Abbiamo ricevuto questo accurato commento da un lettore che come altri ha notato la vasta campagna pubblicitaria della Ferrero pro-olio di palma. L’iniziativa ha coinvolto testate giornalistiche, siti web e televisione, e cerca di far credere ai lettori che l’olio di palma sia un ingrediente di eccellente qualità, senza ripercussioni sociali e ambientali. Il lettore focalizza l’attenzione su due pagine della campagna.
“Ferrero sta usando l’artiglieria pesante per cercare di spazzare via tutte le perplessità sul famigerato olio di palma. Ha pertanto iniziato una campagna pubblicitaria che negli ultimi giorni si è concretizzata anche con queste due pagine promozionali:
La prima sequenza pubblicitaria che voglio commentare è quella dove si dice che “C’è olio e olio. Il nostro è olio di palma Ferrero (vedi sito):
Qui l’azienda di Alba sostiene che:
– L’uso dell’olio di palma per scopi alimentari risale a oltre 10.000 anni fa (quello grezzo forse). Ad oggi, si tratta dell’olio vegetale più utilizzato al mondo (ma Ferrero non dice che il suo utilizzo è stato di fatto imposto a tutti noi e a nostro danno dalle aziende alimentari, che hanno incominciato ad usarlo al posto di altri oli) ( senza scriverlo sulle etichette n.d.r.)
– Ferrero conosce e lavora l’olio di palma da decenni (quindi sono decenni che la Nutella è fatta con olio di palma? Il mistero è stato finalmente risolto?);
– L’olio di palma ha delle caratteristiche uniche: ad esempio non richiede di essere idrogenato (ma anche l’olio di girasole non è idrogenato e Ferrero non lo dice);
– A differenza della percezione negativa veicolata dalle campagne mediatiche recenti, all’olio di palma non può essere attribuito nessun particolare effetto negativo sulla salute che sia scientificamente provato (questa affermazione non veritiera visto anche l’ultimo documento dell’Efsa, ma Ferrero ha ovviamente interesse a sostenere che l’olio di palma non fa male alla salute);
– Le associazioni ambientaliste non sono contrarie all’olio di palma di per sé (che scoperta! Mica guardano alle proprietà nutrizionali dell’olio di palma e all’alto contenuto di grassi saturi. Però è un fatto che se l’utilizzo dell’olio di palma nei cibi industriali continuerà ad incrementare, questo non potrà che portare a problemi di salute – ma Ferrero non ci pagherà certo le cure mediche! – e ad un’ulteriore riduzione delle aree di foresta tropicale (adesso piantano le palme da olio anche in Africa!).
La seconda sequenza pubblicitaria che voglio commentare è quella dove si focalizza l’attenzione sull’olio di palma e che su 7 luoghi comuni da sfatare (vedi sito):
Ferrero sostiene che:
– Tutti ne parlano, ma nessuno lo conosce (proprio nessuno? A parte Ferrero, tutti gli altri sono solo ignoranti?);
– L’olio di palma non fa male. Lo confermano gli esperti che, ricerche scientifiche alla mano, ne smentiscono la nocività (di nuovo una frase poco veritiera, ma Ferrero deve difendere la sua scelta di usarlo comunque e dovunque);
– Boicottare i prodotti non salva le foreste (invece è proprio vero il contrario! Perché le aziende guardano solo al profitto e non comprare i prodotti è l’unica vera arma che noi consumatori abbiamo per far sentire la nostra voce);
– Se l’olio di palma è sostenibile e certificato, riduce fortemente l’irrancidimento del prodotto garantendo lunga durata, consistenza morbida ed esaltando gli aromi (quindi, secondo Ferrero, l’olio di palma migliorerebbe persino il prodotto e la nostra percezione dell’alimento!);
– L’olio di palma protegge dall’ossidazione, perché più la sostanza grassa è ricca in acidi grassi non insaturi (quindi saturi!), maggiore è la resistenza all’ossidazione e alla conservazione (e che problema c’è ad usare l’olio di girasole, invece? Vorrà dire che il prodotto durerà meno (i biscotti anziché 16 mesi arriveranno a 12 n.d.r.), ma avrà anche meno grassi dannosi per l’organismo!);
– Elena Fattore, ricercatrice del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Mario Negri, ha detto che “In nessuno degli studi recenti è stata confermata una relazione causale fra consumo di acidi grassi saturi e rischio di malattie cardiovascolari. La campagna denigratoria sull’olio di palma, basata sul fatto che questo olio contiene una percentuale maggiore di acidi grassi saturi rispetto ad altri oli vegetali, non ha quindi alcun riscontro nell’evidenza scientifica” (Ferrero di nuovo non cita altri studi di parere contrario, ma solo ciò che le fa comodo…);
– L’acido palmitico, contenuto in abbondanza nell’olio di palma, ha una centralità peculiare nella nutrizione infantile a partire dall’allattamento al seno (quindi va bene dare ai bambini gli ovetti Kinder, le merendine con olio di palma ecc. perché contengono tanto acido palmitico?);
– Molte aziende sono corse ai ripari, riempiendo pubblicità e confezioni di slogan con la dicitura “Senza olio di palma”. Una strategia innanzitutto di marketing, che non ha però avuto alcuna autorizzazione dall’Efsa (European Food Safety Authority) (invece l’uso dell’olio di palma ha avuto l’autorizzazione dall’Efsa? Quindi Ferrero è stata autorizzata dall’Efsa per usare il palma?);
– i surrogati (sottinteso olio di girasole) sono peggio di quello che vanno a sostituire (olio di palma) (se lo dice Ferrero c’è da fidarsi!);
– L’unica arma contro le promesse della pubblicità è rivolgersi alle fonti autorevoli (Ferrero, per l’appunto! Eh già: bisogna ascoltare Ferrero!).
