Beauty Girl Influencer Using Social Media on Smartphone with Like, Comment, Follower icon Around on Pink Background

Il Beuc (l’organizzazione europea che raggruppa le associazioni dei consumatori europee) ha chiesto regole precise per quanto riguarda le modalità di comunicazione degli influencer marketing oltre al divieto di adottare pratiche commerciali come la promozione di alimenti non salutari destinati ai bambini. Si tratta di una proposta simile a quello recentemente adottata in Francia, che include però la promozione di alimenti ad alto contenuto di grassi, zucchero e sale (Hfss i cosiddetti High in saturated Fat, Salt and Sugar) per i bambini.

Se prima i consumatori potevano identificare abbastanza facilmente in rete un messaggio pubblicitario, oggi non è più così. Basta avere un account sui social media e chiunque può promuovere prodotti. Il Beuc sostiene che “la linea di demarcazione tra contenuti editoriali e contenuti pubblicitari è sempre più labile”. In un sondaggio condotto da Open Evidence per conto del Beuc, oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato prodotti o servizi consigliati da influencer. Un’indagine del 2019 condotta in Francia, Germania, Australia e Stati Uniti per conto di Rakuten Marketing, ha rilevato che tra gli abituali frequentatori dei social media, il 41% ha scoperto nuovi marchi e prodotti grazie agli influencer e l’80% ha acquistato direttamente tramite il link fornito dall’influencer.

Gli influencer promuovono sempre più spesso alimenti ricchi di grassi, sale e zucchero molti dei quali rivolti ai bambini
Gli influencer promuovono sempre più spesso alimenti ricchi di grassi, sale e zucchero molti dei quali rivolti ai bambini

A livello europeo, non esiste una legislazione specifica sulla figura dell'”influencer marketing”, anche se la Direttiva sulle pratiche commerciali sleali (Ucpd) dovrebbe essere applicabile a questo genere di comunicazione. Il Beuc  propone una definizione da aggiungere alla Direttiva così formulata: “l’influencer marketing è un modo attraverso il quale una persona fisica o giuridica comunica, tramite mezzi elettronici, un contenuto destinato a promuovere direttamente o indirettamente beni, servizi o qualsiasi altra cosa, con un intento commerciale, su piattaforme di social media, e stipula accordi attraverso diversi modelli di business per scopi di monetizzazione”. Un’altra parte della proposta prevede la presenza di un termine chiaro e univoco come “pubblicità” per favorire la trasparenza ed evitare messaggi occulti. Il Beuc suggerisce che in caso di sanzione da parte di un’autorità nazionale o di un tribunale, gli influencer debbano fare riferimento alla decisione all’inizio di ogni presentazione e per un certo periodo tempo.

La Francia ha recentemente vietato la promozione commerciale sui social media di alcuni prodotti e servizi che includono la chirurgia estetica, i prodotti a base di nicotina, la pubblicità di animali selvatici e i siti di scommesse. L’associazione europea dei consumatori ha accolto favorevolmente il provvedimento francese ma ha notato la mancanza nella lista di cibi e bevande non salutari destinate ai bambini. È stato osservato infatti un aumento costante degli influencer che stringono partnership a pagamento con marchi di alimenti ricchi di grassi, sale e zucchero molti dei quali rivolti ai bambini.
Il Beuc precisa che le restrizioni sancite in Francia dovrebbero servire alla Commissione europea per stabilire il divieto europeo di promuovere questi prodotti da parte degli influencer, includendo anche alcolici, gioco d’azzardo e prodotti medici.

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giova
giova
27 Agosto 2023 13:34

” Un’altra parte della proposta prevede la presenza di un termine chiaro e univoco come “pubblicità” per favorire la trasparenza ed evitare messaggi occulti. “: questo mi sembra un punto ineliminabile della proposta.