Olio di palma presente in 37 merendine vendute al supermercato. È un’invasione. Nella lista anche prodotti biologici, salutistici e le grandi marche
Olio di palma presente in 37 merendine vendute al supermercato. È un’invasione. Nella lista anche prodotti biologici, salutistici e le grandi marche
Valeria Torazza 5 Giugno 2014L’olio di palma è l’ingrediente principe della Nutella e la Ferrero è stata forse una delle prime aziende ad usarlo già dagli anni Sessanta. Adesso a distanza di mezzo secolo è diventato il grasso più utilizzato nell’industria alimentare italiana. Fino a pochi mesi fa i consumatori non erano informati, perché sulle etichette l’olio veniva abilmente “nascosto” con la dicitura “oli e grassi vegetali”, e poche aziende riportavano in chiaro la scritta “olio di palma” nell’elenco degli ingredienti.
Da qualche mese la situazione è cambiata, perché la normativa europea che entrerà in vigore definitivamente il 13 dicembre 2014 prevede l’obbligo di indicare in etichetta il tipo di materia grassa impiegata nei prodotti alimentari.
Molte aziende hanno già modificato le etichette, basta fare un giro al supermercato per rendersi conto che gli italiani sono dei grandi consumatori di olio di palma. I motivi di questo impiego generalizzato sono tre: costa poco, assomiglia al burro da un punto di vista reologico per cui è ottimo per preparare prodotti da forno, e infine non modifica il sapore degli alimenti.
Da un punto di vista nutrizionale e salutistico la situazione non è altrettanto confortante. L’olio contiene dal 45 al 55% di grassi saturi a catena lunga come l’acido palmitico e favorisce l’aumento dei livelli di colesterolo.
Purtroppo è un ingrediente che ha invaso il settore alimentare, tanto da essere impiegato dappertutto e per questo motivo diventa molto difficile evitarlo o ridurne il consumo in modo significativo. La questione coinvolge direttamente i bambini visto che si trova nella stragrande maggioranza di merendine e dolci, compresi quelli bio, quelli salutistici preparati con diversi cereali e anche i senza glutine. Per capire la reale portata del problema, Il Fatto Alimentare ha condotto una rilevazione spot in un ipermercato milanese (Ipercoop) (vedi tabella in fondo all’articolo).
Sugli scaffali abbiamo trovato 37 prodotti contenenti olio o grasso di palma. Si tratta di marche e prezzi differenti compresi alimenti destinati ad alimentazioni speciali. Tra le merendine troviamo tutti i marchi famosi come Mulino Bianco, Motta e Mr Day. Nella lista ci sono anche Germinal Bio e SZ che hanno un prezzo elevato e si presentano ai consumatori con una veste salutistica. Nell’elenco troviamo i mini plum cake Cuor di Fragola di Céréal, un prodotto dietetico senza glutine. Verificando le informazioni raccolte, abbiamo scoperto che nel sito di Mr Day viene riportata una ricetta casalinga dei muffin con gocce di cioccolato, ma non quella del prodotto industriale. Questo significa che nella ricetta online gli oli vegetali non idrogenati (di palma e girasole) non sono presenti, nonostante siano un ingrediente importante del prodotto.
analisi di mercato
mi ero accorto da tempo dell’utilizzo smodato dell’olio di palma.
Mi sono anche scandalizzato per il fatto che biscotti sedicenti per l’infanzia ( i celeberrini, ora PLASMON) hanno quell’olio.
Personalmente cerco di leggere sempre la lista ingredienti e non compro mai prodotti con quegli “schifi”…
Non ho capito che problemi crea l’olio di palma! Oltre ad esere un olio ottimo per la frittura in quanto non ossida ed ha una lunga resistenza a temperature altissime (240°), ritiego che se le merendine, come del resto tutti gli alimenti devono essere consumati con moderazione! Vi rendete conto che tutto questo allarmismo contro l’olio di palma e’ solo uno strumento di marketing ???Sveglia!!!!
