Olio di palma, confronto tra Aidepi e Il Fatto Alimentare alla tv svizzera. Reuters, The Telelegraph, The Verge ricordano il ruolo del nostro sito in questa storia
Olio di palma, confronto tra Aidepi e Il Fatto Alimentare alla tv svizzera. Reuters, The Telelegraph, The Verge ricordano il ruolo del nostro sito in questa storia
Sara Rossi 13 Gennaio 2017Dopo aver difeso strenuamente l’olio di palma, la maggior parte delle aziende alimentari lo stanno sostituendo con altri grassi che hanno un contenuto di saturi nettamente inferiore, perchè? È questa la domanda che la trasmissione svizzera Patti Chiari ha posto ad Aidepi, l’associazione di produttori italiani che riunisce le aziende che realizzano prodotti da forno e a Il Fatto Alimentare, nella puntata andata in onda sulla tv ticinese il 16 dicembre 2016.
Il confronto tra Roberta Russo, in rappresentanza di Aidepi, e Roberto La Pira, direttore del Fatto Alimentare, è stato serrato e molto vivace. Il dibattito ha messo in luce le contraddizioni e il gravissimo ritardo dell’industria alimentare italiana che in troppi casi non ha saputo rispondere in modo adeguato alle richieste di cambiamento dei consumatori. L’aspetto curioso è che è per la prima volta dall’inizio della campagna contro l’invasione dell’olio di palma avviata nel novembre 2014, un programma tv decide di dare spazio al confronto tra i protagonisti della vicenda. Il conduttore del programma Lorenzo Mammone ha anche evidenziato questo aspetto. In Italia le emittenti televisive, a dispetto di ogni logica giornalistica hanno sempre preferito evitare il confronto diretto.
C’è di più, in tre casi i curatori dei programmi hanno sospeso senza alcun motivo plausibile l’invito a partecipare a dibattiti sull’olio tropicale. A riprova di questa anomalia italiana, sulla stampa internazionale abbiamo registrato un comportamento diverso. Oltre alla tv svizzera del Canton Ticino, il Guardian ha dedicato un anno fa un lungo articolo alla battaglia portata avanti da Il Fatto Alimentare. Più di recente il sito inglese dell’agenzia stampa Reuters l’11 gennaio 2017 ha proposto un lungo reportage sulla questione della Ferrero e dell’olio di palma in Italia, riconoscendo a Il Fatto Alimentare un ruolo decisivo nell’informazione on line. Anche il quotidiano inglese The Telegraph ha ripreso in un lungo articolo la vicenda Ferrero, ricordando il ruolo di rilievo avuto nella storia da Il Fatto Alimentare. La stessa cosa hanno fatto The News International, e il quotidiano on line Folha de S.Paulo. The Verge il 15 gennaio 2017 ha pubblicato un articolo su Ferrero e la Nutella raccontando la storia italiana dell’olio di palma e intervistando Il Fatto Alimentare. In Francia la nota è stata rilanciata da l’Edition du soir in questo articolo.
Altri siti che hanno ripreso : Asiaone il 16 gennaio
Il sito canadese The globe and mail il 12 gennaio
Il sito americano Pulse Headlines l’11 gennaio 2017
Il sito americano Business insider l’11 gennaio 2017
Il sito Audioboom l’11 gennaio 2017
Il sito Sibeda
Guarda la puntata “Traditori della palma”
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare
Notizia vecchia, la trasmissione è dell’anno scorso, prima di Natale. Quando l’avevo vista mi sono pure letto i commenti i quali non erano lusinghieri per via del fatto che la trasmissione svizzera era diventata una trasmissione italiana con il solito confronto dove non si capisce nulla perché troppo animato, appunto in stile italiano.
Poi io che ero a conoscenza dei fatti ho compreso i vari passaggi del confronto ma un telespettatore svizzero ha compreso ben poco. Dovevano esserci altri due interlocutori per fare in modo che si capisse la questione in modo pacato, in modo svizzero.
Comunque era inevitabile, dopo tanto ostracismo che si finisse nello scontro verbale alla prima occasione. Quindi La Pira ha fatto bene a ribattere colpo su colpo a una interlocutrice che era lì per sparare cavolate ma ne ha sofferto la trasmissione.
Mi ha comunque fatto piacere vedere rappresentato in TV (all’estero) il punto di vista che ha fatto fare una inversione a U a Barilla.
La resistenza contro ogni ovvio argomento salutistico per l’invasione di questo ingrediente, è la prova chiara ed inequivocabile che ci sono grossi interessi e grandi vantaggi per l’industria alimentare ad usarlo senza farsi tanti scrupoli.
Ai consumatori informati il diritto di giudicare e scegliere chi è degno di fiducia.
L’informazione e la conoscenza è la vera e prima libertà.
L’unico mio italico timore è di cadere dalla padella alla brace: cioè che si sostituisca il meno peggio con il peggio.
Direi che uin articolo di LaPira sui sostituti dell’olio di palma / grasso di cocco non sarebbe male mettendo in luce i pericoli di una sostituzione a cuor leggero e sull’onda dei forconi … Com’è il grasso di Karitè? quali controindicazioni? non è che lo idrogenano pure lui?
Sempre markeing è ….
L’olio di cocco lo usano solo e in parte nei gelati. Nel resto dei prodotti nel 90% dei casi si usa mais, girasole e altri oli di semi, a volte olio di oliva e burro