
Tra il 2015 e il 2022, nel Regno Unito, Novo Nordisk, l’azienda danese che produce l’Ozempic e il Wegovy e altri farmaci antidiabetici e antiobesità, e che con i suoi introiti ha costretto il governo danese a modificare le stime del Prodotto Interno Lordo nazionale, ha continuato a mettere in atto pratiche commerciali a dir poco discutibili, finanziando decine di associazioni di tutti i tipi senza denunciarlo pubblicamente. E poiché si tratta di un’azienda così importante – la prima, per fatturato, di tutta l’Unione Europea – il danno in termini di fiducia ricade su tutta l’industria farmaceutica e sulla sanità in generale, non solo nel Regno Unito. Per questo è urgente che il sistema dei finanziamenti sia rivisto.
A denunciare (di nuovo) il comportamento non etico del colosso danese è un rapporto di 79 pagine realizzato dai ricercatori delle Università di Bath (Gran Bretagna) e Lund (Svezia) per la Prescription Medicines Code of Practice Authority (PMCPA), l’ente che controlla questi aspetti.
Come ha ricordato il Guardian, nel 2023 l’azienda aveva ammesso presso lo stesso PMCPA non meno di 500 transazioni economiche non denunciate, effettuate verso più di 150 organizzazioni tra il 2020 e il 2022, per un totale di 7,8 milioni di sterline erogate (9,2 milioni di euro) ma, evidentemente, non aveva detto tutta la verità. E ha continuato a non farlo, nonostante la sospensione per due anni dall’Association of the British Pharmaceutical Industry, la Farmindustria inglese decisa allora.
Denaro a pioggia
Nel rapporto attuale sono infatti riportate le prove di altre operazioni di sostegno finanziario a una trentina di organizzazioni di professionisti sanitarie e associazioni di pazienti, non presenti nel primo del PMCPA, per un totale di ulteriori 635.000 sterline stanziate in due anni (circa 754.000 euro). Tra gli interventi scoperti vi sono la donazione di 183.000 sterline (217.000 euro) ad associazioni che insegnano a perdere peso in partnership con varie catene di farmacie come Lloyds e Boot’s, il finanziamento di webinar per medici, il sostegno a vari enti no profit, oltre all’erogazione di più di 338.000 sterline (400.000 euro) a un’associazione per la lotta globale all’obesità.

Il tutto, guarda caso, mentre partiva il lancio dei nuovi antiobesità sul mercato britannico. Ed è arrivato dopo altre denunce simili e complementari, tra le quali quella dell’Observer che aveva portato alla luce il finanziamento ad alcuni esperti, finalizzato specificamente a ottenere una buona pubblicistica sui media, e quelle dello stesso Guardian sulle erogazioni alle farmacie e ad alcuni servizi sanitari pubblici antiobesità.
Tuttavia, proprio dal momento che le inchieste interne del PMCPA sono tuttora in corso, per il momento non sono state emanate ulteriori sanzioni, in attesa di un pronunciamento che comprenda tutti i dati raccolti finora.
I commenti
La pubblicazione del nuovo rapporto ha suscitato molti commenti negativi, per la spregiudicatezza mostrata da un’azienda i cui guadagni sono impressionanti, ma che, evidentemente, cerca ulteriori margini di profitto, non disdegnando, a tale scopo, di esercitare pressioni economiche su tutti coloro che si occupano di obesità.
Nello specifico, poi, la vicenda mette in discussione questo genere di pratiche, già viste molte altre volte, che sembrano resistere a ogni tentativo di trasparenza. Nel Regno Unito non c’è un obbligo legale di denunciare i finanziamenti, ma (quasi tutte) le aziende firmano volontariamente un impegno a farlo tramite un protocollo chiamato Disclosure UK, le cui violazioni sono analizzate dal PMCPA. Quest’ultima può imporre pubbliche censure e sanzioni, può chiedere che siano pubblicati i dati corretti e deferisce comunque tutto alla Farmindustria locale, che può decretare la sospensione o l’espulsione di un membro per comportamenti non etici come, appunto, già avvenuto a Novo Nordisk.
In tutta evidenza, però, questo sistema, basato sulla buona volontà, non funziona, ed è urgente correggerlo. Secondo Piotr Ozieranski, uno degli autori del rapporto, dell’Università di Bath, è indispensabile creare un database accessibile al pubblico, in cui le aziende siano obbligate per legge a inserire ogni finanziamento, e prevedere sanzioni serie per le violazioni.
Ombre su Novo Nordisk
Infine, c’è un risvolto non secondario, che riguarda specificamente questi farmaci. Le pratiche denunciate gettano infatti più di un’ombra sui continui successi decantati per queste molecole, che stanno rivoluzionando la farmacologia. Visto quanto emerso (e qualcosa di molto simile era stati denunciato anche per il mercato statunitense), la domanda è: fino a che punto ci si può fidare di un’azienda del genere? L’efficacia di una terapia deve essere valutata con obiettività, in base ai dati scientifici, e non alla pubblicità di qualche sostenitore entusiasta, forse diventato tale grazie a un opportuno stimolo economico.
© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos.com
Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.
Dona ora
Giornalista scientifica
è sempre la solita storia, più si è colossi nei mercati nazionali ed internazionali, più si agisce per promuovere i propri prodotti. la legalità in tali meccanismi è solo un’opzione…
Da quando c’è il mondo aggiungerei
Ecco perchè “piccolo è brutto” e “grande è bello”. Perchè, nel secondo caso, il potere che deriva dalla forza economica e finanziaria dell’impresa (spesso multinazionale) permette di influenzare la politica per le leggi, la giustizia per le sentenze, l’informazione per la veridicità delle notizie, le scelte del mondo professionale di riferimento e, in ultima analisi, la popolazione utente.
Cosa dire del fatto che Ozempic ,farmaco rimborsato SSN per il diabete è di difficilissimo reperimento mentre Wegowy farmaco a pagamento per l’ obesità è sempre disponibile?la molecola (semglutide) è esattamente la stessa..
C’è da dire che la Novo oltre a dare lavoro a cittadini in tutta Europa finanzia ricerca pubblica e sviluppo per una quota che va oltre il 50% del fatturato.
A discapito di terapie nutrizionali più performanti e veritiere . Queste molecole hanno una performance di riduzione del peso del 10%, quella che arrivera della Lilly sarà già del 30% . Questa campagna denigratoria dunque è già pilotata dal nuovo lancio della concorrenza . Comunque diete chetogeniche qualificate danno risultati maggiori ma pochi nutrizionisti sanno veramente farle. Meglio la pillola più facile e poi i medici ci hanno guadagnato tanti ma proprio tanti soldi . Ma facciamo finta sempre di non saperlo .
C’è da capire esattamente in che tipo di ricerche sono investiti quei soldi, posto che nessuno di questi soggetti fa niente se non c’è un tornaconto…
Duro esercizio di pensiero, comprendere il come può giovare una ricerca pubblica finanziata da un ente privato.
In linea teorica, il privato finanzia il pubblico laddove abbia una certa sicurezza di recuperare il finanziamento con una corrispondente congrua committenza.
La valutazione dei farmaci si vede dal risultato il resto se non si hanno prove documentate è solo aria fritta
Mi e stato prescritto dalle diabetologhe osp.Rybelsus,3/7/14..tutti i farmaci precedenti mi sono stati tolti(obsoleti) Rybelsus,mi provoca(per ora) grossi disturbi ,stomaco,inappetenza,visione alterata.Faro’analisi e le portero’loro.Non vi nascondo,di aver avuto impressione sulla forzatura ad assumere Rybelsus.mi sento una cavia.Vi ringrazio x aver messo il caso sotto i riflettori….ne va’della salute dei pazienti diabetici.
Speriamo che gli organismi regolatori della UK siano indipendenti ed efficaci. Mi trovo restio a dare fiducia ad un paese che ha uno dei più grandi mercati finanziari del mondo (la City), gente che guadagna tanto sulla “fuffa”, e che dispone senza tanta vergogna di vari stati paradisi fiscali offshore.
questo articolo fotografa lo stato delle cose.un problema che coinvolge la produzione scientifica delle pubblicazioni e il marketing.purtroppo non si riesce a debellare perché a seconda delle circostanze ,dei ruoli,e degli interessi si sceglie di etichettare tra “istituzionali”e “complottisti”.
Ricordo, tra il 2016 e il 2018 proprio a cavallo del decreto convertito poi nella famigerata Legge “Lorenzin”, la GSK attuava (certamente in Abruzzo, verosimilmente in tutta Italia) una strategia del tutto analoga. Negli ospedali (locali dei CUP, sale convegni, hall, sportelli URP), nei centri vaccinali, negli studi di pediatri e ginecologi, addirittura ricordo la targa all’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale a L’Aquila. La GSK finanziava la qualunque. In tempi più recenti alcuni colossi hanno affinato la pratica bypassando il pubblico per dialogare direttamente con gli enti governativi, per cui risulta più complesso identificare l’entità e la diffusione di queste “sponsorizzazioni”.
Non sorprende adesso tanta spregiudicatezza, Novo Nordisk è forse solo più audace ed ottimista, c’è un ragionevole margine per intuire che a questi livelli sia normalmente prevista in bilancio una voce di spesa assimilabile a “accantonamento fondi per sanzioni”.
Grazie per la vostra immane opera di divulgazione ❤️
Complimenti per il servizio su Novo Nordisk, azienda danese dalle molte ombre. Forse me lo sono perso, pubblicate cortesemente un vostro articolo sull’azienda Teva?
In un articolo precedente si parlava dell’influenza delle lobby, sulla salute, la novo nordirk ne è l’esempio più eclatante dell’influenza che esercitano e la schiacciante pressione economica lobbista che vuole detenere il monopolio del mercato della salute senza nessun scrupolo e una sfrontata leadership nel mercato farmacologico.
Vi giuro, lo sapevo che andava così da quando anni fa sentii che i ragazzini diabetici usavano i farmaci del diabete per togliere peso.