Al momento della colazione, chi vuole evitare biscotti e cornetti, per una scelta più salutare, spesso consuma yogurt, latte o bevande vegetali, arricchite con cereali, in una delle loro innumerevoli varianti. Possiamo individuare due grandi gruppi: i corn flakes, croccanti ‘scagliette’ a base principalmente di mais (ne abbiamo parlato qui), e i muesli, miscele in cui predominano i fiocchi d’avena, con frutta secca (noci, nocciole, mandorle) ed essiccata (uva sultanina, pezzetti di mela), semi e/o cioccolato. La sua prima versione, il ‘bircher muesli’, ideato all’inizio del XX secolo, prevedeva fiocchi d’avena schiacciati, ammollati in acqua, mela grattugiata, latte condensato, zucchero, succo di limone e noci. Oggi si trovano in commercio muesli simili all’originale, a base di fiocchi di avena al naturale, oppure prodotti croccanti, e in questo caso si parla anche di granola: una base di fiocchi d’avena addizionati con zucchero e grassi e tostati, a formare degli aggregati croccanti, cui sono aggiunti come nel primo caso frutta, semi o altro. Abbiamo fatto un confronto fra alcune tipologie, distinguendo due categorie: muesli classico e croccante.
I prodotti del primo tipo, sugli scaffali dei supermercati, occupano molto meno spazio di quelli croccanti, perché sono meno dolci e golosi, ma per lo stesso motivo sono preferiti da chi cerca una colazione più ‘naturale’. Abbiamo confrontato il muesli ai frutti di bosco Fuchs, quello alla frutta Coop Vivi Verde, il muesli alle more di gelso Conad Verso Natura e quello con frutta a marchio Crownfield (Lidl). I prodotti Coop e Conad sono da agricoltura biologica, gli altri due convenzionali. Gli ingredienti, in tutti i casi, sono fiocchi d’avena, spesso insieme ad altri cereali, come farro, orzo o frumento, e frutta secca o essiccata, come uva sultanina, mirtilli rossi (cranberries), pezzetti di mela, noci e nocciole. Dal punto di vista nutrizionale sono molto simili: 100 g forniscono circa 360 kcal, e contengono solo 6-7 g di grassi, con i saturi intorno all’1%, mentre gli zuccheri vanno dall’11 al 23%; il sale è sempre a livelli molto bassi e tutti forniscono un’ottima quantità di fibre (6-11%). Si tratta quindi di prodotti interessanti dal punto di vista nutrizionale e se calcoliamo il Nutri-Score (sistema francese che classifica gli alimenti in base alle caratteristiche nutrizionali, da A, per quelli più bilanciati ad E per quelli meno salutari) a tutti viene attribuita una A verde.
Le cose cambiano con i muesli croccanti, che troviamo in un gran numero di varianti, sia ‘firmati’ sia con i marchi dei supermercati. Abbiamo considerato, per un confronto, i prodotti Kellogg’s Extra Original, Kellogg’s Extra con nocciole caramellate, la granola W.K. Kellogg senza zuccheri aggiunti, quella Nestlé Fitness con mirtilli rossi, il muesli croccante biologico Coop, quello Conad con pezzetti di frutta e quello con cioccolato a marchio Fuchs. Il primo ingrediente è dato sempre da fiocchi d’avena o di cereali misti, spesso integrali, seguiti in molti casi dallo zucchero, poi olio (di girasole, di palma o di colza), farina, melassa o sciroppo di glucosio, e frutta secca. L’elenco degli ingredienti si allunga rispetto ai muesli classici e in certi casi comprende anche emulsionanti e aromi. 100 g forniscono da 430 a 490 kcal, i grassi si attestano fra il 14 e il 22% e la quota di saturi varia notevolmente: da 1,8%, nella granola Nestlé Fitness, a 9-11% nei prodotti Kellogg’s Extra, per la presenza di olio di palma. Gli zuccheri variano da 12 g per 100 g nel prodotto W.K. Kellogg senza zuccheri aggiunti, a 31 g nel muesli alla frutta Conad. Le fibre sono presenti sempre in buona quantità e il sale è sempre ridotto. La differenza fra un prodotto e l’altro è data dalla presenza più o meno abbondante di grassi e zuccheri, per questo calcolando il Nutri-Score si ottengono valutazioni diverse: una A solo per il muesli W.K. Kellogg senza zuccheri aggiunti, C per la granola Nestlé Fitness e il muesli croccante alla frutta Coop, infine D per i due prodotti Kellogg’s Extra, il Conad e quello a marchio Fuchs.
Venendo ai prezzi, non possiamo fare a meno di notare notevoli differenze: per il muesli classico si va dai poco più di 2,5 €/kg del prodotto Lidl (proposto in busta da 1 kg) ai 10,5 €/kg per il muesli Fuchs, e per quello biologico a marchio Conad, mentre il muesli bio Coop costa circa 7,3 €/kg. Anche considerando che i prodotti certificati bio sono mediamente più cari dei convenzionali, le differenze fra prezzo minimo e massimo non sono facili da comprendere, e lo stesso vale per i muesli croccanti. Quelli dei marchi noti costano circa 8-10 €/kg; si spendono 5,3 €/kg per la granola a marchio Conad e poco più di 7 per quella a marchio Coop, che è anche l’unico prodotto a marchio bio considerato nella categoria ‘croccante’, più di 11 €/kg per il prodotto Fuchs al cioccolato.
Se vogliamo una colazione salutare, i muesli più semplici sono in generale preferibili, mentre quelli croccanti, soprattutto se arricchiti con cioccolato o frutta secca caramellata, non sembrano particolarmente salutari. Teniamo conto anche del fatto che la porzione di riferimento indicata dai produttori è pari a circa 40-45 g, mentre quella raccomandata dalle Linee guida per una sana alimentazione 2018 è pari a 30 g (sia per i corn flakes che per i muesli). Considerando anche i prezzi, le differenze fra un prodotto e l’altro sono notevoli, è importante quindi, come sempre, leggere le etichette.
(*)I prezzi sono stati rilevati sui siti delle catene e sulle principali piattaforme di vendita online.
(**)L’app Yuka permette di valutare un prodotto facendo la scansione del codice a barre. La valutazione, espressa in centesimi, tiene conto sia degli aspetti nutrizionali che degli additivi utilizzati.
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
l’ideale, secondo me, sarebbe di mescolare vari tipi di cereali, cercando contenuti vari, bio, a bassa quantità di zuccheri, sale e grassi saturi ed, infine, con un buon tasso proteico.