Herbalife in USA versa 200 milioni di dollari per una transazione a seguito di un patteggiamento, per rimborsare quasi 350.000 vittime dello schema di marketing multi-livello. In Italia …
Herbalife in USA versa 200 milioni di dollari per una transazione a seguito di un patteggiamento, per rimborsare quasi 350.000 vittime dello schema di marketing multi-livello. In Italia …
Redazione 17 Gennaio 2017Negli USA Herbalife, società specializzata nella produzione di integratori e pasti sostitutivi [1], nell’estate del 2016 ha versato 200 milioni di dollari per una transazione a seguito di patteggiamento concordato con la Federal Trade Commission americana (agenzia preposta alla tutela dei consumatori) a titolo di rimborso per circa 350 mila vittime dello schema di marketing multilivello (2). Nell’accordo si dice che Herbalife si impegna a modificare il sistema di commercializzazione, facendo in modo che gli agenti siano ricompensati in funzione dei prodotti venduti, e non per il numero di persone reclutate per farle diventare, a loro volta, distributori di prodotti. Questo perché Herbalife afferma che chi diventa distributore (in genere si tratta di un secondo lavoro part-time da fare nei ritagli di tempo) potrà lasciare il proprio lavoro e guadagnare migliaia di dollari al mese o addirittura diventare ricco. La verità però è meno entusiasmante visto che la maggior parte dei distributori guadagna poco o addirittura nulla [3].
Herbalife che opera anche in Italia, nel mese di dicembre 2016 ha proposto una pubblicità sul sito del Corriere della sera, che appare come un’abile operazione di marketing. Il testo del messaggio esordisce con una serie di raccomandazioni corrette sullo stile alimentare (maggiore attenzione verso il consumo di frutta e verdura), affiancate da un quiz. La prima parte è però il preludio a consigli indirizzati a favorire il consumo di integratori alimentari. Un paragrafo del messaggio genera nel lettore il sospetto che carenze nutrizionali “subcliniche “(*) caratterizzate da sintomi molto generici e diffusi come stanchezza e affaticamento, potrebbero essere causate dallo scarso apporto di: iodio, ferro, magnesio e vitamine B1-B12…
La diagnosi di una “carenza subclinica” come quella descritta nel messaggio, quale presupposto per l’assunzione di integratori, desta però qualche perplessità. Per capire meglio basta dire che carenze nutrizionali o deficit di questo tipo, sono difficili da diagnosticare anche per un medico specialista, senza un’anamnesi accurata e qualche analisi di laboratorio. L’aspetto delicato della pubblicità è che la vendita degli integratori e dei sostituti del pasto firmati Herbalife è affidata a una rete di agenti, che il più delle volte non ha titoli preofessionali in tema di nutrizione. A questo punto viene spontaneo chiedersi sulla base di quale criterio, i venditori Herbalife suggeriscono alle persone l’assunzione di un integratore o di sostitutivi del pasto per un certo periodo?
C’è di più. Herbalife nella pubblicità on line dà alcuni consigli per sopravvivere alle abbuffate natalizie. Il testo dice: «Saltare il pasto non fa altro che aumentare lo squilibrio nutrizionale – avverte l’esperto -. Molto meglio rimpiazzare la colazione, o il pasto successivo alla grande abbuffata, con un sostituto del pasto, ipocalorico ma bilanciato». La proposta è quantomeno discutibile.
Sappiamo che esiste una buona mole di letteratura in merito ad alcuni effetti positivi del digiuno, il dr. Giuseppe Remuzzi, che Reuters ha inserito nel ristretto gruppo delle «World’s most influential scientific minds» [4], ne ha scritto proprio sul Corriere [5]. Quindi perché nutrirsi di un sostituto del pasto ricco di proteine e fortificato con vitamine e minerali in un momento in cui avremmo bisogno solo di mangiare di meno? Una tisana oppure un brodo e qualche frutto potrebbero andare bene senza spendere i soldi che hanno fatto di Herbalife un’azienda con un giro di affari da 7.8 miliardi di dollari.