Ma tu sai come funziona il marketing?? Le aziende stanno attenuando la bomba dell’olio di palma proprio perché voglio convincerti che è un olio innocuo. In questo si parla di olio come elemento costitutivo, non per frittura e aggiungo che per quest’ultima l’unico olio che mantiene a quelle temperature è quello di oliva poiché ricco in fenoli, Vitamina E ed antiossidanti. Ma tu sai come viene estratto l’ilio di palma??
Sai cosa succede all’olio di palma dopo la sua trasformazione?? Hai mai sentito parlare di acidi grassi Trans??
Credo che tu debba proprio fare chiarezza so ciò che dici.
” Ma tu sai come viene estratto l’olio di palma??
Sai cosa succede all’olio di palma dopo la sua trasformazione?? ”
…io non lo so, me lo puoi dire ? Grazie.
A Piergiorgio.
http://www.getview.org/HEXANE_ECONOMIZATION_IN_PALM_KERNEL_OIL_PLANT_A_STUDY_AFTER_PROCESS_DESIGN_IMPROVEMENT.pdf
Puoi cercarne anche altri. Puoi anche trovare processi per piccole soluzioni familiari dove si estrae a “crudo”,(non certo appetito dai grossi volumi industriali), quello che ti ho caricato è forse emblematico dei processi industriali.
Grazie per il link.
Ma, se non sbaglio, l’estrazione mediante solventi (esano o benzene) viene utilizzata ampiamente nella produzione di olii di semi; al di là delle pessime caratteristiche dell’olio di palma, credo che l’attenzione vada mantenuta alta anche su altri olii di semi più blasonati e pubblicizzati mantenendo distinte ,le considerazioni sul valore nutrizionale dal procedimento industriale utilizzato nel produrli.
Infatti si. Di questo hai ragione. I problemi legati a questi prodotti o sono intrinseci del prodotto stesso, costitutivi, o legati al sistema estrattivo, o l’insieme dei due fattori. Per esempio a grandi linee l’olio di girasole o mais avrebbero delle peculiarità salutistiche importanti solo se estratti a freddo e T° controllata, altrimenti l’estrazione con solventi pure per questi ultimi, ne fa deprezzare il loro valore nutrizionale
Tortina latte e cioccolato 4-10 coop
in generale, tutti i prodotti della linea 4-10 specifica per bambini dovrebbero essere senza olio di palma (o almeno, così affermano)
Grazie, effettivamente sul sito della Coop si possono leggere questi ingredienti:
Ingredienti: farina di grano tenero tipo “0”, zucchero, latte intero 10%, uova fresche, gocce di cioccolato 7,5 % ( zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionante: lecitina di soia, aroma naturale di vaniglia), fibra solubile da frumento, olio di semi di girasole, fecola di patate, agenti lievitanti: difosfato disodico, carbonato acido di sodio, cacao intero in polvere 0,5%, emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi, aromi naturali.
Le tortine della Linea Club 4-10 hanno un apporto di grassi pari al 50% in meno* rispetto alla media delle merendine più vendute.
Anch’io sto cercando di evitare il più possibile l’olio di palma, e sono convinta che la dicitura oli/grassi vegetali indichi sempre l’olio di palma, in quanto in caso contrario il tipo di olio è specificato. Solo che è praticamente impossibile se si acquistano merendine, biscotti, o anche pane confezionato. Ho iniziato a fare il pane in casa con la macchina del pane, avevo provato a fare anche dolci e biscotti, ma i miei figli (di 5 e 3 anni) preferiscono sempre le merendine e i biscotti industriali, e sì che gliele do col contagocce…
Fare le merende ai propri bambini?? No??
Invece è molto semplice, basta non comprare nessun prodotto contenente olio di palma o con “grassi vegetali”. E’ il consumatore a decidere della qualità dell’offerta in base alla suo consumo e quindi alla domanda. Leggere sempre l’etichetta con gli ingredienti di quello che si compra potrebbe sembrare “un’impresa”, invece è solo una questione d’abitudine e poi lo si fa spontaneamente senza neanche accorgersene. Tutto sta a quanto sta a cuore la qualità di ciò che si beve e si mangia.
