Le notizie dal mondo di questa settimana arrivano da: Inghilterra, Fao e Stati Uniti.
Un’inchiesta condotta dalla Fao evidenzia come negli ultimi anni siano aumentati i casi di mangimi e derrate alimentari bloccati alle frontiere in tutto il mondo, perché contenenti tracce di prodotti transgenici non dichiarati. Su 193 Paesi aderenti all’organizzazione dell’Onu su cibo e agricoltura, quelli che hanno risposto al questionario della Fao sono stati 75, tra cui l’Italia, e 37 di questi hanno dichiarato di non avere risorse e laboratori in grado di condurre questo tipo di analisi. Continua a leggere l’articolo.
Pubblicata la proposta di principi e criteri per produrre carne bovina sostenibile
Due mesi fa, McDonald’s ha annunciato che dal 2016 inizierà a utilizzare carne bovina sostenibile, con l’obiettivo di acquistare, in un futuro non ben definito, tutta la carne con queste caratteristiche. Cosa si dovesse intendere per bovino sostenibile rimaneva un mistero, che avrebbe dovuto essere svelato dai principi guida per gli allevatori e i trasformatori della carne bovina sostenibile, in via di elaborazione da parte della Global Roundtable for Sustainable Beef, costituita nel 2011, a cui partecipano anche aziende di allevatori e associazioni ambientaliste, come il Wwf. Continua a leggere l’articolo.
In Gran Bretagna, bambini bombardati da spot di junk food tra le otto e le nove di sera
In Gran Bretagna, nella fascia televisiva di maggior ascolto familiare e di più alta presenza di bambini davanti allo schermo, quella tra le 20 e le 21, i piccoli telespettatori sono bombardati da spot vietati nei programmi a loro specificamente dedicati. Un quarto delle pubblicità riguarda prodotti alimentari e almeno undici spot l’ora promuovono cibi non salutari da parte di supermarket, catene di fast food, produttori di cioccolato e dolciumi. Continua a leggere l’articolo.
Negli Stati Uniti, l’11% di chi va al Pronto soccorso per consumo di energy drink viene ricoverato in ospedale
Nel 2011, 20.783 persone dai dodici anni in su si sono rivolte al Pronto soccorso dopo aver bevuto energy drink, per problemi legati all’alto contenuto di caffeina, e l’11% è stato ricoverato in ospedale. Più precisamente, è stato ricoverato il 12% delle 12.131 persone che avevano consumato solo energy drink e l’8% delle 8.652 persone che avevano associato alcol o droghe alla bibita. Continua a leggere l’articolo.
Secondo una ricerca dell’Università di Cambridge, limitare la proliferazione dei negozi di take away potrebbe contribuire a ridurre l’obesità
In Gran Bretagna, nell’ultimo decennio, la spesa per cibi consumati fuori casa è aumentata del 29%. Contestualmente, sono proliferati i takeaway e i negozi che vendono cibi caldi. Alcuni studi hanno cercato di verificare se l’esposizione ai negozi di cibi pronti ha un’influenza sulla dieta e il peso corporeo, ma l’attenzione degli studiosi si era sinora concentrata sulle zone residenziali, con risultati non significativi.Continua a leggere l’articolo.
Beniamino Bonardi
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redazione Il Fatto Alimentare