Grilli fritti su un piatto bianco su una fogli di banano

Stimolati dalla recente approvazione, da parte dell’Europa, dell’impiego alimentare della farina di grilli (terza in ordine di tempo dopo quella di tarme e di locusta), alcuni politici italiani hanno colto l’occasione per esprimersi a modo loro, con affermazioni quali “Meglio la bistecca fiorentina che quella porcheria” (Gianmarco Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica, Lega per Salvini premier) e “L’introduzione dei grilli in polvere come alimento UE fa parte del disegno volto a distruggere le nostre tradizioni alimentari, l’eccellenza della dieta mediterranea e del Made in Italy” (Maria Cristina Caretta, deputata, Fratelli d’Italia).

Continua così la narrazione secondo la quale ci sarebbe un complotto internazionale contro l’Italia, già utilizzata per contrastare il l’etichetta a semaforo Nutri-Score o leggi come la sugar tax. Al tempo stesso, si insultano i due miliardi di persone che mangiano 1.900 specie di insetti oggi come fanno da millenni. L’insulto è rivolto anche alle autorità scientifiche internazionali che si occupano di alimentazione e di clima come la Fao, che continuano a sottolineare l’importanza di allargare la disponibilità di fonti proteiche ricorrendo anche agli insetti. Ci sono poi i non pochi produttori italiani che stanno cercando di farsi strada in un settore in crescita, i ricercatori che lavorano nel settore, e i consumatori che stanno già iniziando ad acquistare i primi prodotti in vendita che hanno tra gli ingredienti farina di insetti come i cracker.

pesticidi, larve insetti coleotteri terra terreno mano
Nel mondo due miliardi di persone consumano tradizionalmente 1.900 specie di insetti da millenni

La narrazione dei politici italiani continua a sostenere alimenti quali la bistecca fiorentina, come se la carne di allevamento (e, in particolare, le quantità enormi di certi tagli) non avesse impatti ambientali che nessun Paese può più sostenere. Altri politici consigliano di usare gli insetti per i paesi più poveri, facendo emergere un atteggiamento che prevede ci siano popolazioni di serie A, in grado di continuare ad allevare animali alimentandoli con la farina di soia ottenuta deforestando e inquinando i Paesi più poveri, e popolazioni di serie B che, oltre a soffrire maggiormente le conseguenze della crisi climatica, possono e anzi devono nutrirsi con alimenti meno pregiati. Da persone che teoricamente ne rappresentano molte altre ci si aspetterebbe qualcosa di diverso dalla mera difesa d’ufficio attraverso frasi demagogiche, quando si trattano certi argomenti.

Perché gli slogan ripetuti come mantra sul Made in Italy (come se nel nostro Paese non esistessero da anni altre tradizioni culinarie, come il sushi, la cucina cinese o quella mediorientale, perfettamente integrate con la nostra) non hanno nulla a che vedere con gli insetti. Stiamo parlando di animali sempre più apprezzati sia per le loro caratteristiche nutrizionali sia per l’elevata sostenibilità. Per questo le farine proteiche ottenute danno una grossa mano nella preparazione degli alimenti per animali da compagnia e per quelli di allevamento, e potrebbero soddisfare le esigenze di porzioni fragili della popolazione quali gli anziani, che spesso hanno bisogno di proteine ma non riescono a consumare carne. Gl insetti rappresentano ormai una possibilità in più nell’ambito alimentare, che nulla toglie a chi continua a preferire la bistecca.

insetti commestibili grilli
Uno studio italiano ha indagato le proprietà nutrizionali della farina di grilli ottenuta con un metodo innovativo

Fra gli studi che continuano a dimostrare le eccezionali qualità degli insetti ce n’è uno recentissimo proprio sui grilli, pubblicato all’inizio di gennaio su Antioxidants, condotto dai ricercatori delle Università di Pavia e Roma La Sapienza insieme a quella di Grenada, in Spagna, e alla Alia Insect Farm, start up di Lomazzo (Como), ripreso anche da FoodNavigator. Nello studio sono state valutate le caratteristiche nutrizionali di un’innovativa formulazione di farina di grillo, disidratata con la tecnica dello spray-drying messa a punto proprio dalla start up.