Direi che questi tentativi di lavaggio del cervello si commentano da soli…”
Alberto
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Beh nemmeno voi la dite tutta sull’Olio di Palma di Ferrero.
Soprattutto non dite che una notissima e accreditata associazione di consumatori tedesca ha fatto dei test sulle creme spalmabili e i risultati sono “sconcertanti” purtroppo a vantaggio di Ferrero.
Nella Nutella non sono state rinvenute tracce di elementi cancerogeni ( individuati dall’EFSA IN TUTTI GLI OLI VEGETALI CHE SI USANO NELLE INDUSTRIE, RIBADISCO TUTTI GLI OLI). Il palma di Ferrero è poco raffinato, questo è un fatto.
Sono stati rinvenuti invece in un’altra nota crema spalmabile BIO.
Pensavo foste credibili e oggettivi e invece mi sbagliavo di grosso ( oltre che censori , visto che spesso non pubblicate commenti che non vi piacciono).
Come ho giò detto altre volte , bisogna appurare se gli oli sono raffinati oppure no . A parità di condizione allora si possono fare altre considerazioni , altrimenti no.
Mi spiace contraddirla ma la questione del test l’abbiamo scritta più volte e abbiamo anche detto che la filiera di Ferrero è controllata e che loro usano olio di palma mitigato con percentuali di sostanze cancerogene al di sotto dei limiti consigliati da Efsa. Se cerca nell’indice del sito troverà tutto
Abbiamo la fortuna di vivere in un paese dove potremmo produrci da soli sicuramente almeno olio di semi di girasole e mais, quindi, tralasciando il fa male/non fa male sarei felice di acquistare prodotti fatti con ingredienti il più possibile vicino alla mia terra e non prodotti a decine di migliaia di km e trasportati per ogni dove.
Eh, si, è proprio il problema del nostro mondo globalizzato dove non solo l’informazione – tramite la rete – viaggia in un lampo da un capo all’altro della terra (e questo è positivo), ma anche i beni di consumo ed i prodotti alimentari: persino i libri si stampano in Cina!
Una volta ogni paese produceva pressoché tutto (compresi gli spilli e gli oggetti di uso quotidiano) e consumava soprattutto ciò che coltivava.
Ora invece si produce all’altro capo del mondo – approfittando della facilità con cui certi paesi, pur di attrarre investimenti stranieri, mettono a disposizione manodopera a basso costo e risorse naturali – e lo si spedisce di qua e di là, con navi ed aerei, inquinando oltremisura.
Ma le risorse naturali sono del mondo intero, perché se si distrugge in Indonesia un’area di foresta grande quanto la Germania per produrre olio di palma, o in Brasile si disbosca la foresta amazzonica per far pascolare i bovini che poi saranno macellati per produrre la famosa Bresaola valtellinese, alla fine ci rimettiamo tutti noi!
Il mondo ormai è diventato piccolo! E i danni prodotti dall’inquinamento o dalla distruzione dell’ambiente li subiamo tutti, anche se avvengono a migliaia di chilometri da casa nostra!
Bisogna pretendere NON olio di palma certificato, bensì olio di girasole italiano!
Si produrrà di meno perché l’olio di girasole non basterà per tutto? Pazienza! Mangeremo anche qualcos’altro.