E poi è vero che la maggior parte dei prodotti contiene un’enormità di schifezze aggiunte, ma basta cercare e vi assicuro che esistono anche prodotti di qualità! e magari vi verrà anche voglia di cucinarvi anche qualcosa in casa…guadagnandoci ulteriormente in qualità e sapore…
Se poi avete paura di spendere troppo, incominciate a evitare gli sprechi e vedrete che vi tratterete molto meglio spendendo meno!!
Non è affatto semplice invece: In un intero ipermercato nel nord Italia, i biscotti fatti col burro sono non più di 5 o 6 di numero, in pratica solo quelli dell’Artebianca, in molti supermercati non esistono proprio biscotti privi di “oli vegetali” generici e/o olio di palma.
Artebianca sì tranne i biscotti della linea “benessere” (SIC!) denominati “senza latte, senza uova” dove viene chiaramente indicata in etichetta la presenza di oli vegetali
http://www.artebianca.com/biscotti/senza-latte-senza-uova_15_ITA.html
Segnalo Alce Nero, ha completamente eliminato l’olio di palma dai propri prodotti, merendine comprese
Perchè citate Esselunga senza che ci sia un articolo dell’insegna nella lista NERA?????
Gentile Edda, il rilevamento è stato effettuato presso un’IperCoop e ovviamente non erano presenti prodotti a marchio Esselunga. Ma come abbiamo potuto in ogni caso verificare anche questa catena impiega gli oli di palma. Ad esempio nei Trancini al cacao gli ingredienti sono: Farina di frumento, crema al cacao 24% (grassi vegetali non idrogenati: palma e cocco, sciroppo di glucosio-fruttosio, latte intero 13,3%, zucchero, cacao magro 10%, latte intero in polvere 8,3%, destrosio, aromi), zucchero, uova, sciroppo di glucosio-fruttosio, latte intero 5%, grassi vegetali non idrogenati: palma e cocco, agenti lievitanti (difosfato disodico, carbonato acido di sodio, carbonato acido di ammonio), emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi di origine vegetale, lecitina di soia), aromi, purea di carote, fecola di patate, proteine del latte, cacao magro 0,3%, sale, siero di latte in polvere, lattosio. Puo’ contenere tracce di arachidi e altra frutta a guscio. Fonte: http://www.esselungaacasa.it/ecommerce/?action=visit
Purtroppo anche io mi sono accorta del fenomeno e la cosa che più colpisce è che l’olio di palma è usato anche in prodotti “light” e in tutte le fette biscottate. Le uniche con il burro sono quelle Gentilini (eccetto quelle integrali, anche quelle con olio di palma). E poi ci fanno gli yogurt con gli steroli vegetali per abbassare il colesterolo…
Lo stesso discorso vale anche per i biscotti! Ho controllato personalmente più di 30 confezioni di biscotti di marca presenti sugli scaffali dei supermercati e sembra impossibile trovarne privi di olio di palma. La situazione è un po’ diversa tra i prodotti biologici ma spesso, magari in fondo alla lista degli ingredienti, si trova comunque.
Comunque la Coop ha dei biscotti senza olio palma, in una sua linea biologica, a prezzo accettabile, che compro regolarmente; ho trovato, all’Esselunga, recentemente, dei biscotti di “Latte Maremma” senza olio di palma; presso quest’ultimo supermercato ci anche i Gentilini, l’Arte bianca già citata e, naturalmente, i cantuccini nelle varie forme e marche. Assimilerei ai biscotti anche il Pain d’épices della Céréal, che tra l’altro non contiene grassi aggiunti.
Perchè invece di demonizzare tanto l’olio di palma (interesse di qualche Paese????), non controlliamo invece la tabella nutrizionale che ci indica la quantità di grassi totale e la quantità di grassi saturi. Dobbiamo vedere oltre i luoghi comuni.
Ciao.
p.s. le auto vanno a benzina, non a petrolio…
Nessuna demonizzazione, ma semplice constatazione su un ingrediente che si può considerare una new entry nella dieta mediterranea. Un ingrediente sconosciuto ai più e nascosto nelle etichette! Ci sono buoni motivi per parlarne.
Valter dovresti informarti sulla composizione chimica de grassi e soprattutto sul sistema di estrazione del l’olio di palma. I danni che provoca questo grasso sono indicibili.