(*) “Subclinico” non ha una definizione specifica, secondo il dizionario scientifico del Corriere della sera è la “fase di una malattia che non dà ancora luogo allo sviluppo di segni e sintomi”, in letteratura significa che non vi sono sintomi o che i sintomi solo lievi (come quelli descritti nel messaggio pubblicitario).
Michele Sculati e Roberto La Pira
[1] http://azienda.herbalife.it
[2] https://www.ftc.gov/news-events/press-releases/2017/01/ftc-sends-checks-nearly-350000-victims-herbalifes-multi-level
[3] https://www.ftc.gov/news-events/press-releases/2016/07/herbalife-will-restructure-its-multi-level-marketing-operations
[5] Il digiuno fa bene. E non lo dicono solo le religioni. Corriere della Sera, Apr 2015
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Articolo di grande disinformazione.
Io e famigli utilizziamo la colazione Herbalife dalla quale ne traiamo grandi benefici. Per chi vuole esiste un kit prova 5gg, in ogni caso tutti i prodotti hanno la garanzia soddisfatti o rimborsati a 30 giorni.
Se una persona si trova bene continua ad utilizzarli altrimenti no. Punto, non servono articoli per screditare questa ottima azienda.
Parlando del business sottolineo che a tutti piace guadagnare ma a pochi piace formarsi e capire come funziona il business, ecco perchè pochi guadagnano.
Invito all’eliminazione dell’articolo per non screditare l’ottimo lavoro dei membri Herbalife.
A questo siamo arrivati? Alla censura? Io stesso ho avuto una brutta esperienza con quelli di erbalife, non sono di certo corretti nella loro politica aziendale, lo dimostra il fatto che abbiano pagato una mastodontica multa, inoltre se sono così poco traparenti nella qualità del servizio, chi esclude che non lo siano anche con la qualità dei loro prodotti?
Mi dispiace Sig.Alex, stiamo parlando di una categoria di persone non qualificate a questo tipo di vendita..ci sono una marea di professionisti nel campo della fitoterapia, purtroppo considerati integratori alimentari, che tutti i giorni sfidano le difficoltà del commercio e costretti alle condizioni commerciali imposte dalle aziende devono caricarsi il magazzino per vendere un solo prodotto alla stessa signora che poi partecipa alle riunioni di questi “incaricati” e si fa la scorta per un anno intero a dei prezzi astronomici per poter garantire il compenso della miriade di “incaricati ” che appartengono alla famiglia multilevel!
Per non parlare delle tasse che i suddetti devono versare allo stato, perchè cosa? Per la gloria?per fortuna che ogni tanto c’è l’intervento della legge!
Gli unici a difendere e parlare bene di Herbalife sono gli stessi che ne fanno parte
Come per tutti i network marketing (che sarebbe meglio chiamare multi level marketing)
Fate solo “sorridere”
🙂
Sui benefici che possono dare i prodotti Herbalife è un fatto suo personale.
L’articolo ottimo nel suo insieme, parla delle pratiche scorrette di vendita piramidale di Herbalife nel mondo. Pratiche che sono consuetidinarie anche in Italia.
Queste organizzazioni si presentano con la possibilità di fare attività lucrativa nel promuovere i prodotti e guadagnare di più di qualunque altro lavoro. In realtà chi si arricchisce è la persona che gestisce la rete. Prima di fare veramente soldi bisogna a propria volta arrivare a gestire una rete.
E’ la classica vendita piramidale, ci guadagnano solo quelli che stanno in alto.
Chissà magari i buoni La Pira e Sculati ne hanno abbastanza per fare un dossier da mandare alla GdF!
A mio parere, la cosa che trovo veramente sconvolgente e’ che gli agenti di Herbalife, dopo aver partecipato a corsi interni di formazione, esercitino a tutti gli effetti la professione di nutrizionisti. Guardiamoci in faccia, perche’ alla fine e’ questo quello che fanno.
Mi chiedo allora come mai, l’odine nazionale dei biologi, che nel 2016 ha indetto l’anno della lotta contro l’abusivismo della professione di biologo nutrizionista, non abbia mai affrontato la cosa.