Ci siamo abituati ad avere sempre tutto di tutto, e in ogni stagione. Ma una volta non era così…
“Oste, il vino è buono? Certo, che domande!”. Tutta questa strenua battaglia di Ferrero e questa ostinazione a voler andare contromano in autostrada, per cosa? Semplice, per non modificare ricette e procedure di produzione come ha già fatto un altro gigante come Barilla e per non spendere qualche centesimo al litro in più (o millesimi, viste le quantità usate) per olii più salubri. Peraltro, palma usato anche in prodotti venduti a decine di euro al chilo e dove i margini altissimi consentirebbero di usare ben altro, ad esempio nei cioccolatini Rocher (30 euro/kg e oltre). Il profitto massimizzato ad ogni costo, nulla deve cambiare, e non sentono ragioni. Finchè dura.
Perfettamente d’accordo con lei! Quoto in pieno che le motivazioni principali per cui Ferrero si ostina a non voler sostituire l’oilo di palma sono puramente economiche, nonostante i margini altissimi sui prodotti. Aggiungo inoltre che una buona crema spalmabile alle nocciole potrebbe essere fatta semplicemente con pasta di nocciole, zucchero, cacao, burro di cacao e vaniglia, non serve aggiungere olio di qualsiasi tipo; ma la speranza che Ferrero produca una crema così è pura UTOPIA!
Cerco di rispondere e dare una versione diversa all’accurato commento del lettore:
– L’olio di palma si usava già al tempo degli Egizi, ovviamente non c’erano le raffinerie, le automobili, gli aerei e internet…è stato introdotto non a nostro danno, ma per sostituire i grassi idrogenati. Non veniva dichiarato perchè non c’era l’obbligo (e penso anche per proteggere “segreti” industriali…), come poi facevano tutte le aziende.
– L’olio di girasole si può anche non idrogenare, se deve essere usato in formulazioni che non richiedono una certa struttura.
– EFSA parla di sostanze che si formano in tutti gli oli vegetali durante la raffinazione. Pare che Ferrero con tecnologie avanzate riesca a produrre olio di palma a bassissimo contenuto di contaminanti…lo dimostrano le analisi sulla Nutella di uno studio tedesco di alcuni mesi fa ricordo.
– La pianta del Palma ha origini africane ed è stata importata nel sud-est asiatico dagli Inglesi (così ho letto). Se l’olio di palma contiene il 51% di grassi saturi, perchè nella Nutella i grassi saturi sono 11g su 31,6g totali? Dovevano essere almeno 16g, giusto? Numeri presi dal mio barattolo di Nutella in casa…
– Gli altri non sono ignoranti, hanno solo voltato le spalle al problema a mio parere…
– Esiste qualche esperto che ci può confermare che l’olio di palma fa male? l’acido palmitico fa male? Forse si, ma allora fanno male anche i formaggi e i salumi del contadino del nostro bel paese, una succulenta fiorentina di allevamenti Italiani, il latte materno, il latte di mucca, il tiramisù della mia nonna…
– Servirebbe molto di più pretendere che l’olio di palma provenga da piantagioni certificate…perchè non parliamo anche del disboscamento in sud america per far spazio alle piantagioni di soia o alla pura produzione di legnami pregiati? Le foreste del sud america sono meno importanti?
– L’olio di palma migliora la percezione degli aromi per la sua neutralità, resiste di più alle alte temperature in cottura senza produrre prodotti di ossidazione anch’essi dannosi per il nostro organismo e conferisce al prodotto una certa palatabilità. Si può fare con altri grassi? forse si, ma forse Ferrero non ne è capace. Dovremmo girare la domanda a Barilla.
– I grassi saturi servono per questioni tecniche del prodotto. Se non li avessi dovrei aggiungere altre cose. Perchè allora fino agli anni ottanta ci hanno propinato i grassi idrogenati? non bastava usare del buon girasole? evidentemente i limiti tecnici di certi oli ci sono, il segreto è come mascherarli credo.
– Ferrero forse cita studi che gli fanno comodo…ma è anche vero che studi che dicono il contrario non se ne trovano…o almeno io non sono riuscita a trovarli. L’acido palmitico è anche nel latte materno, quindi la “macchina uomo” ne ha bisogno direi. E’ chiaro che non ingozzo mio figlio di merendine (con o senza olio di palma), ma un ovetto ogni tanto non credo sia così malefico. Così come non rimpinzerei mio figlio di pizza, spaghetti alla carbonara e torte fatte in casa! Al di là di tutto ci vuole buon senso! Ricordiamoci che movimento e un apporto calorico adeguato è la migliore strategia di prevenzione!