Noi in Italia con la fortuna che avremmo di utilizzare olio di oliva andiamo ad acquistare presso paesi che sono alla fame a prezzi stracciati, un olio che il primo uso che ne fanno gli industriali è da combustibile, (centrali a biomassa), senza considerare che le multinazionali abbattono le foreste tropicali per piantare ancora più palme a basso costo di manodopera. Non capisco la logicità dei tuoi ragionamenti. Sei un vegetariano e condisci insalata con olio di palma?? Sei un industriale del l’olio??
Vatti a leggere le differenze salutistiche tra i 2 olii poi ne parliamo.
Vedo che non hai capito il mio p.s.
Ciao.
Ciao, intanto sei già uno che almeno LEGGE !
però l’Olio di palma, viene lavorato in linea (parlo di Biscotti dove ho fatto impianti x 30 anni) si usa perché, costa “NIENTE” si trasporta liquido, (niente imballi niente scarto) in passato era la base dei “Saponi” –
si trasporta dalla raffineia a circa 50-60 ° – si insila con pompe, si tiene in temperatura, si manda nel pastificatore, (lo rende come la margarina per dare l’idea) lo si ordina come necessita “il punto di fusione”.
lo si aromatizza (se non è cambiato sotto al 2% ) non si dichiare l’aroma “BURRO” ed ecco che il palma è diventato un ingradiente principe.
le concentrazioni degli aromi sono concentrate in 50 anni di 2.000 volte.
Un suggerimento, farsi i biscotti in casa di farina “”integrale Biodinamica”” con BUrro di afforamento, e zucchero biologico o Miele (Miele se sai da dove viene)
Auguri a tutti, spiegare 30 anni di lavoro qui è complesso… non che i produttori siano disonesti, ma il consumatore è “”IDIOTA”” e di norma pretende la luna, per esempio la UE ha classificato la frutta piccola si butta, = e perciò bisogna “”incazzarsi”” con gli alberi da frutto, o impiccare i buricrati UE ?
a voi la sentenza.
Anche sul Burro c’è da scoprire molto…
chi produce più BURRO sul pianeta ??
mi scusi, ma leggendo il suo commento sembra che, assieme a farina integrale biodinamica e zucchero bio, consigli l’utilizzo del burro di affioramento: ma questo non è qualitativamente inferiore a quello centrifugato ?
Chi produce più burro sul pianeta ?
Segnalo i biscotti della linea Benesì Coop (Frollini con fiocchi d’orzo e farina d’avena, Frollini con mela e fibre, Frollini con melagrana e yogurt) che contengono olio di girasole, i biscotti della marca Ecor (reperibili presso i negozi biologici, i Magretti Zerogì della Galbusera. Attenzione anche ai cereali per la colazione, sia da bambini che i muesli che a volte contengono oli vegetali non ben definiti. Tra questi segnalo della linea club 4-10 Coop le stelline al cioccolato e le ciambelline al miele, inoltre il riso soffiato Rice Krispies della Kellogs.
Anche nelle fette biscottate è contenuto olio di palma, le uniche che ho trovato al super senza sono quelle della Panmonviso, le Iposodiche e le Fibrattiva, qualche marca si trova anche nei supermercati biologici (Borsa Probios, Naturasì).
Che “girasole” ??? se è Francese usano in Francia 400.000 Tons anno di pesticidi… infatti l’olio di girasole che costa “nulla” è Francese
Buon appetito
No Valter non l’ho capito, scusami.
Vorrei vista l’occasione aggiungere una cosa di poco conto;+
-DOVE STA IL MINISTERO DELLA SANITA’??
– DOVE SONO I SUOI PARERI IN TUTTO QUESTO?
– PERCHè NON SI ESPRIME A GRAN VOCE CONTRO L’OLIO DI PALMA??
Ma cosa c’entra il Ministero della Salute?
L’olio di palma non è un ingrediente vietato nè con limiti normati (che io sappia almeno). Stante l’attuale legislazione cosa mai dovrebbe fare il Ministero della Salute?