Nello studio, dieci campioni da 50 g così preparati sono stati sottoposti a numerose analisi. Il risultato è stato che il metodo porta a una farina con grani dal diametro medio di 22 micrometri, ottimo per la palatabilità. Le classi di nutrienti più rappresentate sono la chitina (32,8 grammi per chilo), dotata di notevoli caratteristiche antinfiammatorie e antiossidanti, proteine digeribili composte da amminoacidi essenziali per l’organismo umano e grassi ‘buoni’ come quelli polinsaturi a catena corta. Oltre a ciò sono presenti numerose vitamine e poi ferro, rame, manganese, fosforo, selenio e zinco. I test sulla tossicità cellulare hanno dato esito negativo, mostrando l’assenza di reazioni immunitarie o infiammatorie. Tutto ciò rende questa farina un prodotto a elevato valore nutrizionale, paragonabile al latte, alle uova o alla carne, e ne suggerisce anche un utilizzo nutraceutico, per la capacità di catturare i radicali liberi e di proteggere le cellule dall’invecchiamento.

Alcune molecole come la stessa chitina possono essere pericolose per le persone allergiche, e per questo la presenza di farina di grillo sarà indicata sulla confezione. Inoltre, la composizione della farina può variare a seconda del mangime con cui sono alimentati i grilli. Per quanto riguarda la presenza di microrganismi, invece, la pastorizzazione abbatte la concentrazione dei patogeni fino quasi ad azzerarla, proprio come avviene con il latte vaccino.

Da anni anche in Italia si producono farine di insetti, finora destinate all’alimentazione animale. Ma le nuove approvazioni stanno dando impulso alla nascita di start up e aziende che, grazie anche alla ricerca, stanno approfondendo la conoscenza di tutto ciò che riguarda gli insetti per l’alimentazione umana, e proponendo nuove formulazioni. Un altro modo di interpretare il Made in Italy, guardando al futuro: non solo dell’Italia.

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luigiR
luigiR
10 Gennaio 2023 15:45

supponenza, ignoranza, pregiudizio, infarciscono le reazioni di queste persone.

Mirco De Santis
Mirco De Santis
Reply to  luigiR
17 Gennaio 2023 19:06

Chiusure ,presunti attacchi alla sacralità del Made in Italia, pregiudizi, cialtroneria che guarda al borsellino di coldiretti e simili etc…le vere lobby sono queste che se ne fregano della ricerca o della salute come per i moniti sull’ alcool ,pensano ad ingrassare la Coldiretti la quale da anni fa terrorismo psicologico sui prodotti ” stranieri ” su import etc…
Le vere lobby sono queste qua

Gina
Gina
10 Gennaio 2023 15:58

L’Italia è una Repubblica Democratica fondata….”…..*sulla tradizione e qualità del Made in Italy * e avrebbe fatto volentieri a meno di questa discutibile e alquanto disdicevole “offerta culinaria proveniente dalle decisioni delle lobby europee”. Ottimo invece che nell’articolo in questione si sia fatto presente di una farina contenente polvere di grilli che possa scatenare reazioni allergiche nei soggetti potenzialmente predisposti. Diventa d’obbligo quindi un etichettatura che evidenzi la presenza di questi piccoli esseri viventi in qualsiasi alimento la contenga . Pena, un congruo risarcimento danni per l azienda che scateni una pericolosa allergia in soggetti predisposti.

