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In USA si aggira una sostanza sconosciuta dagli effetti tossici sconosciuti in alcuni integratori per sportivi e persone a dieta

Negli Stati Uniti e in altri paesi viene utilizzata  una sostanza stimolante dagli effetti tossici sconosciuti denominata DMBA o 1,3 dimetil-butil-amina. Il principio attivo viene utilizzato in molti integratori sportivi, in confezioni di coadiuvanti per la perdita di peso e in pillole per il potenziamento delle performance intellettuali. Un team internazionale composto da ricercatori olandesi, di Harvard e del National Institute of Public Health ha identificato questa sostanze in 12 dei 14 prodotti analizzati.

 

IL DMBA  è una sostanza molto simile al già bandito stimolante DMAA (di cui abbiamo parlato più volte), associato a ictus emorragici, infarti e morte improvvisa, ormai fuori legge in quasi tutti i paesi compreso gli stessi Stati Uniti, la Gran Bretagna, l’Olanda e il Brasile. Per questo motivo c’è il timore che qualche produttore lo abbia introdotto i maniera del tutto inconsapevole, per ottenere le stesso effetto. Il DMBA  – sottolineano gli autori su Drug Testing and Analysis –  è una sostanza di cui non si sa   nulla. Gli unici studi presenti in letteratura sono stati ottenuti su cani e roditori, mentre non c’è alcun dato sull’uomo. L’aspetto preoccupante è che i 12 prodotti  incriminati sono stati reperiti in alcune grandi catene di rivenditori americani, a riprova del fatto che, con ogni probabilità, la sostanza è molto diffusa. Cè di più. È quasi impossibile, per un consumatore medio, capire se il DMBA risulta presente, perché viene indicato con decine di nomi diversi tra i quali: 4-amino-2-metilpentano citrato, AMP citrato, 1,3 dimetil-butilamina citrato, 4 amino-2-pentanamina, perntergy, A-AMP, estratto di tè pouchong.

 

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Sembra che questa sostanza, cammuffata con vari nomi, sia presente in dosi importanti in diversi prodotti

Come se non bastasse le dosi  di impiego sono elevate. Secondo quanto calcolato nello studio, ogni porzione di supplemento può contenere da 12 a 120 milligrammi di DMBA e, seguendo i consigli dei dosaggi indicati sull’etichetta, si potrebbero  giungere ad assumere tra i 26 e i 320 milligrammi di DMBA al giorno. Che fare? Gli autori hanno rivolto un accorato appello alla FDA affinché si occupi quanto prima di tutta la materia e soprattutto vieti esplicitamente il DMBA. I ricercatori invitano le autorità sanitarie a eliminare dai negozi qualunque prodotto lo contenga, almeno fino a quando non saranno disponibili dati nell’uomo che lo scagionino da ogni sospetto. Le aziende e i rivenditori, dal canto loro, dovrebbero affidarsi a ingredienti certificati, sicuri e conosciuti e controllare strettamente tutte le le fasi della produzione.

 

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Secondo i distributori, l’FDA dovrebbe intervenire per vietare la vendita dei prodotti che contengono DMBA

La presenza della sostanza sconosciuta e potenzialmente dannosa danneggia l’immagine di tutti questi prodotti. Secondo un sondaggio condotto di recente da uno dei partner dello studio, la NSF, ente no profit che certifica prodotti e processi a livello internazionale, garantendone la sicurezza, il 51% dei consumatori si dichiara molto preoccupato dal contenuto dei supplementi alimentari. Qualche segnale positivo, comunque, inizia a vedersi. Uno dei principali distributori internazionali di integratori, la GNC, ha tolto da tutti i suoi scaffali qualunque prodotto contenente DMBA, sottolineando che, se da una parte i rivenditori hanno la responsabilità di ciò che propongono, dall’altra le agenzie come la FDA devono svolgere il loro ruolo, tutelando così anche gli stessi distributori.

Agnese Codignola

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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