Dopo la retromarcia del Portogallo, è la volta della Romania. All’inizio di giugno, dopo anni di opposizione feroce, il Paese ha notificato alla Commissione Europea la decisione di adottare il Nutri-Score. La Romania diventa così l’ottavo Paese in Europa ad aver scelto l’etichetta a semaforo francese come modello ufficiale, accanto a Francia (ovviamente), Belgio, Lussemburgo, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera.
Come riporta Euractiv, in precedenza, la Romania faceva parte del blocco di Paesi –Italia, Cipro, Grecia, Lettonia, Repubblica Ceca e Ungheria – che si opponevano al Nutri-Score, sostenendo che l’etichetta penalizzi gli alimenti tradizionali e non si allinei alle raccomandazioni nutrizionali nazionali.
Ora però la Romania ha ribaltato la sua posizione. La decisione ha fatto seguito a una consultazione pubblica che si è tenuta nel settembre 2024, relativa all’introduzione del Nutri-Score sui prodotti alimentari commercializzati nel Paese. L’adozione dell’etichetta sarà ufficiale 60 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale romena e i produttori che decideranno di utilizzarlo avranno 24-36 mesi di tempo per aggiornare le confezioni.
Il Nutri-Score, quindi, continua a diffondersi in Europa, nonostante il dietrofront del Portogallo, avvenuto in seguito a un cambio di colore del governo, e alla battaglia italiana che ha bloccato i piani europei di presentare un’etichetta nutrizionale comunitaria. “Ben fatto Romania per aver approvato ufficialmente l’etichetta – ha commentato l’Ufficio europeo delle Unioni dei consumatori (BEUC) – In assenza dell’etichetta europea promessa, è fantastico vedere gli Stati membri agire in autonomia per migliorare le informazioni nutrizionali per i propri consumatori”.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.



Codesto governo è contro la sugar-tax, la plastic-tax, la regolamentazione dei claim in materia ambientale, gli alimenti a base di insetti o farine derivate, gli alimenti vegetali (vedi la diffida del formaggio e le limitazioni ai nomi che richiamano la filiera animale), al bando dei pesticidi apicidi, al biologico (con l’intolleranza alla contaminazione ambientale), alla carne “sintetica” o “Frankenstein”.
Codesto governo è contro ogni iniziativa per la salute pubblica e l’ambiente.
Il nutri-score in Italia?
Una chimera!
Accidenti siamo superati anche dalla Romania…complimenti ai ns decisori