Operatore con camice e guanti preleva un campione di olio extravergine di oliva per analisi o controlli

Il Comando Carabinieri dei Nas ha eseguito tra novembre e dicembre controlli in centinaia di frantoi e di aziende che vendono olio extravergine di oliva. Complessivamente i Nas hanno eseguito 1.250 ispezioni, accertando irregolarità in 256 aziende ed esercizi commerciali. Sono state segnalate anche 26 persone all’Autorità giudiziaria per reati di frode in commercio e vendita di prodotti alimentari non genuini.

Durante le operazioni i Nas hanno sospeso 22 attività e hanno sequestrati oltre 46 mila litri di olio non censito o dichiarato di qualità superiore. Inoltre, 202 imprenditori hanno ricevuto sanzioni per violazioni amministrative pari a 189mila euro per carenze nelle pulizie e manutenzione degli impianti omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e, in alcuni casi, abusività di esercizio.

I controlli dei Nas sull’olio extravergine

Fra i casi più rilevanti, i Nas sottolineano il sequestro di 230 litri di olio di un piccolo frantoio in provincia di Mantova che vendeva come “olio extravergine di oliva” bottiglie che contenevano olio lampante di oliva.

A Parma, i Carabinieri del Nas hanno denunciato il legale responsabile di un oleificio per avere venduto una cisterna contenente 920 kg di olio dichiarato extravergine di oliva con una certificazione di analisi chimica risultata falsa.

Produzione dell'olio extravergine di oliva in frantoio
I Carabinieri del Nas hanno svolto controlli su oltre 1.200 aziende produttrici di olio extravergine di oliva

Il titolare di un frantoio della provincia di Viterbo ha ricevuto una sanzione per la detenzione di 7.525 kg di olive, prive di qualsiasi informazione sulla loro provenienza e rintracciabilità. Presso un altro frantoio del viterbese, i Nas hanno sequestrato 1.500 kg di olio di oliva privo di tracciabilità.

A Ragusa, i Nas hanno chiuso uno stabilimento di imbottigliamento, attivato in assenza di autorizzazione e in pessime condizioni igienico sanitarie. Nel corso del controllo, hanno sequestrato 1.825 litri di olio extravergine di oliva destinato alla commercializzazione senza tracciabilità.

A Napoli, invece, i Carabinieri hanno sequestrato 60 litri di olio extravergine di oliva privo di tracciabilità e nello stabilimento hanno trovato grosse carenze igieniche (ambienti sudici e attrezzature arrugginite) e strutturali, che hanno determinato sanzioni pari a 2.500 euro.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, Depositphotos

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Giovanni Natale
Giovanni Natale
18 Gennaio 2024 11:51

Se non vengono pubblicati i nomi, che possibilità ha il consumatore di tutelarsi, a parte quello di spendere il massimo sperando che ad alto costo corrisponda alta qualità ?

Margherita
Margherita
Reply to  Giovanni Natale
6 Febbraio 2024 12:44

Concordo, sarebbe una tutela per il consumatore e un deterrente per i disonesti

Rucar46
Rucar46
18 Gennaio 2024 11:58

Quanta gente disonesta si arricchirebbe se non ci fossero i NAS, ottimo corpo dei carabinieri.

Luca
Luca
Reply to  Rucar46
18 Gennaio 2024 14:59

Se le sanzioni sono quelle, considerando i guadagni che girano, i disonesti continueranno ad arricchirsi nonostante in NAS

prufner
prufner
Reply to  Rucar46
13 Febbraio 2024 13:49

Vorrei ricordare a tutti che anche i Dipartimenti di Prevenzione delle ASL fanno moltissimi interventi/sanzioni/distruzioni di alimenti, il tutto come ordinario lavoro quotidiano e senza il “clamore” degli interventi dei NAS.

Antonio
Antonio
18 Gennaio 2024 11:59

Inutile mettere i sequestri se non si mettono i nomi delle ditte interessate . Almeno sappiamo che marche diffidare ed evitare.

Vladi
Vladi
18 Gennaio 2024 12:17

Rimango convinto che il peso delle sanzioni previste non sono sufficienti per una efficace deterrenza. Il fenomeno delle irregolarità nel campo oleario è enorme, a dimostrare la propensione al rischio di un elevato numero di imprenditori o sedicenti tali.

Claudio Costerni
Claudio Costerni
18 Gennaio 2024 14:21

Grosse carenze igieniche e strutturali nello stabilimento = 2.500 euro di sanzioni?
Esagerati… hanno almeno permesso loro di poter pagare questo …così grosso importo sanzionatorio, in 10 comode rate mensili?

claudio de paulis
claudio de paulis
18 Gennaio 2024 15:01

A cosa serve scrivere cose del genere; perchè non mettete i nomi delle ditte? Solo mettendo i nomi delle ditte fate informazione.

Valeria Nardi
Reply to  claudio de paulis
18 Gennaio 2024 15:14

I nomi quando le autorità le diffondono noi li riportiamo. In questo caso non sono stati comunicati.

elena miele
elena miele
Reply to  Valeria Nardi
18 Gennaio 2024 16:27

..sono abbonata da anni alle Vs mail informative. Scusi Valeria, perche’ non parla anche coi suoi colleghi e/o coi vari responsabili del giornale per 1 ulteriore accordo coi NAS per riuscire ad avere almeno 1 circa sull identita’ di ditte e marche o trovare soluzioni migliori per NOI consumatori perche’ giustamente, noi continueremo a rantolare bel buio! Magari continuando a vedere sugli scaffali i stessi nomi e provenienze rischiando di fare gli stessi acquisti. Anche perche’ sicuramente se poi l’ordine e’ di ritirare tali prodotti dai vari Discount della distribuzione di TUTTA Italia beh, la vedo “dura” con la tempestica dei tempi e degli sgomberi! E OGNI CITTA’ ha i “suoi furbetti” in giro per i negozi e NON solo. Glielo dico io, si fidi! Vita vissuta.

maridina
maridina
21 Gennaio 2024 04:46

Ma senza i nomi delle ditte incriminate, noi come ci muoviamo negli acquisti?

maridina
maridina
Reply to  Roberto La Pira
22 Gennaio 2024 09:11

Capisco, ovviamente tutto serve per rimanere nelle nebbie . Ma per tutelare il consumatore può esserci anche una formula legale alternativa, non so :parlare solo di indagini Nas nelle ditte tal dei tali, parlare di regolari controlli nelle ditte che si elelncano, senza fare accuse.
Poi ad indagini concluse e sicure si possono incriminare senza timori di denunce.
Una cosa è sicura: parlare vagamente di indagini e di sofisticazioni senza collegamenti, per il consumatore non è un aiuto, ma un ulteriore disorientamento che accresce la sfiducia verso tutto e tutti. Grazie per il chiarimento.

Gianni D.
Gianni D.
22 Gennaio 2024 22:10

Il giustizialismo italiano si vede anche in questi casi.
Tutti a chiedere il nome della ditta coinvolta esattamente come tutti pretendono di sapere il nome del presunto colpevole di un qualsiasi reato.
Prima la giustizia completa il suo iter, poi si fanno i nomi.
Altrimenti si rischia di rovinare la vita di persone / aziende, risultate poi innocenti.