Quasi nessuna delle linee guida delle società medico-scientifiche lo consiglia, eppure moltissime persone assumono regolarmente integratori o decidono di modificare la propria dieta. Ma gli integratori e gli interventi nutrizionali fai da te, sono quasi sempre inutili, e a volte sono dannosi, almeno per quanto riguarda il rischio di malattie cardio-vascolari e quello di morte.
La conferma giunge da una grande metanalisi effettuata dagli epidemiologi e nutrizionisti dell’Unversità del West Virginia pubblicata sugli Annals of Internal Medicine, nella quale sono state prese in esame ben 277 ricerche a cui hanno partecipato, in totale, più di un milione di persone che avevano assunto uno o più prodotti tra 16 diversi integratori, o deciso di adottare una o più scelte alimentari tra otto possibili, come la riduzione del sale, la dieta mediterranea, quella vegana e così via.
Il risultato è stato che solo la riduzione del sale sembra avere un effetto positivo – ragionevolmente sicuro – sulla mortalità generale delle persone sane e su quella cardiovascolare dei cardiopatici, e solo l’assunzione di acidi grassi omega tre a catena lunga sembra proteggere (ma qui la forza dei dati è inferiore) dall’infarto e da altre malattie cardiovascolari. L’acido folico potrebbe esercitare una leggera azione protettiva nei confronti dell’ictus, ma poiché tra gli studi considerati ve ne era uno di grandi dimensioni condotto in Cina, paese dove la carenza è cronica, e dove quindi la supplementazione può avere effetti molto vistosi, il dato è dubbio.
Nessun riscontro positivo invece per antiossidanti, integratori multivitaminici, selenio, vitamine A, B6, C, E, D, calcio, acido folico, ferro o interventi nutrizionali come l’adozione di una dieta mediterranea, la riduzione o comunque la modifica dell’apporto di acidi grassi saturi, e i supplementi a base di olio di pesce. Effetto negativo, poi, per calcio e vitamina D presi insieme per quanto riguarda il rischio di ictus.
Come sempre per questo tipo di studi, è necessario tenere presenti i limiti come il fatto che, nella stragrande maggioranza dei casi, i dati provengono da diari giornalieri, e quindi il consumo o le variazioni nelle abitudini non sono del tutto precisi e affidabili. Tuttavia, come hanno sottolineato gli autori, il segnale sembra ugualmente chiaro, come del resto conferma il fatto che gli unici a premere per l’assunzione di integratori sono i produttori, mentre i medici non lo fanno se non in situazioni di comprovate carenze.
Negli Stati Uniti – si legge poi nell’editoriale di commento pubblicato sullo stesso numero della rivista – tre persone su quattro prendono un integratore e si stima che il mercato nei prossimi cinque anni crescerà di ulteriori 300 miliardi di dollari. La FDA non se ne occupa se non in caso di incidenti e ciò permette oltretutto di immettere sul mercato anche sostanze contaminate, di dubbia provenienza quando non tossiche. Anche per questo sarebbe molto utile che gli integratori e gli interventi nutrizionali venissero eliminati da qualunque tipo di linee guida, almeno fino a quando non ne saranno dimostrati eventuali effetti terapeutici e garantita la totale sicurezza.
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Giornalista scientifica
Buongiorno , non so come funziona nelle altre nazioni ma in Italia contemporaneamente a tante integrazioni fai da te , riprovevoli perchè dettate dalla presunzione di conoscere una materia complessa, ho notato per esperienza personale tante prescrizioni di integratori vari o meglio tanti consigli da personale medico ad utilizzarli, molto spesso suggeriti per aggirare gli effetti collaterali dei farmaci canonici in caso di utilizzi prolungati.
Poi con il passaparola gli utilizzi si moltiplicano , peccato che questi prodotti non vincolati a ricettazione sono a costo totale per il consumatore finale , nonostante tanti studi compreso questo si sgolino ad dire che non e’ provato il vantaggio e anzi qualche volta fanno pure danni.
Evidentemente , per me , è assolutamente necessario un ripensamento di tutte le categorie coinvolte. Difficilmente i venditori faranno retromarcia quindi è una partita tra consiglieri , cioè personale medico , e utilizzatori.
Ritengo sia compito dei consiglieri di istruire meglio i consumatori e dei mezzi di informazione di martellare con queste notizie le fragili menti dei malati e sofferenti anche se alla fine i veri colpevoli sono i consumatori troppo faciloni e creduloni.
Sicuramente urge una normativa ma questo non significa che tutti gli integratori siano inutili. Da quanto letto si evince che lo studio ha valutato l’incidenza degli integratori sul sistema cardiovascolare ma non su altre patologie. Sono fibromialgica e da due anni sono seguita oltre che da un reumatologo da un nutrizionista che mi ha aiutata ad acquisire più consapevolezza nell’alimentazione . Si è poi cercato di sostituire i farmaci con principi simili ma naturali i cosiddetti integratori, per alleviare i sintomi. Al controllo del mese scorso il medico ha constatato che la mia qualità di vita è nettamente migliorata e che i sintomi sono controllati. Per cui bisognerebbe attivare uno studio più sistematico su diverse patologie e soprattutto adattandosi l’utilizzo sotto controllo medico. Probabilmente è il fai da te pericoloso e inutile non gli integratori in se.
Questo il risultato dello studio:
Conclusion:
Reduced salt intake, omega-3 LC-PUFA use, and folate supplementation could reduce risk for some cardiovascular outcomes in adults. Combined calcium plus vitamin D might increase risk for stroke.
L’alimentazione come l’integrazione sono fondamentali e devono essere prescritti da medici competenti, sottolineo però che l’argomento è enormemente complesso e non può ridursi ad un commento di poche righe.
Cito ad esempio lo studio SUVIMAX che ha avuto effetti benefici su uomini con riduzione del risk ratio (RR) allo 0,69% nella prevenzione verso tutti i tipi di tumore, o anche il famoso Linxian (Cina) con riduzione meno marcata ma statisticamente rilevabile, tramite somministrazione di beta carotene, vitamina E e selenio.
L’importante è non esagerare considerando che gli alimenti che comprate al supermercato, non hanno neanche lontanamente il contenuto di vitamine ed antiossidanti presenti nelle tabelle nutrizionali.
Sembra un po’ troppo parziale come conclusione, non viene spiegato quasi nulla. Un articolo del genere (al di là del fatto assolutamente vero che sul mercato si trovi qualunque tipo di schifezza) fa mettere le mani avanti a molti..
Sicuramente una normativa andrebbe studiata, anche perche sembra che tutto faccia bene a tutto ma di qui a dire che gli integratori non servano penso non sia veritiero, anche per esperienza personale. Comunque articolo a mio parere superficiale poco esaustivo, che tiene conto di problematiche troppo limitate e cosi detti “integratori”, ce ne sono di vario tipo e andrebbero analizzati con maggior attenzione singolarmente caso x caso
Dobbiamo tenere conto di una cosa che non è espressa al meglio: gli integratori sono inutili di fronte a persone prive di patologie e che si nutrono in maniera sufficientemente corretta. Non si parla di persone affette da patologie o carenti di alcuni elementi (per esempio, per questioni geografiche).
Nel caso siano necessari, è meglio farseli prescrivere da personale medico: oltre ad essere mutuabili, per esigenze effettive, verranno prescritti nelle quantità e nella associazioni corrette, anziché rimpinzarsi senza controllo, con pericoli poi per reni e fegato.