L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato un documento scientifico con le misure di biosicurezza da attuare nelle aziende avicole classificate ad alto o basso rischio di diffusione dell’influenza aviaria. Il documento si è reso necessario da quando nel mese di ottobre 2016 un nuovo virus di influenza aviaria si sta diffondendo in Europa. Le misure invitano a: evitare il contatto tra uccelli selvatici e pollame; ricoverare i volatili al coperto; tenere oche e anatre separate da altri volatili. L’Efsa raccomanda di elaborare linee guida di biosicurezza adattate alle esigenze delle singole aziende, preferibilmente prima del verificarsi di un focolaio.
Altre misure consigliate dall’Efsa:
- In caso di presenza di uccelli selvatici malati, il monitoraggio del pollame deve essere applicato su un’area geografica definita in base all’habitat e alla distanza in volo degli uccelli colpiti. In tali aree, le autorità competenti devono sensibilizzare gli agricoltori ad adottare misure di biosicurezza.
- La sorveglianza passiva (segnalazioni di uccelli morti) è il modo più efficace per rilevare il virus nei volatili selvatici e nel pollame.
- Effettuare analisi su campioni di specie di uccelli selvatiche non note per la loro suscettibilità al virus e provenienti da zone in cui il virus non è ancora stato segnalato è utile a determinare la diffusione geografica del virus tra i volatili selvatici.
Su richiesta della Commissione europea, gli esperti dell’Efsa esprimeranno un parere scientifico sull’influenza aviaria nel 2017. Il dossier valuterà il rischio collegato alla possibilità che altri virus dell’influenza aviaria facciano il loro ingresso nell’UE, analizzerà le misure di biosicurezza per tacchini e anatre e valuterà i meccanismi responsabili della mutazione dell’influenza aviaria a bassa e alta patogenicità.
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