Mirco De Santis
Mirco De Santis
Reply to  Gina
17 Gennaio 2023 19:01

Ovviamente etichettato e segnalato onde evitare reazioni, ma sto complottismo è stantio…col sovranismo non si va tanto lontano

Filippo
Filippo
11 Gennaio 2023 11:32

La chitina è indigesta per l’uomo.

gianni
gianni
11 Gennaio 2023 16:12

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX%3A32023R0005
Le note 8/9/10/11 mi sembrano rilevanti, i legislatori EU hanno accettato ragionano nel senso che se miliardi di persone già li mangiano si può desumere un buon grado di sicurezza, salvo che gli ulteriori studi richiesti poi non revelassero lacune gravi………richiesti a chi? mi piacerebbe saperlo.
Qualche componente da indagare meglio ci sarebbe, ma solo per chi non si fida come me, oltre tutto non ne sento nemmeno il bisogno.
Per il mio grado di comprensione dello scritto ho capito che ci si è basati quasi esclusivamente sugli studi del richiedente autorizzazione, in ogni caso non devono essere nascosti alla vista dei consumatori, magari in caratteri visibili visto che come dice una pubblicità ” alla mia età le parole sembrano più piccole”.
L’azienda che ha ottenuto l’autorizzazione per la fornitura del prodotto è la Cricket One Co. Ltd., in esclusiva per 5 anni almeno fintanto che qualcun altro non farà richiesta accettabile.

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
11 Gennaio 2023 20:33

I politici difendono come sempre portatori di interessi. Articoli come questo invece anche, sono solo interessi di gruppi diversi. Apparteniamo genealogicamente alle tribù che sono state le maggiori apportatrici di innovazioni nel pianeta. Se non mangiamo insetti da secoli non è perchè nessuno ci abbia mai pensato, semplicemente non era conveniente. Un pollo in Italia oggi arriva mediamente a “maturazione” a un’età di 56 giorni, in Francia 30.
I grilli a una temperatura media di 18/20° (primavera-estate) impiegano 4/5 mesi a maturare. Per scendere a tempi pari al pollo italiano, 2 mesi, devono essere allevati a temperature intorno ai 30/32°. Serviranno quindi strutture protette ed energia termica infinitamente superiore a quello degli animali da cortile o da allevamento, che prosperano a temperature pari a quelle degli umani o anche notevolmente inferiori.
I grilli, come i polli, sono onnivori ma non vivono di aria pura, necessitano anche loro di cibo e acqua pulita, in mancanza della quale si dedicano presto al cannibalismo. Al momento i grilli vengono nutriti con mangimi analoghi a quelli dei polli, tra i più economici disponibili sul pianeta.
Sono allo studio fonti alternative, non è noto esattamente quali, ma a meno di nutrire gli insetti con l’umido cittadino ora destinato al compostaggio è difficile immaginare fonti più economiche del mangime per polli.
Gli altri due insetti approvati, le larve della farina e le locuste, hanno al pari o più dei grilli esigenze termiche particolari; come può constatare chiunque con un minimo di spirito d’osservazione i vermi di farine e legumi si vedono solo d’estate, le locuste arrivano (solo) al sud a Giugno e a fine Agosto sono tutte morte.
Come i grilli hanno bisogno di cereali e legumi le larve e quanto mangino le locuste lo sanno solo i disgraziati che hanno la sventura di vederle atterrare nei loro campi.
Per inciso, quelli che oggi vogliono venderci insetti sono gli stessi che 50 anni fa hanno convinto i 20/30enni di allora che mangiare carne fosse indispensabile come bere almeno mezzo litro di latte al giorno e a cui poi hanno rifilato le statine contro il colesterolo.
A proposito, la farina di grilli al momento sta ad 80€/Kg.
Come questo gioverà eventualmente all’ambiente sarei grato se qualcuno lo spiegasse davvero, come ad farebbe con un ragazzo delle medie.