– Non credo ci vogliano autorizzazioni dall’EFSA per scrivere qualcosa nella confezione. Altri hanno cambiato, Ferrero continua per la sua strada…semplice.
– L’olio di girasole non è peggio, è diverso dall’olio di palma..ancora più semplice.
– L’unico modo è quello di informarsi da più fonti, ascoltare e capire tutti i punti di vista, cercando di ponderare tutte le sfaccettature della questione. Almeno è quello che sto cercando di fare io, non voglio credere che le aziende alimentari (Barilla, Colussi, Balocco, etc…) ci abbiano avvelenato prima con i trans e poi con il palma. Così come non credo che Ferrero continui ad avvelenarci con dolo.
Scusate se mi sono dilungata. Saluti.
Brava Carlotta, hai risposto come avrei fatto io. Il rischio zero non esiste
il problema non è solo se ferrero usa un olio di palma “speciale” . ma c’è anche il PROBLEMA PIU GROSSO DELLA FORESTAZIONE SENZA CONTROLLO …. il polmone verde non è di proprietà della nazione che lo ospita ma serve a tutto il mondo per purificare la nostra aria che respiriamo …. BASTA CON QUESTO DIRE è BUONO .. NON è BUONO …. IO DICO BASTA ALLA DEFORESTAZIONE E ACQUISTO PRODOTTI SENZA OLIO DI PALMA E ITALIANI … CAPITO ITALIANI!!!!!! noi possiamo avere tutti i prodotti di cui abbiamo bisogno senza la paura di essere “avvelenati” perchè i nostri prodotti vengono controllati …. mi domando COME MAI CERCANO DI COPIARE TUTTI I NOSTRI PRODOTTI GENUINI E SPACCIARLI X ITALIANI? …. la nostra produzione dà fastidio a molti ed è ora che ci rimbocchiamo le maniche e ci facciamo sentire … ORA BASTA PRODOTTI STRANIERI FATTI CON SURROGATI!!!!!!
maria grazia …..non è la ns produzione a dar fastidio………è solo che costa di più….. quindi le aziende devono delocalizzare x restare sul mercato e non farsi spiazzare dalla “cinonutella” (esempio estremo) o prodotti alternativi , sempre a prezzo minore…
x carlotta
tu pensi che le aziende non ci abbiano riempiti di “trans” con dolo ……… nemmeno io
magari non si sapeva……poi si è saputo……e viene sempre più sostituito e scelto meno dai consumatori
oggi però si sa che l’olio di palma ha la sua “dose di nel far male” …… allora sarebbe il caso di non usarlo
poi quando vogliamo parlare di deforestazione e di formaggi ……..apriamo un altro thread…..
non credo che …….pensando che intorno a me ho altri 50 veleni …. posso stare più tranquillo accentando anche il 51esimo….
affatto….
Per quanto mi riguarda Ferrero, dipendenti, consumatori fedeli dei prodotti Kinder e Ferrero, ecc ecc. possono tranquillamente sgolarsi l’olio di palma direttamentr dalla tanica. Io e la mia famiglia, per la nostra salute e il nostro benessere, cerchiamo nel limite del possibile di evitare ciò che danneggia maggiormente la ns salute e l’ambiente. Informandoci e ricercando in prima persona, lasciando spenta la tv e i “documenti” allodole. Poi, ognuno deve essere libero di assumere ciò che desidera evitando pianti e lamentele per problemi causati da scelte non propriamente benefiche. Nè deve accusare le aziende che gli vendono i prodotti “sbagliati”.
Ben detto
@Roberto,
e avete anche detto che TUTTI GLI ALTRI OLI hanno lo stesso problema del palma per quanto riguarda i cancerogeni perchè sono TUTTI raffinati?
Avete detto anche come si fa a reperire tutto quell’olio di girasole o mais che serve per sostituire il Palma?
No perchè mi sa tanto di caccia alle streghe e ve lo dice uno che il palma non lo ha mai visto varcare la soglia di casa e acquista solo robe che hanno o olio evo o burro.
Scusami, stavo seguendo il tuo discorso ma non posso fare meno di chiederti perché non hai fatto varcare la tua casa dall’olio suddetto se continui a dire che non è affatto dannoso alla salute. Continui a dire che sono tutte macchinazioni e caccia alle streghe e poi mi cadi clamorosamente sul finale. Scusa, ma non ti seguo.
