La presenza di corpi estranei negli alimenti è una delle cause più frequenti di richiamo, dopo il rischio microbiologico e gli allergeni. Ed è proprio quello che ci segnala una nostra lettrice, rimasta un po’ spiazzata dalla risposta ricevuta dall’azienda.
La lettera sui Teneroni
Desidero raccontarvi quanto accaduto con l’azienda che produce i Teneroni, e la singolare risposta di GranTerre. L’azienda, infatti, ha informato il controllo qualità ed effettuato le opportune verifiche, che non ha rilevato anomalie in fase di produzione. Tuttavia, pur riconoscendo la presenza del film di rivestimento plastico colorato (utilizzato per separare e proteggere la materia prima) finito all’interno del prodotto, essendo questo idoneo al contatto con gli alimenti, non si scompone più di tanto e scrive: “Il residuo di plastica da lei riscontrato è riconducibile al film protettivo della materia prima, idoneo al contatto alimentare.”
Ma in questo caso, scusate, vorrei capire: idoneo al contatto con gli alimenti non significa che ‘previa cottura’ debba finire nella pancia del consumatore, dato che rimane pur sempre plastica e quindi non edibile, o altrimenti non dovrebbe essere aggiunto alla lista degli ingredienti?
Il Servizio Consumatori prosegue poi assicurandomi che le materie prime vengono controllate visivamente lungo la linea di lavorazione e che il controllo qualità avrà cura di sensibilizzare gli operatori alle buone pratiche per evitare che l’incidente si ripeta.
Francesca
© Riproduzione riservata Foto: inviate dalla lettrice
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Buongiorno,
sono un Tecnologo Alimentare libero professionista. Ho lavorato per anni come responsabile qualità in aziende di produzione o supportato le stesse nel ruolo di consulente, trovandomi talvolta a dover rispondere a reclami dei clienti.
Data la fattispecie di anomalia riscontrata comprendo la risposta dell’azienda, risposta che non va a mio parere interpretata in chiave negativa. Per questo, fermo restando che l’episodio in oggetto non debba assolutamente capitare, volevo scagliare una freccia a favore dell’azienda.
Le procedure messe in campo dalle aziende alimentari per la prevenzione del rischio igienico sanitario a tutela del consumatore sono innumerevoli e attuate su vari fronti. Tuttavia, nonostante la piena diligenza, a volte tali misure non sono sufficienti e qualcosa può accadere comunque. Non conosco naturalmente le procedure della realtà aziendale in oggetto dunque faccio solo considerazioni di carattere generale e totalmente slegate dal caso in questione: corpi estranei come quello rilevato, ovvero materiale plastico, possono talvolta sfuggire purtroppo anche ai controlli in linea più sofisticati quali ad esempio l’x-ray. Avendo infatti la plastica una bassa densità, essa potrebbe non essere riconosciuta come “corpo estraneo” e dunque la macchina potrebbe non scartare la confezione che la contiene. Per questo motivo, in tali situazioni, l’unico controllo efficace a fine linea rimane l’occhio dell’operatore, che purtroppo talvolta può fallire. Per questo, in caso di incidente, l’operatore va sempre coinvolto e sensibilizzato.
Con la risposta “Il residuo di plastica da lei riscontrato è riconducibile al film protettivo della materia prima, idoneo al contatto alimentare.” l’azienda ha riconosciuto l’errore e ha cercato a mio parere di rassicurarla sul fatto che comunque il materiale riscontrato, essendo come previsto dalla legge idoneo al contatto con alimenti, non determina cessioni di sostanze tossiche al prodotto che potrebbero essere nocive in caso di accidentale ingestione. Inoltre materiale plastico di quel tipo, sottile e non rigido come immagino possa essere il film protettivo in oggetto, se pure -lo ripeto- non ci debba essere, fortunatamente non dovrebbe procurare lesioni a livello dell’apparato gastrointestinale come potrebbe invece accedere con plastiche dure o peggio ancora con altri materiali come il vetro. Anche il fatto che non siano emerse anomalie in fase di produzione non mi sorprende, in quanto un episodio di questo tipo può effettivamente essere un evento del tutto accidentale e isolato dunque non riscontrabile nelle carte di controllo del processo produttivo e nelle registrazioni correlate.
Detto questo, è evidente comunque che tale corpo estraneo non vada ingerito e che tanto meno vada inserito nella lista ingredienti!
In conclusione, di seguito le mie riflessioni. Le segnalazioni dei consumatori sono sempre importantissime nell’ottica del costante miglioramento delle procedure aziendali adottate e della sicurezza alimentare e ogni azienda deve sempre farne tesoro. Ciascun prodotto alimentare è frutto di uno studio e un’organizzazione estremamente complessi e di una pianificazione delle procedure di produzione che tiene conto molto spesso anche di ciò che è veramente improbabile possa accadere. Io stessa, nonostante il percorso di studi, l’ho compreso a pieno soltanto quando “l’ho toccato con mano” ovvero da dentro l’attività. Per questo motivo cerco, quando posso, di condividere la mia esperienza affinché anche il consumatore ne abbia percezione nel momento in cui acquista un prodotto e possa così dare maggior valore a ciò che ogni giorno consuma.
Un cordiale saluto,
Eleonora