Con la nuova normativa poi finalmente in etichetta sarà indicato e già ci sono aziende che hanno iniziato a farlo. Inoltre, sempre con la nuova normativa, a breve, saranno obbligatorie le indicazioni nutrizionali sui prodotti in modo da consentire una scelta ancora più consapevole…Nell’altro articolo poi si sta facendo un utile elenco di prodotti che non lo contengono, quindi chi vuole può acquistare quelli a colpo sicuro. Cosa dovrebbe fare il Ministero della Salute, bandire i prodotti che contengono olio di palma?
Bravo Alessandro. Ma cosa dovrebbe fare il ministero della salute se sui pacchetti delle sigarette scrive;”il fumo provoca il cancro”? Bene, cosa dovrebbe fare??
1)Innanzi tutto leggersi gli ultimi report dell’OMS unitamente a studi indipendenti europei e americani che dicono che l’olio di palma provoca gravi effetti sul sistema cardiovascolare delle persone nel medio periodo e non permettere che le persone si ammalino entro i termini di legge. La salute è un fattore sociale e va trattato come tale.
2) Potrebbe congiuntamente al MIPAAF effettuare delle capillari azioni di informazione per sensibilizzare le persone affrontando il problema e non lasciare che persone come te vogliano ammalarsi più o meno consapevolmente.
3)Potrebbe fare leva sul settore Agro-Industriale e tramite la politica disincentivare l’acquisto di olio a basso costo e dannoso, per le produzioni industriali.
Questi per esempio sono tre mosse semplici e incisive.
Ti bastano? Oppure prova tu a proporne una.
Maurizio, mi fa piacere che lei si preoccupi della mia salute, la ringrazio, ma ci penso da solo con l’aiuto del mio nutrizionista. Le capillari azioni di informazione che Ministero della Salute e delle Politiche Agricole dovrebbero secondo lei fare congiuntamente allora devono essere rivolte a qualunque ingrediente utilizzato. Se non si usa la moderazione infatti, qualunque prodotto o ingrediente è dannoso per la salute, anche l’acqua…Allora mi aspetterei campagne del Min. Salute anche sul consumo di insaccati, e di burro, ad esempio… Qui sembra che ogni giorno a pranzo la gente si spalma l’olio di palma sul panino…Seguendo una dieta equilibrata fatta da un esperto del settore (non fai da te) l’olio di palma, se si vuole, nemmeno lo si sfiora. Tra l’altro non è che i nutrizionisti bandiscano tout-court l’uso di prodotti contenenti olio di palma: ho visto personalmente proporre diete che comprendono frollini contenenti anche l’olio di palma (non cito la marca). Questo perchè? Per il discorso che facevo prima: la moderazione. Premesso che ogni regime alimentare fa storia a se, ad esempio 9 di quei frollini, ovvero una quantità che, unita ad altro naturalmente, costituisce parte di una prima colazione danno un apporto in acidi grassi saturi pari al 9% della (vecchia) GDA. Ritiene che sia una quantità sufficiente per essere dannosa? Allora sì condivido che il Ministero della Salute dovrebbe sì fare informazione e campagne di sensibilizzazione e questo ho avuto modo di scriverlo in passato anche qui, ma devo essere campagne non mirate ad un caso specifico come il nostro caso dell’olio di palma. Dovrebbe fare una reale ed efficace campagna di informazione sull’educazione alimentare in senso lato e sull’importanza delle corrette abitudini alimentari nella vita di tutti i giorni. Questo sì lo dovrebbe fare. Perchè il problema di chi mangia abitualmente e smisuratamente biscotti, nutella o merendine non è la presenza di olio di palma: è il non avere idea di cosa significhi alimentarsi in modo corretto.
Diciamo che la maggior parte delle persone consuma olio di palma ogni giorno e non lo sa! Comunque abbiamo in previsione articoli su questo tema per chiarire la situazione
Diciamo che la maggior parte delle persone non conosce le proprietà nutrizionali degli alimenti in generale e non sa distinguere i relativi problemi/benefici che derivano dal loro consumo sulla salute.
