In Germania è stata avviata una ricerca franco-tedesca, che terminerà nell’agosto 2017, per studiare gli effetti e l’eventuale tossicità dei nanomateriali presenti nei prodotti alimentari, sul corpo umano, in particolare sul fegato e l’intestino.
Lo studio, chiamato “SolNanoTox”, è condotto dal tedesco Federal Institute for Risk Assessment (BfR) e dall’istituto francese per la sicurezza alimentare Anses, entrambi enti di ricerca governativi. La ricerca prevede test in vitro, analisi di campioni biologici per verificare l’eventuale accumulo di nanomateriali e utilizzo della spettrometria di massa, per scoprire se le nanoparticelle alterano la struttura di biomolecole, ad esempio quella dei lipidi della membrana cellulare. A seguire ci sarà la sperimentazione sugli animali.
Non essendo possibile testare le proprietà tossiche dei singoli nanomateriali, a causa del loro gran numero, la ricerca ne ha selezionati due, in base alla loro solubilità: il biossido di titanio, insolubile, e l’alluminio, che ha un certo grado di solubilità. La ricerca intende verificare se il grado di solubilità influenza la distribuzione dei nanomateriali nel corpo, il loro eventuale accumulo in alcuni organi e la possibilità di un effetto tossico.
Beniamino Bonardi
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