Giuseppe
Giuseppe
Reply to  Giorgio D.A.
24 Gennaio 2023 10:43

uno dei pochi commenti sensati e che vanno oltre il mero “schierarsi” da una parte o dall’altra per partito preso.
Immagino il sig. Giorgio abbia anche una conoscenza piuapprofondita della media degli altri commentatori visto quel che scrive, di sicuro piu di me. In effetti non sembriamo in posizione da trarre vantaggi economici da queste nuove “colture” e finiremmo per essere meri importatori.
Ciodetto io penso che comunque sia sbagliato ignorare questo campo o precludere a priori di investirci.
Se c'e
una cosa che ci distingue da sempre e’ l’ingegno e l’abilita` anche nella trasformazione delle materie prime, vedesi ad es. caffe’ e cioccolato che importiamo al 100% e di cui siamo tra i migliori al mondo nel prodotto finito.
E, soprattutto, basta pensare che fuori di qui son tutti li’ a tramare per affossare l’Italia, come letto in un altro commento, contiamo davvero poco in un contesto europeo, figuriamoci mondiale, certe decisioni non vengono certo prese pensando a noi e crederlo serve solo a portare voti a chi lo propugna e paure e ossessioni a chi ci crede.
Buona giornata a tutti

Agnese Codignola
Agnese Codignola
12 Gennaio 2023 10:43

Anche se viviamo in una società in cui tutto è complotto di qualcuno contro qualcun altro, non è questo il caso (come non lo è quasi mai). I giornalisti non difendono interessi di parte o almeno non dovrebbero farlo: io non l’ho mai fatto. Comunque, non si capisce chi dovrebbero essere in questo caso gli autori del grande complotto mondiale, anche se probabilmente, secondo questa visione così deprimente dell’umanità, e secondo una certa retorica, sono gli stessi che passano la vita a complottare contro il made in Italy (l’Italia non è così importante, ce ne dobbiamo fare un a ragione, e il mondo ha altro da fare).
Io mi limito a riportare ciò che dice la scienza, che continua a studiare, sd approfondire e quando è il caso a correggere e migliorare. E sugli impatti della coltivazione di insetti a scopo alimentare dice altro: da anni. Certo, restano molte cose da capire e da ottimizzare, e il prezzo è ancora alto, ma quando tutta la comunità scientifica mondiale (e non quella industriale) dice che non c’è proprio gara rispetto alla carne di allevamento quanto a impatti, e che il profilo nutrizionale è ottimo, io ci credo. Il resto lo lascio ai complottisti.

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
Reply to  Agnese Codignola
12 Gennaio 2023 14:46

Bollare come complottisti punti di vista non allineati al proprio non è eticamente corretto. Se le aziende non fanno cartello, pratica perlopiù vietata, si fanno concorrenza. Che studino come aumentare i profitti, anche a danno dei concorrenti, non viene considerato un complotto, ma una parte irrinunciabile del sistema capitalistico e fonte di innovazione.
Se come è probabilmente vero, dell’Italia importa poco al resto del mondo, chi ci aspettiamo si occupi del futuro del paese ? Certo non le grandi corporation multinazionali, che non sono opere di bene, ma società che mirano agli utili.
L’Italia ha le sue peculiarità, diverse da quelle di Brasile, Indonesia, Stati Uniti o anche solo della Francia con cui confiniamo. Capire quali sono i nostri vantaggi competitivi e sfruttare quelli, credo dovrebbe essere il dovere e l’obbiettivo di chiunque si occupi di scienza e divulgazione in questo paese.
Perseguire obbiettivi che occupano le pagine di media mainstream posseduti dagli stessi che controllano le grandi multinazionali agrochimiche che finanziano studi e ricercatori non è scienza, è piegarsi alla moda del momento, come spesso la storia ha dimostrato. Il diavolo si nasconde sempre nei dettagli; un ampezzano oggi probabilmente brama mezzo metro di neve entro domattina, un palermitano si dispera al solo pensiero.
Poi per carità, viviamo in un paese libero, ognuno può credere a quello che gli pare, inclusa LaScienza™.

