foodwatch oli minerali
Le analisi dell’associazione Foodwatch hanno evidenziato idrocarburi di oli minerali in tre snack al cioccolato

L’associazione dei consumatori tedesca Foodwatch ha analizzato venti marche di patatine fritte e snack, per verificare la presenza di oli minerali. In tre snack è stata rilevata la presenza di idrocarburi di oli minerali (MOH). Si tratta delle barrette di cioccolato Kinder Ferrero, dei cioccolatini alle nocciole Fioretto di Lindt e dei biscotti al cioccolato Sun Rice di Rübezahl. La maggior concentrazione di MOH è stata riscontrata nelle barrette Kinder, e per questo Foodwatch ha chiesto a Ferrero di ritirare il prodotto.

In una mail inviata a Il Fatto Alimentare Ferrero  “garantisce che tutti i suoi prodotti sono sicuri per i consumatori. Essi sono infatti pienamente conformi ai requisiti di sicurezza alimentare previsti in tutti i paesi in cui sono commercializzati, spesso superandoli.

 

kinder riegel cioccolato ferrero
Ferrero difende i suoi prodotti e ne garantisce la sicurezza

Benché il tema recentemente sollevato relativo a tracce di oli minerali nei prodotti alimentari sia noto alle autorità competenti e all’industria alimentare già da diversi anni, non vi è ad oggi alcuna regolamentazione specifica in materia. Il problema concerne virtualmente tutti gli imballi alimentari: infatti, tracce minime di oli minerali si ritrovano ovunque nell’ambiente.

 

Tutti gli imballi Ferrero rispettano pienamente la normativa applicabile relativa ai materiali di contatto alimentare. Tuttavia, in linea con la sua tradizione di continuo miglioramento, dal 2013 Ferrero è impegnata in un processo di revisione di tutti i suoi materiali da imballaggio, al fine di garantire la più alta qualità ai propri consumatori.”

L’associazione dei consumatori tedesca ricorda il parere emesso nel giugno 2012 e poi aggiornato nell’agosto 2013 dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Il testo individua due tipi di MOH per quanto riguarda la sicurezza alimentare: gli idrocarburi saturi (MOSH), che possono accumularsi nei tessuti umani e provocare effetti avversi sul fegato, e quelli aromatici (MOAH), che possono agire da cancerogeni genotossici, ovvero   possono danneggiare il DNA e provocare il cancro.

Packaging
Tra le principali fonti di contaminazione da idrocarburi degli oli minerali ci sono gli imballaggi alimentari

Le possibili fonti di MOH nel cibo sono numerose: principalmente si trovano in materiali per il confezionamento degli alimenti, in alcuni additivi alimentari, in coadiuvanti tecnologici e contaminanti ambientali come i lubrificanti. Secondo l’Efsa, “ci potrebbe essere un potenziale motivo di preoccupazione per alcuni consumatori. In particolare i consumatori che sono fedeli a un marchio o che acquistano spesso lo stesso prodotto alimentare nello stesso negozio possono essere esposti regolarmente ad alimenti con livelli di MOH più elevati”.

Come riferito da Il Fatto Alimentare lo scorso novembre, Foodwatch aveva condotto un’altra indagine su 120 alimenti di largo consumo confezionati in cartone e venduti in Francia, Germania e Paesi, rilevando che l’83% era contaminato da MOSH e il 43% da MOAH.

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Laura P.
Laura P.
14 Luglio 2016 12:51

Mancano dei dati specifici qui – a che livello hanno trovato olio minerale e a che livello e’ consentito dalla legge (anche se va contro il buon senso)?

Ciao,

L

satangai
satangai
22 Luglio 2016 10:04

Una legge non esiste, perchè la Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) non ha determinato un rischio certo, e non si dispone di un metodo di analisi ufficiale, nè di un limite associato al possibile rischio. La stessa EFSA ha chiarito che serve tempo per approfondire gli studi, e la Commissione Europea ha pubblicamente annunciato che non ci sono le condizioni per definire una norma di legge. Gli oli minerali sono largamente diffusi nell’ambiente e sono veicolati in tracce sia dalle materie prime che dagli imballi. Molte aziende, che usavano imballi riciclati per motivazioni ecologiche, stanno tornando agli imballi vergini per evitare le tracce di contaminanti. Sicuramente I prodotti a base cioccolato non rappresentano un problema, se non altro per quantità e frequenza di consumo, rispetto ad altri alimenti.

ezio
ezio
23 Luglio 2016 10:48

Perché ho la vaga sensazione che l’alta competenza delle più alte autorità nazionali ed europee, facciano regolarmente acqua non solo in tema di prevenzione, ma anche e soprattutto nei controlli e nelle normative su sostanze ed ingredienti che non sanno gestire prima e dopo la scoperta dell’impatto sulla salute pubblica?