Mac and cheese, american style macaroni pasta with cheesy sauceGli astronauti che arriveranno su Marte, così come i soldati impegnati in lunghe missioni, potranno gustare un piatto di mac and cheese preparato tre anni prima e conservato a temperatura ambiente. Il “miracolo” è possibile da grazie a un particolare tipo di sterilizzazione e a un innovativo imballaggio inventato dai ricercatori della Washington University. Ne dà notizia Food and Bioprocess Technology, che illustra le caratteristiche del processo e, soprattutto, di un materiale composito che potrebbe cambiare la shelf-life, cioè la durata dei prodotti confezionati, anche sulla Terra ben prima dell’arrivo degli astronauti sul pianeta rosso.

Il limite principale alla conservazione del cibo è la presenza di aria, vapore e acqua, che permettono ai batteri  presenti di riprodursi a spese del cibo. I materiali utilizzati per il confezionamento oggi (a parte le lattine di metallo) consentono di rallentare questi processi per alcuni mesi, in genere non più di 12, ma non riescono ad andare oltre, se non intervengono le basse temperature.

mac and cheese
Alcuni ricercatori hanno creato un packaging che triplica la shelf-life del mac and cheese

Per mettere a punto il nuovo sistema di conservazione i ricercatori hanno prima sterilizzato i ‘macaroni’ al formaggio (tipica variante americana della pasta)  con un procedimento basato sulle microonde, chiamato appunto microwave-assisted thermal sterilization (MATS). Dopo avere abbattuto drasticamente la carica batterica, hanno inventato un nuovo tipo di pellicola spessa pochi millesimi di millimetro e ricoperta di uno strato di ossidi di alcuni metalli per ritardare ulteriormente i processi di degradazione. Gli alimenti così confezionati sono stati messi in un incubatore a 37°C per sei mesi, simulando in questo modo le condizioni di viaggio dei tre anni necessari per andare  Marte. Dopo 180 giorni i ricercatori hanno assaggiato e scoperto che i maccheroni al formaggio erano del tutto simili, se non identici, dal punto di vista organolettico e batteriologico, a quando li avevano confezionati.

Il viaggio per Marte dovrebbe durare nove mesi (che diventano quindi 18 con il ritorno), ma la Nasa ha fissato l’obbiettivo di cinque anni per la conservazione degli alimenti, perché considera anche una permanenza di oltre un anno (500 giorni) in orbita marziana o sul pianeta, tenendo conto del margine di sicurezza. Per il momento è necessario migliorare ulteriormente le condizioni di conservazione, ma i cinque anni non sembrano lontani, e sono già in programma test sulla Stazione spaziale internazionale con altre ricette. 

Nel frattempo l’esercito americano potrebbero migliorare i pasti pronti in dotazione ai soldati (chiamati meals ready to eat e distribuiti durante le missioni all’estero) inserendo qualche porzione di macaroni al formaggio. E contribuire a ridurre lo spreco di cibo sulla Terra, allungando la scadenza degli alimenti pronti, oltretutto senza necessità di congelare e quindi di consumare molta energia elettrica.

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Diego Martelletto
8 Ottobre 2019 08:36

Molto interessante questo articolo! Trovo sia fantastico come si stiano facendo così tanti bei passi avanti anche su questo fronte della shelf-life. Tuttavia temo sia stato omesso un dettaglio non poco irrilevante (dati anche gli ultimi decenni in corso). Come si smaltisce o ricicla un nuovo tipo di pellicola spessa pochi millesimi di millimetro e ricoperta di uno strato di ossidi di alcuni metalli?
Forse, per chi è più esperto in materia di me, la domanda potrebbe apparire retorica, ma sono certo che saprete anche stavolta far luce su questo dubbio.
Vi ringrazio già fin d’ora e vi auguro un buon lavoro

Alberto Colombo
Alberto Colombo
Reply to  Diego Martelletto
17 Ottobre 2019 16:03

un noto produttore di imballaggi ha messo sul mercato già da anni una struttura PLA//SiOx//PLA
il PolyLacticAcid si biodegrada, il trattamento superficiale (ossidi di silicio a stechiometria non definita) si trasforma in ossido di silicio, cioè sabbia

il vantaggio dell’SiOx, rispetto alla metallizzazione (Al), che è il metodo più semplice per conferire caratteristiche barriera ad un film plastico (anche alla carta!), è di essere trasparente

lo svantaggio dei trattamenti superficiali (AL, SiOx, AlOx, …..) è di essere estremamente fragili, cioè basta l’handling per rovinare la superficie (microfori)

Diego Martelletto
Reply to  Diego Martelletto
21 Ottobre 2019 17:26

La ringrazio per questa informazione!