Mirco De Santis
Mirco De Santis
Reply to  Giorgio D.A.
17 Gennaio 2023 19:50

Il futuro del paese non sta nel cieco sovranismo spicciolo che fa gara a trincerarsi dietro e con stupidi niet a tutto ,ovviamente chi studia sta cosa degli insetti è parte del sistema, poi toh i ” non allineati ” invece hanno la verità dalla loro????certamente i vantaggi competitivi non stanno né nella distruzione del sistema ambientale, né in inutili sciovinismi fatti di terrorismo mediatico come fa la Coldiretti spesso e volentieri sui prodotti ” stranieri e di importazione” ,mandando a rovina onestissimi lavoratori del settore,la scienza é una, le cose alternative ammantate di teorie farlocche credo nn aiutino il paese

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
Reply to  Mirco De Santis
19 Gennaio 2023 22:20

“La scienza è una”

È quello che dicevano le menti eccelse che sostenevano che la terra fosse piatta, che perseguitarono il fisico, astronomo, filosofo e matematico italiano, considerato il padre della scienza moderna, Galileo Galilei.
Venne poi costretto all’abiura delle sue concezioni astronomiche ed al confino per avere salva la vita.
Com’è finita, lo sappiamo tutti.
La scienza è dibattito, prima di ogni altra cosa.

DS1970
DS1970
Reply to  Giorgio D.A.
24 Gennaio 2023 12:11

…o che i giornalisti non difendano interessi di parte…

Simona
Simona
Reply to  Agnese Codignola
15 Gennaio 2023 10:02

Grazie Agnese, complimenti per l’articolo e per l’esaustivo e completo commento qui sopra.

Mirco De Santis
Mirco De Santis
Reply to  Agnese Codignola
17 Gennaio 2023 19:44

Il sovranismo alimentare, ultima spiaggia di chi vede sempre complotti ovunque contro il Made in Italy,ora contro la cultura del paese etc,basta vedere il baccano che stanno facendo per l’etichettatura che ricordi la pericolosità degli alcolici, apriti cielo, mica hanno a cuore la salute dei cittadini, ma il mero tornaconto dei produttori….parlano tanto di lobby, queste cosa sono?? Lobby ,solo che a ” difesa del sacro Made in Italy” e allora tutto passa in secondo piano, ed ora anche qui,ora a me mangiare insetti non mi va proprio, ma il terrorismo che stanno facendo mi sembra francamente scemo

Paolo
Paolo
Reply to  Mirco De Santis
23 Gennaio 2023 11:51

gentile Mirco chi le scrive non è portatore di interessi nè credo di essere particolarmente allineato in una posizione o in un’altra; tuttavia riguardo alla difesa del made in italy mi domando come mai organismi comunitari o paesi (per lo più anglosassoni e/o nord europei) non applichino le stesse regole , ad esempio, ai prodotti delle catene di fast food e qualche domanda me la pongo… un saluto Paolo

gianni
gianni
14 Gennaio 2023 21:05

Premessa.Avendo trovato spunti interessanti sia nell’articolo che in alcuni commenti, mi dispiace che si voglia usare toni da “complottisti” contro “scientisti”, se a domande ed obiezioni si opponessero argomenti e non solo dichiarazioni di ( cieca? ) fiducia si migliorerebbe tutti, l’arroccamento non rende onore alla scrivente, autrice tra l’altro di un libro recente su argomenti correlati, che ho letto.
Su tante cose non sono convinto nè d’accordo ma questo non vuol dire che ci si debba combattere a prescindere oppure ignorare.

Tema.Il prodotto insetti attualmente risiede in progetti ben finanziati ma ha finalità di lucro e non filantropiche, a scale prevedibili non può interessare nè la soluzione della fame nel mondo nè l’ambiente, lo vedrebbe anche un bambino.
Se poi vogliamo imitare i popoli che usano gli insetti come cibo di sopravvivenza ( la maggior parte dei consumatori ) ci può stare oppure come simulazione per qualche ricco turista per caso che sogna i mercatini di località di villeggiatura.