Tutto quello che ha detto lei in una parola, istruzione alimentare. Qui si parla solo di olio di palma. Se lei legge tutti i post trova ispirazione per informarsi. Non a caso gli amministratori del sito puntano l’attenzione su nuovi alimenti, proprio perché ci sono troppe ombre e tante sbagliate informazioni che alimentano vane polemiche. Le dico solo che se lei sapesse che l’olio di palma raffinato è estratto con solventi del petrolio allora ridimensionerebbe la sua ostinata volontà a non capirmi.per inciso deve sapere che tutti i prodotti alimentari sono sotto l’occhio dei ministeri. Altrimenti a cosa serve la scienza alimentare.
Per di più insisto, se ci fosse abitudine a non utilizzare quest ingredienti negli alimenti non rischieremmo nella nostra consuetudine di incontrarli.
Infine quando si costituisce un alimento dovrebbe essere a prova di ignorante, poiché non tutti posso come lei disporre di mille informazioni. Se già devo acquistare un alimento sapendo che ha dentro se costituzionalmente sostanze cancarogene o aterogenetiche allora mi domando dove è il ministero della salute. Se l’olio di palma fosse un elisir credo che il tema di questi post avrebbe un’altra piega. Si domandi perché l’industria non usa olio di oliva.
Caro Alessandro, mi hai punto sul vivo… Scusa…
io del Ministero della SAlute, NON mi fido !
sono messi li per Bandiera di appartenenza e non per competenza !
…per il resto, il tempo è galantuomo, ti auguro solo sia a te e al Tuo nutrizionista di non trovarsi, davanti ad un responso “ghigliottina” tipo ((era Venerdì ore 11 )) il Chirurgo mi dice Lei ci può pensare, ma se fossi in Lei mi presenterei Lunedì.
il Mercoledì mi hanno operato…. dall’e-mail capisci di cosa …. Aiuto i malati terminali di cancro… il resto sono fuffa….
Ciao
Giusto per capire, il responso ghigliottina sarebbe causato dai 9 frollini che ho citato? Li ritiene una quantità sufficiente a provocare danni all’organismo? Sulla base di quali dati lo sostiene? Riguardo al Ministero: è stato inserito nella discussione dal sig. Maurizio, ne parli con lui. Detto questo, se non è proprio del ministero il compito di fare campagne di informazione, mi dica chi le dovrebbe fare…
Certo! A maggior ragione allora, spingiamo affinché le autorità competenti facciano una reale campagna di informazione a 360 gradi sui temi dell’educazione alimentare per far sì che tutti possano avere i mezzi per capire quello che acquistano e mangiano; non fermiamoci alla sterile questione olio di palma si, olio di palma no. Affrontiamo il problema all’origine! Queste sono le petizioni che io firmerei all’istante!
Si ma se leggi il titolo del tema si parla di olio di palma. Altrimenti credo che ognuno a piacimento parlerebbe di tutto. No?
Sta di fatto che non capisco perché tu parteggi in favore del l’olio di palma e non fornisci alcuna caratteristica di pregio del medesimo a prescindere che sia inequivocabile trovarlo negli alimenti.
Non ho intenzione di ricadere un’altra volta in una discussione tête-à-tête con chi legge ciò che vuole leggere e non ciò che scrivo come già accaduto in passato con altri utenti. Non ho mai parteggiato per l’olio di palma, nè millantato che questo abbia caratteristiche di pregio. Ho solo espresso la mia opinione relativamente al fatto che, a mio avviso, scagliarsi semplicemente contro l’olio di palma non sia la soluzione al problema, perchè come ho scritto, dal mio punto di vista, la soluzione deve essere a monte: fare in modo, lo ripeto, che a tutti, a partire dai più piccoli, quindi dalle scuole, vengano dati i mezzi per poter capire ciò che stanno acquistando e mangiando e quale sia l’importanza di una corretta alimentazione. E questo si fa con una corretta informazione a 360°. Se non viene fatto ciò, anche qualora si bandisse l’olio di palma (sorvolando pure sulla fattibilità della cosa) resterebbe comunque il problema dell’abuso di tutti gli altri prodotti contenenti acidi grassi saturi e saremmo al punto di partenza. Sarebbe come chiudere la porta perchè entra il freddo, ma lasciare aperte le finestre!
Allora prego di spiegarti meglio.
Ho già detto ciò che volevo e l’argomento è OLIO DI PALMA,non certo come impostare il vademecum dell’alimentazione.