Gli scaffali dei supermercati e internet sono pieni di di integratori che la clientela puo’ decidere di acquistare o meno, trovo pero’ grave che chi te li offra lo faccia sostituendosi ad una figura preparata, che ha studiato per anni per esercitare tale professione e che e’ obbligata annualmente a partecipare a corsi di formazione qualificanti.
Chi promuove la vendita, a parte dei piccoli corsi interni, può essere chiunque. Qualche naturopata affianca i venditori per informare i clienti che vengono affascinati dalle proprietà di tale prodotto.
Che sia proprio vero che la medicina ufficiale venga superata in questo modo?
In questo campo dell’integrazione siamo in tema di prevenzione ed ogni azienda utilizza liberamente la sua strategia di marketing preferita, purché sia legale.
Quello che non quadra è la concorrenza sleale di questo tipo di vendita e lo è sia verso il consumatore finale che non esiste, in quanto sono tutti clienti-venditori, sia per la pubblicità ingannevole utilizzata mediante l’enfatizzazione verbale dei benefici, comunicata a voce dal venditore al cliente sub-prossimale ed incontrollabile.
Ma da noi il controllo istituzionale di queste forme di vendita abusive è attivo o preferisce lasciar fare?
Gentile Ezio, la didascalia della figura è relativa al contenuto dell’articolo del Corriere della Sera commentato. Chiunque può andare in farmacia, al supermercato oppure su internet e comprarsi un integratore, ma la prescrizione o il consiglio di assunzione ad altri non dovrebbe essere fatta da chiunque in quanto un utilizzo improprio ha possibili effetti dannosi alla salute.
Roberto La Pira e Michele Sculati
Chissà perché quando si parla d’integratori, scatta il ritornello che possono far male alla salute e stranamente ci si dimentica delle centinaia di farmaci in libera vendita e pubblicizzati nei vari caroselli televisivi, che nessuno prescrive e che tutti si autopropinano, con immensa gioia di farmacisti e parafarmacisti.
Farmaci che per stessa ammissione nei ritornelli pubblicitari, possono avere effetti collaterali anche molto gravi!
Perché dott. Sculati di questi nessuno si preoccupa, mentre i soliti noti allarmano continuamente sull’uso degli integratori?
Forse ritiene che un’integrazione di Vit.C, o Magnesio, o Calcio, o Vit.B, ecc.. sia più dannosa del consumo autoprescritto di Paracetamolo, analgesici, antiacidi, antinfiammatori e via autoprescivendo?
Quindi per onestà intellettuale, in particolar modo di quelli che si occupano di salute pubblica, quando giustamente segnalate i pericoli dell’auto prescrizione, mettete in primo piano quella farmacologica, che è sicuramente la più pericolosa e molto più diffusa, poi concordiamo anche sulla necessità di una guida professionale per l’integrazione alimentare.
Per la precisione vorrei segnalare che la nota “Herbalife promuove l’utilizzo di integratori senza un preciso motivo medico” riportata sotto una foto dell’articolo, non è corretta in quanto l’integratore alimentare non richiede un motivo ed una diagnosi medica, in quanto integra un’alimentazione carente di quella sostanza e per definizione stessa d’integratore non sostituisce un farmaco prescritto dopo diagnosi medica.
Se siamo nel campo della prevenzione, cioè prima che si verifichi una patologia, non ci saranno riscontri medici di patologie in atto e quindi l’integrazione ha lo scopo di evitare che tali patologie si verifichino.
Esempi: Omega3 per integrare un’alimentazione carente, Vit.D3 per prevenire osteoporosi in zone e stagioni poco soleggiate, Iodio per prevenire ipotiroidismo, Vit.C per chi non mangia vegetali crudi,…
Cosa molto diversa è la strategia dimagrante di Herbalife, che promuove principi attivi molto vicini ai farmaci e per una patologia di pertinenza medica, come quella dell’obesità e del sovrappeso non passeggero.
I
Questo articolo e’ quanto di piu distorsivo della realta’
Infatti molti studi effettuati da istituti non legati ad Herbalife mostrano un costante impoverimento di tutti i cibi presenti sulle nostre tavole tanto e’ vero che i nutrizionisti stessi ammettono che l’integrazione si e’ resa necessaria un po’ per tutti ( anche soggetti non in sovrappeso).