Tra i diversi profili di dubbio a me interessa maggiormente indagare il discorso “ormoni”, tra l’altro problema in comune con l’altro cavallo di battaglia attuale.
Uno dei maggiori problemi sulla carne tra Usa ed EU è stato l’uso di ormoni negli allevamenti, sono assolutamente vietati in EU……….
L’ecdysterone è presente in quantità rilevante negli insetti, nel loro piccolo essi vivono diverse fasi di crescita e ne hanno grande necessità.
La stessa sostanza è presente anche in prodotti vegetali sotto forma di precursori, gli spinaci per esempio, in quantità minime però, che vengono modulate dal sistema vegetale in modalità infinitamente precise solo quando servono.
Naturalmente la scienza ha già scoperto il particolare e viene usato come steroide in umani che vogliono sembrare più grossi e forti.
Ogni essere vivente ha poi il suo corredo endogeno ormonale che ha regolazione altrettanto infinitesimali e precise.
La mia domanda quindi è = l’EU ci ha ripensato e gli ormoni nel cibo ora vanno bene???
Cosa ne pensano le varie comunità scientifiche che compatte sostengono gli insetti nel piatto, di queste aggiunte esogene????

Concludo con una mia osservazione sugli ormoni e sulla comunita s………….cosa ne pensano dell’uragano di instabilità ormonale tra le fascie di ètà giovani e giovanissimi soprattutto nei paesi che usano integrazioni ormonali in ogni dove??
Anche ammesso che possano esserci altre cause la mia convinzione è che la stessa comunità tutta è gravemente difettosa nel trattare l’argomento sia dal lato degli interferenti che nell’uso negli integratori similari, la situazione non è assolutamente sotto controllo, anzi al contrario, ma giace nascosta in piena vista nell’indifferente lentezza generale.
Chiedo la vostra spiegazione poi dirò la mia.

Mirco De Santis
Mirco De Santis
17 Gennaio 2023 18:58

Solito provincialismo sovranicchio chiuso a scienza,ricerca etc e tutto ripiegato sulla propria chiusura

Mirco De Santis
Mirco De Santis
17 Gennaio 2023 20:01

Poi in Italia mangiamo in serie,lumache quelle con il guscio, rane ,polenta con uccellini etc…e stiamo a fare casino per i grilli, che comunque con etichettatura se vuoi non compri il prodotto con questi insetti?? Certo che noi italiani siamo refrattari a ogni tipo di innovazione,magari utile ambientalmenre ed economicamente….mi raccomando sempre chiusi a riccio . Che futuro ha sto paese???Nessuno!!!!con simili abitanti….nn si va da nessuna parte

gianni
gianni
18 Gennaio 2023 20:02

Fare polemica è facile, farsi domande sensate, almeno un pò, su come e perchè siamo arrivati a questo punto, sulla attualità è un pò più difficile e più difficile ancora è ottenere risposte.
Ognuno al nostro livello rappresenta solo se stesso, e come tale esprime il suo legittimo punto di vista…….
Perchè si fanno domande nei commenti? Banale, chi scrive su un argomento ha sicuramente informazioni più approfondite di quelle che si estraggono da un qualsiasi motore di ricerca, ergo se si vuol sapere qualcosa, essendo interessati all’argomento, si fanno obiezioni e domande.
Niente da cui sentirsi infastiditi e nessun reato in corso, nessuna economia in pericolo e nessun morto di fame sulla coscienza.
Troppe sono le contraddizioni e le distorsioni, le cadute dal pero dopo decenni di certezze granitiche in molti campi vitali, non-verità evidenti anche a un bambino che passano sopra la nostra testa, ammesso di averne una in funzione.
Ricordatevi e rileggete le risposte da dare.

