In Lombardia e in Toscana, quando si esce di casa, è obbligatorio girare con la mascherina o con una sciarpa per coprire naso e bocca, ma le polemiche sono tante. Molti si chiedono quale sia la reale utilità di questa misura che può risultare valida negli spazi chiusi e in prossimità di altre persone. Qualche dubbio esiste quando si cammina all’aperto in una città quasi deserta, anche perché sembra non ci siano evidenze  scientifiche. Bisogna poi considerare che le mascherine scarseggiano e in molti fanno fatica a trovarle (anche il personale sanitario).

Il parere di Antonello Paparella

Abbiamo chiesto un parere ad Antonello Paparella, microbiologo alimentare dell’Università di Teramo. “Oggi la stampa di tutto il mondo ha ripreso la notizia di un lavoro pubblicato il 3 aprile su Nature Medicine, riguardante l’efficacia delle mascherine chirurgiche nei confronti dei coronavirus, virus influenza e rhinovirus. I ricercatori, Nancy Leung et al. dell’Università di Hong Kong, non hanno lavorato su Sars-CoV-2 ma su altri coronavirus umani.

“I risultati – continua Paparella – sono comunque interessanti, anche se bisogna aspettare l’estensione della ricerca a Sars-CoV-2 per trarre delle conclusioni. Dai dati sperimentali prodotti, gli autori concludono che:

  1. I coronavirus studiati possono essere trasmessi non soltanto attraverso droplets prodotte con la tosse ma anche semplicemente respirando l’aria espirata;
  2. È stata osservata presenza di RNA virale sia nelle droplets sia nell’aria espirata anche in un piccolo numero di pazienti asintomatici o paucisintomatici (che presentano sintomatologia lieve);
  3. Ancora una volta, presenza di RNA virale non vuol dire infettività e gli autori non hanno esaminato questo aspetto;
  4. La mascherina chirurgica è efficace nel ridurre la trasmissione da soggetto positivo ai coronavirus studiati, riducendo la carica virale sia nelle droplets sia nell’aria espirata.”
mascherine
Le mascherine chirurgiche sono vendute a circa 2 €, quelle FPP2 a quasi 10 euro e quelle FPP3 a 35 euro.

“Gli autori – conclude Paparella – ipotizzano che se soggetti positivi indossano correttamente la mascherina chirurgica, occorre un tempo più lungo (a distanza ravvicinata) perché l’infezione possa essere trasmessa a soggetti sani.”

L’indagine di Altroconsumo sulle mascherine

Un altro problema riguarda la disponibilità delle mascherine che non si trovano e sono vendute a prezzi esagerati. Altroconsumo ha fatto un’indagine sulla difficoltà di approvvigionamento e sui costi. La rivista ha contattato 122 tra farmacie e parafarmacie di otto città italiane: Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma, per conoscere disponibilità del presidio medico. La città che ne esce meglio è Padova che sembra non avere problemi di rifornimento, come invece si rileva a Roma e Palermo dove i dispositivi sono introvabili. A Milano una farmacia su due ne è priva, dato analogo al resto d’Italia in cui si non ci sono mascherine nel 43% dei punti vendita.

Per quanto riguarda i tipi disponibili, la rivista ha accertato che si tratta quasi sempre dei dispositivi chirurgici o similchirurgici (cioè di mascherine che proteggono gli altri dai noi e non viceversa) oppure di quelle in carta, cotone, lavabili, a tre strati. Quelle dotati di filtro FPP2 e FPP3 sono quasi introvabili.

Anche sui prezzi non c’è accordo. Oltre ai casi di speculazione già noti alla cronaca, di cui si occuperanno le autorità, Altroconsumo registra listini medi molto elevati: le mascherine chirurgiche sono vendute a circa 2 euro al pezzo, quelle FPP2 a quasi 10 euro e quelle FPP3 (trovata in un solo punto vendita) a 35 euro.

© Riproduzione riservata

Siamo un sito di giornalisti indipendenti senza un editore e senza conflitti di interesse. Da 13 anni ci occupiamo di alimenti, etichette, nutrizione, prezzi, allerte e sicurezza. L'accesso al sito è gratuito. Non accettiamo pubblicità di junk food, acqua minerale, bibite zuccherate, integratori, diete. Sostienici anche tu, basta un minuto.

Dona ora

0 0 voti
Vota
5 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Maria
Maria
7 Aprile 2020 08:58

A Roma mascherina simile chirurgica , unico velo tessuto non tessuto, NON presidio medico chirurgico, zona Tintoretto ballarin, farmacia e parafarmacia, al prezzo di 7,50 e 5,50 cadauna!!

Pier Danio Forni
7 Aprile 2020 10:40
toni
toni
7 Aprile 2020 13:27

Anche qui bisogna SAPER leggere. Cito dall’articolo: “Gli autori – conclude Paparella – ipotizzano che se soggetti positivi indossano correttamente la mascherina chirurgica, occorre un tempo più lungo (a distanza ravvicinata) perchè l’infezione possa essere trasmessa a soggetti sani.”

La mascherina va indossata da soggetti positivi per proteggere gli altri!!!
Si parte dal principio che noi TUTTI possiamo essere positivi e QUANDO ENTRIAMO IN CONTATTO CON GLI ALTRI, DOBBIAMO INDOSSARE LA MASCHERINA per non contagiare gli altri!

Non ha senso indossare mascherine quando si va in giro all’aria aperta a distanza di sicurezza (cioè quando non respiriamo l’aria espirata!!). Le mascherine FPP2 e FPP3 NON PROTEGGONO le altre persone dal contagio, ma SOLO noi stessi, in quanto il dispositivo davanti é una valvola libera VERSO l’esterno, perciò non filtrano droplets o aria che ESpiriamo. Sono pensate unicamente per filtrare l’aria che INspiriamo ed hanno, perciò, senso per le persone che SICURAMENTE non sono positive al virus (per analisi virologica o immunità acquisita) e cioè gli operatori sanitari, che sono costretti ad avere contatto con persone potenzialmente o sicuramente positive.
Tanto per chiarezza.

Maria
Maria
Reply to  toni
29 Aprile 2020 19:23

Visto che siamo tutti dei potenziali malati, dovrebbero essere obbligatorie per tutti le mascherine chirurgiche, e vietare quelle con i filtri, anche multando coloro che le ostentano con arrogante spavalderia!!!

Maria
Maria
14 Aprile 2020 13:09

Vista la carenza di mascherine e, da quello che è stato detto, hanno un’efficacia di circa 8h, non sarebbe il caso di disinfettare quella che si ha in modo tale da poterla riutilizzare ogni volta che serve?