Io sono piuttosto informato sul tema e , se pur i distributori indipendenti NON sono nutrizionisti, ma si formano costantemente con i migliori medici e nutrizionisti d’Italia e non solo.
I prodotti sono controllati in maniera superiore a molti altri e rispettano standard molto severi come ad esempio le norme ISO 16000.
Da un anno i prodotti h24, la linea sportiva, sono partner ufficiali del CONI, dopo quasi un anno di test il presidente Malagò ha sancito la partnership con Herbalife e gli atleti olimpici hanno usato i prodotti Herbalife durante le olimpiadi di Rio quindi o sono tutti pazzi oppure c’è molta disinformazione a riguardo.
Per quanto riguarda la parte marketing, il multi level e’ un sistema regolamentato in Italia dal 2005 ma esiste al mondo da 80 anni e le cifre delle persone che lavorano con questo sistema sono in continua crescita, ma si sa che il cambiamento fa paura. La Avedisco ( Associazione vendita diretta italiana) premia ogni anno Herbalife.
Poi va da se che la mamma degli stupidi e’ sempre incinta e quindi personaggi strani si possono aggirare in qualunque compagnia e far si di far crescere dubbi e scetticismo in chi incontra questi personaggi ma purtroppo per questo non esiste rimedio.
Tutto questo per dire in fin dei conti che nella vita c’è chi sceglie di provare e giudicare in base alla propria esperienza e chi si basa sulle esperienze altrui, c’è chi sceglie il ristorante solo guardando trip-advisore chi lo prova e poi si fa una sua idea.
A voi la scelta……
Per essere partner del CONI o di una squadra di calcio, basta pagare.
Gentile Marco, lei sostiene che “l’integrazione si è resa necessaria un po’ per tutti” ma le linee guida del Ministero della Salute la smentiscono: punto 1: “ricorda che una dieta varia ed equilibrata fornisce in genere tutte le sostanze nutritive di cui l’organismo ha bisogno” http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_191_allegato.pdf . Nel caso in cui lei sia coinvolto nella rete di vendita Herbalife vi è un potenziale conflitto di interesse nel far credere a tutte le persone di avere bisogno di integratori.
E’ utile che abbia ricordato la sponsorizzazione di Herbalife al CONI: in questa pagina http://www.rio2016.coni.it/it/sponsor.html sono elencati gli sponsor alle ultime olimpiadi di Rio, tra essi troviamo Coca Cola e McDonald’s (quest’ultimo come partner Worldwide); il fatto di essere sponsor non significa avere caratteristiche utili all’alimentazione o all’integrazione dell’atleta, significa solamente aver raggiunto un accordo economico con il CONI per poter diventare Sponsor.
Roberto La Pira e Michele Sculati
Gentile Roberto , non sono io a sostenere che l’integrazione sia necessaria, ma sono i vari medici e nutrizionisti che lo sostengono. Le linee guida in tal caso non sono io a non seguirle, io ho solo la facoltà di scegliere per me ed esprimere un opinione, nulla piu.
Lo scorso anno in Italia sono state vendute nelle varie farmacie italiane 144 milioni di confezioni di integratori ( non stiamo parlando di farmaci) ed un buona parte dei quali credo consigliati da esperti del settore ( o medici o nutrizionisti).
Quindi che l’integratore si chiami Herbalife o in un altro modo vuol dire che le persone con carenze sono sempre di piu.
Le linee guida non sono certo una verità assoluta infatti cambiano periodicamente, anche la dieta mediterranea propone un bilanciamento dei macronutrienti che per i giorni d’oggi inizia ad essere sbilanciato ed i nutrizionisti stanno aggiustando il tiro pur tenendo a mente che è il miglior modello alimentare che ci sia.
I tempi cambiano e di conseguenza è giusto adeguarsi anche in termini di alimentazione e di integrazione.
Tutto questo rimane una mia osservazione, da parte di una persona che anche se non pensava di aver bisogno di integratori, una volta provati non tornerà più indietro perché i benefici scoperti sono molto più importanti delle opinioni di chi giudica per partito preso( e non mi riferisco a lei ma in generale)
Saluti