Filippo
Filippo
19 Gennaio 2023 09:55

“ Altri politici consigliano di usare gli insetti per i paesi più poveri, facendo emergere un atteggiamento che prevede ci siano popolazioni di serie A, in grado di continuare ad allevare animali alimentandoli con la farina di soia ottenuta deforestando e inquinando i Paesi più poveri, e popolazioni di serie B” = “ potrebbero soddisfare le esigenze di porzioni fragili della popolazione quali gli anziani, che spesso hanno bisogno di proteine ma non riescono a consumare carne”. In un periodo ti scandalizzi perché parli di nazioni di serie a e nazioni di serie b, poi però agli anziani che non possono (il perché non lo scrivi?) mangiare carne va bene dare gli insetti. Cittadini di serie a e cittadini di serie B allora si, si può.

livio
livio
21 Gennaio 2023 18:16

Anzichè vedere gli insetti come alternativa salutare (ed economicamente vantaggiosa (per chi?) nonchè salva-ambiente) alle nostre fonti proteiche tradizionali, proponiamole come scelte opzionali. Chi vuole se le mangia e chi non vuole continua come ha sempre fatto. Naturalmente occhio sempre alle etichette degli ingredienti che devono essere trasparenti e mai ingannevoli.

Giuseppe
Giuseppe
Reply to  livio
24 Gennaio 2023 10:33

Ma e’ ovvio che sia cosi`, qualcuno pensa davvero che ci toglieranno la possibilita’ di scelta?

Fabrice
Fabrice
23 Gennaio 2023 11:44

1. “Alcune molecole come la stessa chitina possono essere pericolose per le persone allergiche, e per questo la presenza di farina di grillo sarà indicata sulla confezione. “, Agnese Codignola

Domanda: potreste cortesemente fornire i riferimenti legali precisi per i quali la presenza di farina di grillo sarà indicata sulla confezione, con anche relative sanzioni per i trasgressori?

2. A seguire la precisazione che non mi soddisfa ( mancante dei riferimenti legali precisi ) di QuiFinanza del 6 gennaio 2023:

“L’etichetta dei prodotti alimentari contenenti polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico), come viene specificato, indica che tale ingrediente può provocare reazioni allergiche nei consumatori con allergie note ai crostacei e ai prodotti a base di crostacei, ai molluschi e ai prodotti a base di molluschi e agli acari della polvere. Tale indicazione figura accanto all’elenco degli ingredienti.

La produzione della polvere di grillo parzialmente sgrassata prevede una serie di fasi prestabilire, che prevedono:

un periodo di digiuno di 24 ore degli insetti per consentire lo svuotamento intestinale;
l’uccisione degli insetti mediante congelamento;
il lavaggio;
il trattamento termico;
l’essiccazione;
l’estrazione dell’olio (estrusione meccanica);
la macinazione.

Fonte ( l’ultima parte ):

https://quifinanza.it/salute/video/farina-grillo-via-libera-ue-ecco-in-quali-prodotti/685639/

Commento finale

La maggior parte della gente non guarda con attenzione le etichette indicanti gli ingredienti dei cibi, poi bisogna vedere anche se chi utilizza queste farine di grillo per preparare un alimento della lunga lista di alimenti contenuta all’interno dell’articolo appena segnalato ma poi non lo segnala in etichetta, che tipo di sanzione avrà, e inoltre bisogna vedere anche chi è vittima di pesante reazione allergica per aver ingerito queste farine di grillo per preparare un alimento nelle modalità appena descritte, se e che risarcimento avrà, e come verranno fatte le segnalazioni, se le segnalazioni verranno fatte a casaccio e allora la cosa si incasinerà di brutto che poi magari gli si ritorcerà tutto contro!

PS “Il culmine della nostra libertà personale sembra sia accettare che i mezzi di comunicazione ci liberino dal fardello della critica.”, Paolo Sensini, storico ed esperto di geopolitica.

