coronavirus

E’ stato pubblicato il quinto Rapporto redatto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto superiore di sanità (Iss) con l’analisi della mortalità dell’anno 2020 per il complesso dei decessi e per il sottoinsieme dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti. Il documento fa, inoltre, il punto sulle principali caratteristiche dell’epidemia e i loro effetti sulla mortalità totale, distinguendo tra la prima ondata epidemica (febbraio-maggio 2020) e la seconda (ottobre-gennaio 2021).

In tale valutazione occorre tener conto che nei mesi di gennaio e febbraio 2020 i decessi per il complesso delle cause sono stati inferiori di circa 7.600 unità a quelli della media dello stesso bimestre del 2015-2019 e che i primi decessi di persone positive al Covid-19 risalgono all’ultima settimana di febbraio. Pertanto, volendo stimare l’impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale, è più appropriato considerare l’eccesso di mortalità verificatosi tra marzo e dicembre 2020. In questo periodo si sono osservati 108.178 decessi in più rispetto alla media dello stesso periodo degli anni 2015-2019 (21% di eccesso).

Guardando alle classi di età, il contributo più rilevante all’eccesso dei decessi dell’anno 2020, rispetto alla media degli anni 2015-2019, è dovuto all’incremento delle morti della popolazione con 80 anni e più che spiega il 76,3% dell’eccesso di mortalità complessivo; in totale sono decedute nel 2020, 486.255 persone di 80 anni e oltre (76.708 in più rispetto al quinquennio precedente).

Dall’inizio dell’epidemia e fino al 31 dicembre 2020 il contributo dei decessi Covid-19 alla mortalità per il complesso delle cause è stato, a livello medio nazionale, del 10,2%, con differenze fra le varie ripartizioni geografiche (14,5% del Nord, al 6,8% del Centro e al 5,2% del Mezzogiorno).

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Roberto
Roberto
8 Aprile 2021 17:34

Non è nulla il contributo dei decessi per il Covid-19 confrontato a quanto avvenuto un secolo fa con la così detta “spagnola”, frutto della prima guerra mondiale con 40.000.000 di morti. In ogni modo non c’è motivo per non preoccuparsi e per prendere alla leggera l’attuale “regalo”, come lo fu la “spagnola”, di un sistema.