Il Nutri-Score si evolve. I sette paesi che lo hanno ufficialmente adottato hanno approvato alcune modifiche all’algoritmo usato per il calcolo che sta alla base dell’etichetta a semaforo francese. Queste modifiche avranno un impatto significativo sui bollini assegnati ai vari prodotti. Una su tutte: l’olio extravergine di oliva sale di livello e passa dal bollino giallo al verde. Le novità, contenute in un documento pubblicato il 29 luglio 2022, sono il frutto del lavoro di un comitato scientifico istituto all’inizio del 2021 proprio con lo scopo di rivalutare periodicamente il sistema di etichettatura, alla luce delle raccomandazioni alimentari dei Paesi membri dell’alleanza transnazionale Nutri-Score e delle novità scientifiche in ambito nutrizionale.
Cambia l’algoritmo del Nutri-Score
Il comitato scientifico, composto da esperti di nutrizione e salute pubblica provenienti da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera, ha analizzato dettagliatamente ogni aspetto dell’algoritmo generale, proponendo e testando varie soluzioni per migliorare il sistema e meglio adattarlo alle linee guida dei sette paesi dell’alleanza. Non cambia l’impianto generale: il Nutri-Score continuerà a valutare la qualità nutrizionale di alimenti e bevande su una scala a cinque lettere e cinque colori che va dalla ‘A’ verde scuro alla ‘E’ rossa, considerando sia componenti ‘negative’ (energia, grassi saturi, zuccheri e sale) che ‘positive’ (fibre, proteine, contenuto di frutta e verdura) di un alimento.
Alla fine dei lavori sono state proposte e approvate significative modifiche alle componenti ‘negative’ zuccheri e sale, e a quelle ‘positive’ fibre e proteine. Frutta secca e semi, invece, sono stati spostati dalla categoria ‘frutta e verdura’ a quella degli ‘oli e grassi’ che già comprende gli oli vegetali derivati dalla loro spremitura. Restando nella categoria ‘oli e grassi’, è stato cambiato l’algoritmo specifico, sostituendo il parametro ‘energia’ con ‘energia da grassi saturi’, da limitare nella dieta. Infine, con il nuovo sistema di calcolo, le carni rosse e lavorate potranno ottenere solo due punti ‘positivi’ dalle proteine, perché il loro consumo deve essere ridotto, in linea con le raccomandazioni dell’Oms.
Le principali conseguenze dell’introduzione del nuovo algoritmo
- Oli e grassi vegetali: la classificazione cambia significativamente, con il già citato passaggio degli oli di oliva dalla ‘C’ gialla alla ‘B’ verde, insieme agli oli di canola, noci e altri oli ad elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi;
- Pesce: i punteggi migliorano, in particolare quelli dei pesci grassi, grazie alla revisione del parametro delle proteine;
- Cereali integrali: la distinzione tra prodotti raffinati e integrali migliora, in seguito ai cambiamenti nella componente delle fibre;
- Formaggi: alcuni prodotti a pasta dura e semi-dura con un contenuto moderato di sale ottengono punteggi migliori rispetto al vecchio algoritmo, grazie alle modifiche nel parametro delle proteine;
- Prodotti zuccherati: dolci e prodotti ad elevato contenuto di zucchero come i cereali da colazione sono maggiormente penalizzati dalle modifiche nella componente degli zuccheri;
- Prodotti salati: gli alimenti con quantitativi eccessivi di sale sono più penalizzati dal nuovo algoritmo rispetto a quello vecchio;
- Carni rosse e lavorate: questi alimenti riceveranno punteggi generalmente peggiori rispetto alle carni bianche e al pesce, che secondo le linee guida nutrizionali sono da preferire.
Propositi per il futuro
Gli esperti avrebbero voluto fare anche alcune modifiche che purtroppo, a causa della normativa sulle etichette e della mancanza di definizioni condivise, al momento non possono essere realizzate. Per fare un esempio, i membri del comitato scientifico avrebbero voluto modificare il parametro degli zuccheri, trasformandolo in ‘zuccheri aggiunti’ sulla base delle raccomandazioni dell’Oms di limitarli a non più del 10% delle calorie quotidiane. Per farlo, però, sarebbe necessario cambiare il regolamento europeo 1169/2011 sulle etichette alimentari, inserendo nella dichiarazione nutrizionale anche gli zuccheri aggiunti.
Le modifiche proposte non valgono per le bevande, che hanno un algoritmo specifico, ancora in corso di revisione: il comitato scientifico programma di terminare entro la fine del 2022 il lavoro sulle bevande, con l’inclusione di latte e sostituti vegetali (finora coperti dall’algoritmo generale) e una grande discussione in corso sul posizionamento delle bevande edulcorate artificialmente. Una volta completata anche questa revisione, sarà stabilita la data di entrata in vigore del nuovo sistema di calcolo e sarà lasciato alle aziende un tempo adeguato per l’implementazione. Ma non è finita qui. L’algoritmo del Nutri-Score sarà riesaminato di nuovo fra tre anni, in modo da tenerlo sempre al passo con le conoscenze scientifiche, ha dichiarato Serge Hercberg, esperto di nutrizione e salute pubblica, e ‘padre’ dell’etichetta francese.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Allora il primo algoritmo non era poicosì chiaro e perfetto come è stato decantato su questo sito!
Sembra quindi che le varie critiche da parte di chi non era convinto della sua bontà (me compreso), non fossero del tutto pellegrine…
Mi viene da ridere, cambiano l’algoritmo così fa meno male? Questo è perché il nutriscore si basa su 100gr di prodotto ed è chiaro anche ai ciechi che nessun essere umano a tavolo usi 100 gr di questo prodotto. Un alimento che usato a freddo e in poche quantità fa benissimo, come il parmigiano reggiano ad esempio. Allora reputo più attendibile, come detto in precedenza, quello basato sulla porzione.
Ma la porzione non è uno standard universale che va bene per bambini, ragazzi, uomini e donne, persone obese o magre, persone alte o basse. Ognuno di questi soggetti ha una sua porzione.
Fantastico, con il nuovo algoritmo viene riabilitato l’olio di canola e noi ci illudiamo che la canola sia una pianta da spremere per ottenere l’olio. E’ un olio di colza ultraprocessato e stabilizzato per renderlo commestibile, diffusissimo negli USA. Certo, proprio come l’olio extravergine di oliva.
Non ci siamo.
Ma l’olio di canola o colza non ha controindicazioni particolari, viene usato molto anche in Francia. Tutti gli oli di semi sono stabilizzati come l’olio di canola, anche l’olio di oliva , mentre non lo è l’extravergine.
“Ma l’olio di canola o colza non ha controindicazioni particolari”
Mi mancava solo una valutazione positiva dell’olio di canola…
Ma sapete come viene prodotto e trattato prima di diventare un alimento?
E la battaglia agli alimenti ultraprocessati che fine ha fatto?
Sono confuso…
Il processo di raffinazione dell’olio di canola è simile a quello degli altri oli di semi. Il giudizio del Nutri-Score e di Nova dovrebbero essere uguali.
Mirko alla fine fai come il pollice da 1 3/4 1/2 1/8 e via ma alla fine il cm con poco ti segna tutto. Cosi faresti con la porzione. Piccola piccolina piccolissima ma il grammo con tre numeri ossia 100 che è l’etto come base ti dice tutto. Anche se poi alla fine la porzione si conclude con la grammatura.