“Salvategli stock di pesce in via di esaurimento” è questa l’appello rivolto da Marine Conservation Society (MCS) alle catene di supermercati del Regno Unito. Occorre evitare il merluzzo del Mare del Nord, il pesce spada, la passera di mare pescata nella Manica occidentale e incrementare le quote di triglie, vongole, frutti di mare, pollack (o merluzzo giallo) e pesce di allevamento.
L’associazione dice che otto catene di supermercati hanno incrementato la quota di pesce sostenibile in vendita rispetto a un’analoga indagine condotta nel 2007 (vedi grafico). Altre sette catene (Aldi, Booths, Budgens, Farmfoods, Lidl, Netto, Spar) non hanno risposto al questionario inviato. In testa alla classifica delle catene virtuose troviamo The co-perative con l’80% di pesce sostenibile, seguita da Sainsbury’s, Mark & Spencer, Waitrose e Morrison. Secondo alcuni addetti ai lavori inglesi nelle acque europee si registra un overfishing per i nove decimi degli stock. In Italia Greenpeace porta avanti da tempo una campagna per il consumo di pesce sostenibile.
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