L’unica cosa che vorrei sapere da chi critica l’olio di palma è dove ha preso l’informazione inerente alla sua tossicità/pericolosità per la salute. E ovviamente io non parlo di articoli scritti da chi di chimica e biologia ne capisce ben poco, ma parlo di articoli scientifici seri e scritti da persone competenti.
Se l’accusa si basa sui grassi saturi allora la cosa sarebbe ancora più ridicola perché anche il latte, il formaggio, la carne (e potrei elencarne ancora tanti altri) contengono elevate quantità di tali grassi, Così come l’acido palmitico è contenuto nel latte materno in quantità rilevanti!
L’olio di palma ha eccellenti proprietà organolettiche e permette ai prodotti industriali una grande stabilità ossidativa, cosa che gli altri oli (considerati sani) non hanno poiché irrancidiscono velocemente.
E questo che sto dicendo non lo sto inventando, ma pochi mesi fa ho discusso la mia tesi di laurea su questo, quindi ho delle prove scientifiche a riguardo. Ho fatto diversi esperimenti su un bel numero di campioni (che andavano dall’uso cosmetico a quello industriale/alimentare).
Inoltre, c’è anche da dire che l’olio di palma utilizzato industrialmente è quello bifrazionato, quindi liquido e con una percentuale di grassi insaturi (come l’acido oleico,per citarne uno, presente anche nell’olio extravergine di oliva) maggiore rispetto ai saturi.
Inoltre, ho analizzato anche la stabilità allo stress termico e mentre l’olio di EVO rilasciava una quantità assurda di aldeidi (sature e insature), l’olio di palma a stento ne rilasciava quattro!
Punto di fumo altissimo (240°C se non ricordo male) e le sue caratteristiche non sono state cambiate dall’aumento di temperatura, cosa per niente vera per l’EVO.
Gli altri oli vegetali, tipo girasole, hanno punto di fumo molto basso (che nelle cotture delle merendine a livello industriale non è una cosa positiva, viste le temperature raggiunte) e soprattutto irrancidiscono facilmente!
E potrei continuare all’infinito su questo argomento e “difendere” l’olio di palma dalla disinformazione generale. Anche se, ovviamente, come ogni cosa va consumata con moderazione, senza abusi!
Non capisco (o meglio capisco) quest’ostinazione della Ferrero ad affermare che l’olio di palma è meglio degli altro oli anche come salubrità; ci tiene così tanto alla nostra salute da spendere milioni di euro in pubblicità pro-olio palma ? 🙂
Dal momento che i consumatori non vogliono quest’olio tropicale e hanno forti dubbi sulla sua salubrità l’unica soluzione è sostituirlo, quale è il problema ? se, come dicono, non si tratta di una questione puramente commerciale di profitto dove è il problema a sostituirlo ? … al di là delle considerazioni su buono-cattivo…. come dice il proverbio ? attacchino l’asino dove vuole il padrone (il consumatore), Barilla & Co docet
Stever, se e quando i dati di vendita diranno che cambiare per Ferrero sarebbe un vantaggio, allora lo faranno.
Questa generalizzazione “i consumatori non vogliono” lascia il tempo che trova, in quando il “consumatore” è un’entità particolarmente eterogenea.
I prodotti Ferrero con olio di palma hanno venduto meno in questi mesi? Magari sì, ma io non ho dati per sostenerlo…lei?
non posso avere dei dati di minori vendite (quelli se li tengono ben segreti) ma senz’altro ho potuto notare quattro cose a mio modestissimo avviso significative 1) gli scaffali della Nutella mi sono apparsi meno vuoti (meno vendite?) di un tempo rispetto le altre creme 2) forti sconti sullo stesso prodotto che prima non vedevo (non almeno così spesso) per non parlare del nuovo gadget 3) sempre più marche rimarcano di aver tolto (o mai avuto) l’olio di palma (non solo Barilla ma anche ad esempio le gocciole della Pavesi) sono tutte matte o hanno capito che così si vende di più ? 4) tra i conoscenti ed amici pur non subendo opere di convincimento ad abbandonare la Nutella da qualcuno (ognuno è libero di fare quello che crede e soprattutto a nessuno di noi viene nulla in tasca) spontaneamente anche solo a scopo precauzionale hanno incominciato a sostituirla con altre creme fino ad assuefarsi al sapore più deciso delle nocciole (che sono contenute da altre marche in più alte percentuali).
