo (e anche dell’interesse) da dedicare alla cucina ci porta a chiederci “ma io devo far andare il gas/elettricità per 20 minuti solo per una porzione di pasta?”.
Quindi, se l’innovazione è nella forma senza la riduzione della qualità e della sicurezza alimentare, ben venga!
Onestamente non li ho ancora visti sullo scaffale del supermercato ma probabilmente per distrazione mia. Considerando che io già adesso cuocio la pasta spegnendo il gas alla bollitura, avere spaghetti che cuociono direttamente nel sugo, o in tempo molto breve, lo trovo estremamente interessante soprattutto se la filiera del grano è 100% italiana.