Giovanni Natale
Giovanni Natale
24 Gennaio 2023 08:31

Vorrei sapere se la presenza di insetti in alimenti altrimenti detti tradizionali sarà sempre segnalata in etichetta insieme agli altri ingredienti.

Valeria Nardi
Reply to  Giovanni Natale
24 Gennaio 2023 10:11

Come per ogni ingrediente è obbligatorio indicarne la presenza nell’elenco degli ingredienti.

Enzo Cot
Enzo Cot
24 Gennaio 2023 08:42

Il dibattito polemico non è sui Novel Food/New Food tal quali, ma sul fatto che parallelamente è in atto una campagna propagandistica, neanche tanto sommersa, che tende a screditare una cultura culinaria ricca e secolare. E’ l’errore della nostra epoca: fare tabula rasa e cancellare nel breve ciò che c’era per far spazio al meglio (presunto) che arriva… in nome del popolo e dell’ambiente.

Raffaele
Raffaele
24 Gennaio 2023 09:47

Ognuno deve essere libero di scegliere secondo le sue esigenze alimentari e non secondo la moda del momento che quasi obbliga alla globalizzazione.Le tradizioni hanno un suo valore anche a tavola.

Paolo Debernardi
Paolo Debernardi
24 Gennaio 2023 11:29

Grazie per aver affrontato il tema con competenza e distacco. La demagogia dei politici e delle lobby agricole si è già espessa sulla carne sintetica https://ilfattoalimentare.it/coldiretti-carne-coltivata-carne-sintetica.html
Mai che si affronti l’aberrazione ecologica di somministrare in allevamento mais e cereali a ruminanti evolutisi per smontare la cellulosa dei vegetali. Per tacere della direttiva sui nitrati che il nostro Paese infrange da anni facendo pagare alla collettività i rischi per la salute e i costi.

valia
valia
24 Gennaio 2023 11:35

le proteine nobili si trovano nel mondo vegetale

Valeria Nardi
Reply to  valia
24 Gennaio 2023 12:07

La divisione in proteine nobili e non, è ormai ritenuta superata dalle nuove evidenze scientifiche. Ad esempio non è più ritenuto necessario pianificare l’assunzione combinata di varie proteine per ottenere tutti gli aminoacidi essenziali, per soddisfare il fabbisogno proteico è importante invece che si segua una dieta varia, che contenga differenti cereali, legumi e verdure. Un metodo più attuale (anche se non completo) per valutare la qualità delle proteine è il Punteggio della digeribilità delle proteine corretto dall’amminoacido limitante (Protein digestibility-corrected amino acid score PDCAAS), basato sia sul fabbisogno umano di amminoacidi, che sulla capacità umana di digerire le proteine mangiate.

alberto
alberto
24 Gennaio 2023 13:33

Articolo orientato . Dovrebbe argomentare allo stesso modo le ragioni di chi non condivide queste nuove esperienze.

Marina
Marina
24 Gennaio 2023 13:35

Nel 1962, il docu-film “Mondo cane” ci mostrava gente che si mangiava le crepes agli insetti …vivi! Dopo 60 anni siamo arrivati alla farina di insetti, forse tra altri 50 mangeremo gli spaghetti di grillo. Sarà comunque una nostra scelta, come quella di mangiare la lingua di vitella, il cervello, le animelle e le rane fritte o le lumache o addirittura le meduse. Il problema non è l’alimento in se e per se, il problema è chi ne fa una speculazione. Se l o prepara la signora Maria non succede nulla, se ti piace lo mangi o altrimenti lo sputi, ma lo produce una multinazionale le cose cambiano un po’ perché all’improvviso quell’alimento innovativo avrà un particolare valore nutrizionale, ambientale o addirittura sociale e non mancheranno Soloni pronti a certificarlo. Ma pensate solo che rischio sarebbe avere allevamenti da miliardi e miliardi di insetti, magari le cavallette di biblica memoria! Non amo Coldiretti, ma stavolta non posso certo darle torto.