Io, come scritto in altri thread, non sono contraria, ma sostengo che se TUTTI ci accontentassimo di MANGIARE QUELLO CHE C’è facendo riferimento a STAGIONE, nel nostro ORTO, e REPERIBILITà, senza andare a comprare tutto al supermercato e poi lamentarci di quello che c’è dentro… allora SI saremmo persone fisicamente più sane e sicuramente anche più sveglie, tanto da non dover perdere così tanto tempo a parlare di cosa ci fa male o no! 🙂
Sinceramente mi sembra un po’ triste dover continuare questa lotta a un prodotto: la nutella non vi piace più perché c’è il palma? Non mangiatela.
Personalmente ammiro la scelta di Ferrero di andare avanti per questa via: è un modo per rendersi indipendenti dal sistema.
Una cosa che tuttavia non mi piace molto è l’ostinazione con cui IlFattoAlimentare si schiera contro un alimento che, nell’effettivo, non ha ancora avuto riscontri realmente negativi.
Buongiorno Lorena.
Lei ha pienamente ragione quando scrive che ci dovremmo accontentare di più, moderare i consumi e privilegiare alimenti più naturali e meno artefatti.
Ma riguardo all’olio di palma, non credo che si debba semplicemente ignorarlo.
Il fatto è che l’olio di palma, così difeso da Ferrero in questi giorni sui giornali e su Internet, anche tralasciando il discorso della sua nocività sulla salute umana, è comunque un prodotto discutibile, perché causa di decenni di distruzione indiscriminata delle foreste.
Ferrero, guarda caso, quando lo difende a spada, pone l’accento sul fatto che la coltivazione dell’olio di palma ha una resa superiore a quella di altri olii e richiede meno acqua, e che dunque è più conveniente rispetto alla coltivazione, ad esempio, dell’olio di girasole.
Peccato però che nei decenni passati, per raggiungere gli attuali volumi produttivi, siano stati rasi al suolo ettari ed ettari di foreste, i cui costi sociali e naturali non sono certamente a carico di Ferrero.
Dov’era Ferrero, quando dieci anni fa distruggevano la foresta? Mica ha sollevato problemi ambientali, allora! Adesso si è data una bella mano di vernice verde, perché le conviene, ma prima?
Prima stava zitta e non diceva niente! Tanto nemmeno noi sapevamo cosa ci fosse dentro alle sue merendine…
Quando acquistiamo una merendina Ferrero, una parte dei soldi spesi va certamente ai produttori di olio di palma, ovvero va fuori dall’Italia. Se la stessa merendina Ferrero fosse prodotta con olio di girasole italiano, quei soldi rimarrebbero in Italia e contribuirebbero a far funzionare la nostra economia.
E poi Ferrero, in questo momento, sta portando avanti una campagna mediatica a favore dell’olio di palma per proteggere i propri interessi commerciali, ed è giusto allora ribattere a Ferrero, e non stare zitti e subire tutto quello che viene detto, non solo a proposito ma anche a sproposito.
Cordiali saluti.
Per Carlotta, che chiede se ci sono esperti che possono affermare che il grasso di palma fa male, indichiamo due link piuttosto esaustivi per le risposte che sta cercando:
-Il Fatto Alimentare del 18 Ottobre con tutte le analisi e commenti di EFSA: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-glicidolo-esterificato.html
-Altroconsumo con le richieste alle istituzioni sanitarie europee e nazionali, corredate dalle analisi da loro fatte su molti prodotti contenenti il palma, anche per lattanti e bambini: https://www.altroconsumo.it/organizzazione/in-azione/richieste-alle-istituzioni.
Tralascio tutti gli altri commenti tecnologici ed ambientali che sono secondari e soggettivi, rispetto al problema sanitario che va affrontato e risolto prima di ogni altra cosa.
Scusami ma hai linkato due siti che stanno facendo la battaglia all’olio di palma da mesi!? È come chiedere a un romagnolo cosa pensa di un emiliano!! Tu potrei linkare anche io tanti studi e ricerche fatti sul palma e sui grassi tropicali. Ultima quella del British Medical journal. Sono studi che riabilitano e non demonizzano i vari grassi saturi. Che poi i grassi saturi non sono tutti uguali. Quelli del palma non spaventano per niente, quelli del cocco e del palmisto invece… beh non sono così innocui.
Il problema ambientale non è mai secondario né soggettivo. Solo un cieco che si preoccupa esclusivamente del qui e ora, oppure una persona in malafede, affermerebbe coscientemente il contrario.
Jessica non ha compreso che il mio commento era una risposta alle richieste di Carlotta sul problema sanitario dell’olio di palma, che le interessava maggiormente affrontare.
