Nella settimana n°3 del 2015 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) sono state 22 (4 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco dei prodotti distribuiti in Italia questa settimana non comprende nessun caso di bevande o alimenti oggetto di allerta.
Nella lista delle informative sui prodotti diffusi in Italia che non implicano un intervento urgente troviamo: Listeria monocytogenes in un lotto di salmone affumicato proveniente dalla Polonia; presenza di dna di ruminanti in mangimi completi per trote dall’Italia (distribuiti in Bosnia ed Erzegovina, Grecia e Italia).
Tra i lotti respinti alle frontiere l’Italia segnala due tipi di prodotti: livello di migrazione globale troppo alto da articoli per il taglio delle verdure, provenienti dalla Cina; allerta per eccesso di mercurio in pesce spada congelato dalla Spagna.
Valeria Nardi
© Riproduzione riservata
Foto: iStockphoto.com
Le donazioni a Il Fatto Alimentare si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Oppure con un bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
Giornalista pubblicista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Mi chiedo sempre come poter sapere se uno di questi alimenti ritirati non sia uno di quelli che abbiamo già’ in casa, comprati tempo prima e del quale ignorano la pericolosità’? Perche’ non ci dite le marche e fate i nomi? Mi sembrerebbe molto più’ responsabile da parte vostra, visto che le allerte sono a vantaggio di noi consumatori.
Gentile Valentina, Il Fatto Alimentare è pienamente d’accordo con Lei. Ma il Rasff “Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi” è una struttura coordinata a livello europeo. Molti Stati pubblicano i nomi delle marche i cui lotti sono oggetto di ritiro, richiamo o allerta. L’Italia non è tra questi; cioè neanche a noi è dato sapere di che prodotti si tratta. Abbiamo chiesto più volte alle catene di supermercati e al Ministero che questi dati fossero resi pubblici. La nostra intenzione non è di allarmare, ma di creare consapevolezza nei consumatori: anche facendo conoscere il rasff, le tipologie di alimenti, e i motivi di richiamo, si può aumentare la conoscenza del sistema di sicurezza alimentare europeo e italiano. Quando sappiamo le marche e i lotti, pubblichiamo tutto.
Qualche anno fa esisteva sul web un link sul portale della Dogana del Porto di Venezia…mi pare… simile ma più semplice e chiaro dove erano allineate tutte le lettere dell’alfabeto sulle quali cliccare. Ad esempio cliccando sulla A si leggevano tutte le merci bloccate in frontiera il cui nome iniziava con la A. Lessi quindi che molte volte( era un elenco storico) in frontiera si erano bloccate alghe secche provenienti dal Giappone per eccesso di arsenico (cancerogeno) e l’importatore, che era leggibile, era una famoso distributore di alghe nei negozi di alimenti bio. Ovviamente non ho mai avuto il coraggio di finire di mangiare le alghe che avevo in casa. Drammatico era invece cliccare F , sconvolgente lo scoprire la grande quantità di lotti di funghi selvatici provenienti dall’EST bloccati per eccesso paradossale da nuclidi radioattivi triste eterna eredità di Chernobil. …. sono oramai circa 20 anni che evito porcini e quant’altro,,, oggi super economici e “da pizza” un tempo invece carissimi! Risotto con i porcini…è un ricordo da cancellare! Coraggio, Lucio
Oggi non ci sarà più l’albo della Dogana ma ogni settimana il Rasff pubblica l’elenco di 50-60 prodotti ritirati dal mercato europeo compreso l’Italia che noi regolarmente pubblichiamo sul sito. La questione dei funghi radioattivi era forse un problema allora, adesso non credo sia all’ordine del giorno.In ogni caso i controlli sul livello di radioattività vengono ancora fatti e le positività sono pochissime.
IL MERCURIO NEI GRANDI PREDATORI ACQUATICI.
Da oltre 20 anni mi interesso (anche) al mercurio quale inquinante in alcuni alimenti in particolare i PREDATORI ACQUATICI ( anche i necrofagi come i gasteropodi/lumache poi si inquinano molto) che per bioaccumulo o biomagnificazione trattengono in alcuni tessuti/organi più che in altri il mercurio presente nelle prede da essi ingerite. Ho convinto un cattedratico a scrivere un articolo sugli effetti del mercurio sul sistema cardivascolare dell’uomo ed il Prof Parise dell’Univ di Napoli ha pubblicato (con 70 citazioni di bibliografia scientifica) sul tema un magnifico articolo alcuni anni fa sul mediocre (è un complimento per allora) bollettino dell’ordine dei biologi dove descrive compiutamente come e perchè il mercurio è UN DISTRUTTORE DELL’APPARATO CARDIOVASCOLARE NELL’UOMO.Cioè??? Infarti, trombosi, Ictus, pressione alta possono e avere a che fare molto con il mercurio accumulato in tutto il corpo. Mi sono fatto analizzare e ne ho 0,64 mg/kg …se fossi un merluzzo o una triglia o una cozza già non sarei commestibile! Io sono molto arrabbiato perché per professione ho visto in mezza Europa un’infinità di squali che, privati dalle pinne e coda, finiscono quasi totalmente sulle pescherie d’ITALIA! La frode sta che il pescivendolo ambulante lo vende (in Veneto e altrove) con il nome di VITELLO DI MARE e per il fatto di non avere spine è molto acquistato a un prezzo 10 volte il suo valore da mamme i cui figli non vogliono mangiare il pesce che “invece fa bene”…purchè non sia inquinato. Negli USA le agenzie ambientali e di salute pubblica collocano cartelli di ALLERTA MERCURIO e IPA e metalli pesanti un poco dovunque …sulle banchine dei luoghi di pesca come sul web in tre lingue… sconsigliando o ponendo limiti stetti sul consumo di determinati predatori acquatici ( non solo tonno, spada e squalo ma anche sgombro, seppia e calamaro lo sono,..) ancor più se consumati da minori o peggio se da donne gravide o che ingravideranno…danneggia il feto in forma anche sub acuta….sul sistema nervoso..
Sul testo del 2010 “BIOACCUMULO DI MICROINQUINANTI NELLA RETE TROFICA MARINA”, i Quaderni, pubblicato da ARPA.Emilia Romagna, si legge che durante il monitoraggio è stato analizzato un solo tonnetto alletterato (pesce da 2.5-8kg) il quale ci dice molto : conteneva 6,24 mg(kg di mercurio sul peso fresco del muscolo. Poiché per i tonni il limite massimo è 1 mg/kg ( che io non raccomando a nessuno) il tonnetto ne aveva più di SEI VOLTE IL LIMITE CONCESSO. Buon appetito a chi lo ha concesso”.