Quasi 8 milioni di bevitori a rischio, 3 milioni e mezzo di binge drinker e 750mila persone con danni alla salute da alcol. È questa l’amara fotografia presentata dall’Osservatorio nazionale alcol (Ona) dell’Istituto superiore di sanità in occasione dell’Alcohol prevention day del 19 aprile 2023, durante il quale sono stati illustrati i dati dei consumi di alcol per l’anno 2021, che hanno visto un calo a livelli precedenti allo scoppio della pandemia, pure restando comunque elevati e ben lontani dagli Obiettivi di salute sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “I consumi di alcol in Italia evidenziano una situazione di ritorno ai livelli pre-pandemia Covid-19, anche se cresce l’esposizione al rischio da parte delle donne, tanto giovanissime, quanto anziane” spiega Emanuele Scafato, direttore dell’Ona.
Nel nostro Paese sono ben 36 milioni i consumatori di alcol, di cui 20 milioni di uomini (il 77% dei cittadini di sesso maschile) e 16 milioni di donne (il 56% delle femmine). Tra questi 36 milioni, più di 10 milioni bevono alcolici tutti i giorni. A preoccupare, però, sono i 7,7 milioni di consumatori a rischio, soprattutto i giovani e i giovanissimi tra gli 11 e i 25 anni, le donne, in crescita continua dal 2014, e gli anziani, che tendono ad eccedere con l’alcol su base quotidiana e a consumare fuori pasto.
Nonostante il calo, continua a preoccupare anche il fenomeno del binge drinking, che interessa 3,5 milioni di persone, soprattutto maschi di tutte le età. Sono in calo, dagli 830mila del 2020, anche i consumatori dannosi di bevande alcoliche, cioè chi ha consumato alcol a livelli tali da provocare un danno alla salute, che nel 2021 sono stati 750mila: solo l’8,5% di essi è stato intercettato dal Sistema sanitario nazionale. Tuttavia, in entrambi i casi, binge drinker e consumatori dannosi, il calo si è registrato solo tra gli uomini e non tra le donne, per le quali si è registrato un ulteriore aumento.
Nel 2021, infine, sono stati registrati oltre 45 mila ricoveri, in crescita del 4%, e più di 35mila accessi ai pronto soccorso a causa del consumo eccessivo di alcol, in aumento del 20%. Il 10% degli accessi al pronto soccorso, poi, è stato effettuato da minori, sopratutto ragazze (in proporzione doppia rispetto ai ragazzi). Insomma, una situazione ben poco rosea.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.