Le ribadisco comunque che l’aspetto sanitario è prioritario, perché la protezione dei lattanti, dei bambini e degli ammalati, è un compito istituzionale nazionale e comunitario e di questo discutiamo.
L’aspetto ambientale ed ecosostenibile è un problema mondiale di lungo e largo respiro e non è una questione di buona o malafede ma di sensibilità individuale, visto che per nostra fortuna non abbiamo piantagioni di palme nella comunità europea.
La nostra attenzione ambientale primaria è verso altre importanti fonti di inquinamento nazionale ed a noi maggiormente vicine ed impattanti, come la qualità dell’aria che respiriamo e l’acqua che beviamo.
Comunque l’attenzione al cibo ed il controllo delle materie prime utilizzate dall’industria alimentare tutta, riducendo le cause dirette del problema di cui discutiamo, è un contributo diretto e concreto al problema ambientale, perché se quasi tutti i produttori hanno smesso di utilizzare questo pessimo grasso tropicale, abbiamo raggiunto un risultato ambientale vero e concreto nel presente, anche per chi subisce direttamente lo scempio ambientale.
Tutto si tiene e niente è isolato dal contesto.
ma pur volendo mettere da parte le questioni di salute sulle quali non c’è ancora accordo; ma VI RENDETE CONTO DELLE DISTRUZIONI AMBIENTALI PROVOCATE DALLE PIANTAGIONI DI PALMA DA OLIO DA PARTE DI AZIENDE SENZA SCRUPOLI?? guardate questi video e poi a chi la Nutella non andrà di traverso sarà davvero privo di qualsiasi scrupolo
davvhttps://www.facebook.com/quartznews/videos/1263812290319137/?pnref=storyero
https://www.youtube.com/watch?v=7UqXA0At640
Fantastici i commenti dei sostenitori del l’olio di palma. Ferrero è passato alla fase 2 del suo piano, far scrivere nei forum ed in questo sito.
Basta. Ormai l’olio ed il grasso di palma sono i primi ingredienti che il consumatore va a cercare leggendo l’etichetta. E fateci caso, tutti adesso leggono le etichette deglutire ingredienti.
Anch’io ho il sospetto che la Ferrero abbia infiltrato su questo sito i suoi emissari per colpire dall’interno. Io non ho mai mangiato surrogato di cioccolato, che decenni fa la Ferrero produceva con grassi idrogenati e non ho mai mangiato, né mangerò, Nutella et similia.
Ferrero mi ha convinto. Il “suo” olio di palma è un toccasana per la salute, compresi la miriade di biscottini per bambini (?).
Ho fatto il giro dei supermercati per acquistare una bottiglia di olio di palma da usare per friggere e condire l’insalata.
Mi hanno risposto che non la troverò mai, da nessuna parte. Ma come? Se è “quasi” un medicinale perché non si trova? L’ho cercata in farmacia, ma mi hanno riso dietro. Mi hanno detto che è trattato solo da “certe” industrie. E che tante si stanno convertendo alla sua abolizione. Quindi, è forse un olio industriale? Ma va?
Abitando in Liguria preferisco l’olio di oliva e non me ne frega niente se certi prodotti costano qualcosa in più rispetto alla Nutella (non sono indispensabili). Quindi, continuerò a consumare la crema della Venchi (lo posso dire?) all’olio di oliva. Molto, molto più buona.
Vivo nel Valdarno (Arezzo/Firenze) abbiamo molti supermercati di generi alimentari, in questi ultimi mesi la Nutella viene venduta sotto costo.
Gli scaffali sono pieni di tale prodotto, ma un’altra crema (Gandola, senza olio di palma) appena messa sugli scaffali, sparisce immediatamente, 400gr. a 099€.
Recentemente sono stato ad Ischia, stessa situazione del Valdarno.
Bene così!
Giovanni
Ma davvero credete che il problema sia l’olio (di qualunque tipo sia!). leggete bene le etichette, il primo ingrediente di tutti i prodotti dolci e’ lo ZUCCHERO! che supera quasi sempre il 50% del prodotto!!!
E intanto il DIABETE e le MALATTIE METABOLICHE se la ridono!!!
Ogni settimana scriviamo un articolo sul problema dell’eccesso di zucchero…
Premesso che la mia glicemia sta bene, sono uno dei fortunati, è meglio olio di palma e zuccheri o solo zuccheri?