Nel merito dovresti dire secondo me i tuoi pareri favorevoli o no e cercare di motivarli, altrimenti si parla del nulla.
Io NON HO pareri favorevoli verso l’olio di palma e non ho intenzione di difenderne l’utilizzo. Ho capito che l’articolo parla di olio di palma, ma questo non significa che, essendo il problema in realtà ben più ampio, non vada affrontato come tale. E quindi e lo scrivo per la terza volta, rammaricandomi di non essere in grado di essere più chiaro di così, a mio avviso il problema va affrontato a monte con una campagna di informazione e sensibilizzazione generale affinchè tutti possano avere i mezzi per fare acquisti consapevoli, senza limitarsi al solo olio di palma.
Questo è il mio punto di vista e l’ho motivato. Se questo significa parlare del nulla, evidentemente abbiamo una diversa concezione del significato della parola “nulla”.
Ho letto tutti i commenti (ormai le posizioni pro-salute o pro-mercato le riconosco gia’ dai nomi). Il Ministero della Salute dovrebbe proprio tutelare la maggioranza della popolazione, ignorante di nutrizione e ormai votata al discount, dove schifezze come l’olio di palma regnano.
Il Fatto Alimentare sta assumendo per noi cittadini quel ruolo che il Ministero non vuole assumere.
Confermo purtroppo : è drammatico . Per curiosità e per professione,(mi occupo di igiene e sicurezza alimentare e nutrizione come libero professionista) ho passato un pomeriggio intero in tre diversi super e iper mercati a controllare prodotto per prodotto, i grassi dichiarati in etichettatura di pane, prodotti da forno e dolci (biscotti,merendine ecc.)si comprende perchè l’obesità è ormai epidemia e le allergie intolleranze siano in fortissimo aumento. Consiglio ai genitori che dimostrino il loro amore verso i figli anche educandoli e fornedo loro alimenti il meno insalubri possibile
L’impronta delle prime dieci multinazionali del “food and beverage” supera quelle di Norvegia, Svezia e Finlandia messe insieme. La sfida è contenerle senza penalizzare la filiera
Molto interessante (il Padrone e sempre lo stesso) la lista non è comleta, ma chiarisce l’idea……
http://www.wired.it/attualita/ambiente/2014/06/12/industria-alimentare-co2/?utm_source=wired&utm_medium=NL&utm_campaign=daily
Personalmente cerco di evitare i prodotti con dicitura olio di palma o oli vegetali generici ma, difficile trovare prodotti senza…. Eppure noi consumatori siamo i veri “padroni” del mercato…. Se c’è rendessimo conto
Nelle merendine e biscotti bio che consumo regolarmente c’è olio di girasole bio (spremuto a freddo senza solventi).
Per trovare l’olio di palma in questi prodotti bisogna proprio cercarlo in quanto è raro, ma quando c’è è biologico e pressato a freddo, sempre senza solventi.
Poi una cosa è conoscere il contenuto degli alimenti che consumiamo, altra cosa è conoscere la qualità intrinseca degli stessi per come vengono coltivati e trattati nella trasformazione e per ultimo ma non ultimo, cosa fanno al nostro sistema vitale (digestivo, circolatorio, immunitario, linfatico, ecc..)
Facendo una sintesi che ci permetta di scegliere in modo informato e responsabile, occorre infilare tutti gli anelli per farne una collana, altrimenti abbiamo fatto informazione parziale e fuorviante.
Alcune domande che mi sogono spontanee:
-torniamo al burro industriale perché è meglio dell’olio di palma industriale?
-usiamo l’olio di oliva rettificato chissà come e con cosa?
-non vogliamo rinunciare a spendere poco, alla morbidezza ed alla friabilità?
Personalmente le risposte le ho trovate nell’offerta e nella sensibilità dei produttori bio;
primo per la scelta degli ingredienti meno dannosi (olio di girasole bio), poi se qualcuno non rinuncia all’uso dell’olio di palma, almeno lo impiega bio spremuto a freddo senza solventi e coltivato a basso impatto ambientale, senza disboscare foreste come fanno le multinazionali.