Sono sempre stato un goloso consumatore di Nutella, la consumavo a cucchiaiate ed un baratto grande difficilmente passava la settimana. Vista la strenua difesa di Ferrero dell’olio di palma, della Nutella e di tutte le loro merendine ho scelto di eliminare in modo radicale e totalmente TUTTI i prodotti Ferrero. Estremista? Forse, ma sono certo che alla lunga noi consumatori possiamo forzare la mano alla grande industria se scopriamo che quello che ci propinano non è proprio salutare e, una volta toccata nel portafoglio, sono certo che ci ascolterà.
Non entro nel merito sulla salubrità del palma ma da assiduo viaggiatore del sud est asiatico posso testimoniare le devastazioni dei territori. In Malesia e nel Borneo puoi fare centinaia di km senza trovare una coltura differente dal palma. A suo tempo si ignorava l’utilizzo alimentare e la guida locale ne parlava come fonte di olio alimentare (in piccole percentuali ricavate da una precisa parte) ma soprattutto fonte di Bio diesel. Queste coltivazioni pagano un tributo umano non indifferente: i frutti attirano i topi e di conseguenza i cobra che fanno fuori i contadini i quali vengono trovati giorni dopo perché, viste le vastità delle coltivazioni, stanno fuori diversi giorni.
Recentemente a Sumatra ho viaggiato con dei locali impegnati a cercare di salvare la foresta PROTETTA dal continuo disboscamento illegale. La situazione è drammatica. Tanti contadini vengono convinti a togliere alberi della gomma, più compatibili con la fauna, con la palma. Le coltivazioni di palma sono incredibili pompe che prosciugano il suolo e trasformano i fiumi in rigagnoli con pochi palmi di acqua. Gli effetti su foreste pluviali li potete intuire. ..
In ultimo la fauna… gli oranghi salvati dai roghi, curati e rimessi in libertà.. ho condiviso anzi ho dovuto condividere il pranzo in mezzo alla foresta con una femmina e il suo piccolo.. uno o due metri di distanza tant’è che gli passavo in mano l’ananas come se fosse un altro commensale . Chi ha la fortuna di vivere un momento simile non può essere più complice dell’industria del palma…
Scusate per errori e forma ma scrivere con un cellulare non è semplice e avevo piacere di dire la mia
Che c’entra il diabete e le malattie metaboliche con l’olio di palma? Stiamo parlando di olio, non di zucchero.
La Ferrero si affanna a cercare giustificazioni all’olio di palma perchè ha costruito la propria fortuna sulla Nutella; è anche questo il motivo perchè è così restia a cambiare la formula sostituendo il palma con altri oli. Forse è vero che, consumata a dosi moderate, non fa poi così male, però, soprattutto nei bambini, può dare una sorta di “dipendenza”, come il cioccolato; in effetti è molto buona di sapore e spesso non si riesce a controllarsi e se ne assumono quantità importanti … Poi c’è l’equivoco dei “grassi vegetali” che prima venivano dichiarati come tali in quanto non c’era l’obbligo di scrivere altro. Siccome solitamente tutto ciò che è vegetale è meno nocivo di ciò che è di provenienza animale, chi mangiava Nutella era tranquillo e non sapeva di sbagliarsi… Infine, ciò che trovo più insopportabile è la pubblicità che la Ferrero fa ai propri prodotti, che siano Nutella o merendine o snack vari: è una pubblicità sicuramente ingannevole perchè li fa apparire come prodotti sani e genuini che fanno crescere il bambino apportando i giusti nutrienti ecc., quando poi la ricerca dice tutto il contrario: che bisogna evitarli o limitarne fortemente l’assunzione in quanto ricchi di zuccheri raffinati e grassi.
La Ferrero con il 16 % di cacao e oltre il 30% di olio di palma ha sul mercato la Nutella che come gusto è gradevole come avesse 1l 50/60% di cacao. Gusto irraggiungibile con altri tipi di olio pertanto per la Ferrero l’olio di palma è salutare per il gusto e i costi che riesce a mantenere a livelli concorrenziali. Usando altri oli di maggior pregio ne verrebbe a diminuire il gusto e ovviamente nerisentirebbe molto anche la richiesta. Questo è il solo motivo per cui la Ferrero ritiene che l’olio di palma è innocuo per la salute. Mentre per noi consumatori il giudizio è un altro. La Ferrero guarda solo al proprio interesse e non prende in considerazione la salute dei cittadini. Per questo nella mia famiglia abbiamo bandito TUTTI i prodotti della Ferrero dalla nostra lista della spesa. Aggiungo che se anche la Ferrero giudicava l’olio di palma innocuo per la salute gli chiedo perché lo ha tenuto nascosto per decenni a tutti i suoi clienti celendolo dietro la nota dicitura OLIO VEGETALE?